574 SAN GIOBBE. codice mio 2883). Nel 4412 sposò Cristina Sanulo figliuola di Leonardo qu. Marino; quindi Crisiina era sorella dell’avo del famoso storico Marino Sanulo, il quale avo avea parimenli nome Marino. Ci atlesla il Papadopoli che Cristoforo fu alunno nella Patavina Università (Lib. I. 51). Compiti gli sludi, e ammesso alle cariche repubblicane trovasi che del 4429 primo maggio era podestà di Chioggia. Quivi egli ordinò che con buon ordine fossero scritte tutte le Parti e gli Ordini già fatti e che si facessero nei Consigli di quella Città; il che fu anche in parie eseguito, giusla la testimonianza di Giaunagostino Gradenigo anonimo autore della Serie de’ podestà di Chioggia ( Ven. 4 767. 4.). Colà essendo in tempo di grande carestia di frumento fece fabbricare a pubbliche spese un granajo in cui s’introducesse tanto frumento quanto bastasse agli abitanti e a’ forestieri per un anno intiero; del che ci fa sicuri uno degli encomiatori suoi Pietro Barozzi nel Voi. I. 71. delle Vite ed elogi di illustri Veneziani. Eletto podestà e capilanio a Belluno nel 4432 prese in consegna quel reggimento da Nicolò’Lippo-mano nel 4 6 dicembre (Piloni. Storia p. 226). Nel libro reggimenti è detto: 4431. sor Chri-stoforo Moro mazor. Egli v' era andato con Bartolommeo da Parenzo suo Vicario. Rinvenuta quella Citlà travagliata non meno di Chioggia per la penuria defle biade, ridusse parimenti una casa la più grande che ci fosse, a granajo e raccogliendone qua e là, giunse a riempirla a sollievo della popolazione (Barozzi. 75). A Brescia capitano nel 1436, travagliata da carestia di viveri colpa l’assedio a cagione della guerra tra i Veneziani e Francesco Sforza duca di Milano, tanto seppe insinuarsi verso quelle genli colla sua dolcezza c umanità che nessuno fu che proponesse di cedere la città al nemico (ivi 74). Ed anche a Casalmaggiore nel corso della guerra medesima, avendo il Moro tolto a difendere quella piazza più fece egli colla eloquenza e colle buone maniere, che altri non avrebbe fatto con Tar- mi, tenendo fedeli alla repubblica quei sudditi (ivi. 76). (4) Conchiusa la pace co’Milanesi, il Moro nel 4442 andò rettore, ossia capitanio a Padova e rese bene affezionati alla repubblica i patavini, che prima non erano, dice il Barozzi p. 76. 11 Barozzi però errava nello assegnare al Moro una ambasceria ad Eugenio IV, che dovrebbe essere slata tra il 4434 e il 4447; ma nè nel Sa-bellico, nè nel Sanulo, nè nel libro Ambasciatori se ne ha notizia. Dice però bene che in generale il nostro Moro in cotesle legazioni eseguiva i comandi del Senato non co’ rimproveri e colle minacce, ma colle lodi e colle promesse (ivi. 77.). Fu bensì del 4447 a’43 di marzo, sendo avvogadore del Comune, destinato uno de'quattro ambascia-tori a Nicolò V. per la sua assunzione al soglio pontificio ^ ma impedito da malattìa,, ottenne dispensa, e andò in luogo suo Zaccaria Trevisano (Lib. Amb. e Sabellico p.663). Mancato di vita Federieo Contarmi procuratore di San Marco, fu sostituito il Moro a procuratore de Ultra nel 44 settembre 4448 (Coronelli. 47.). Venne di bel nuovo eletto legato straordinario allo stesso Nicolò V. unitamente ad Orsato Gìustmian cavaliere nel 4453 per trattare la pace con lo Sforza e la lega contro i Turchi ; pace che fu conchiusa nel 5 aprile, e pubblicata nel 44 dello stesso mese l’anno seguente 4 454 (,Sanuto 4 452.). Frammezzo le ambascerie, ebbe in patria gli officii e di Savio del Consiglio, e di Censore, e di Consigliere, e fu del Consiglio di X, tutti esercitati da lui con giustizia e prudenza. (Barozzi 78). Vacante in fine la ducea nell’ottobre 1457 per la deposizione di Francesco Foscari, fu uno dei concorrenti anche il nostro Cristoforo Moro ; ma la sorte arrise a Pasquale Malìpiero nel 23 ottobre stesso, vivente ancora il Foscari. Narra a questo passo il cronista Magno e il cronista Franceschi (Codice mio numero 2671 pag. 23) : Et sapiate come uno zorno molti anni avanti disnando con lui (cioè col Moro ) San Bernardino, del qual era molto dome slego} ditto San Bernardino li disse che (4) Il Cappellarì appoggiato a qualche storico non esatto dice che il Moro (nel 4432) fu uno de’ dodici ambasciadori eletti per accompagnare l’imperadore Sigismondo il quale tornando da Roma dopo la sua incoronazione, passava per lo Stato Veneto, per andare al Concilio di Basilea; ma non fu già il Moro, bensì Cristoforo Donato, come dal Sanuto (p. 4033.) e dal Navagero (p. 4098) e ciò fu nel 4433 non 4432 come pur vorrebbe il Cappellarì, giacché la coronazione avvenne nel 4433 a’ 34 maggio.