590 SAN G domenica intervenuto ad una festa di Tori nel campo di S. Polo, della quale era capo Albaneselo boja pubblico et alcuni altri suoi compagni venne a morte nel 6 febbrajo dell’anno stesso fòt8 more romano. Queste due notizie ci sono somministrale dal Sanuto (Diarii. Voi. XXV. p. 174 e d91 ) il quale quanto all'ultima scrive: « In questa matina » (6 febbrajo) morite ser Cristofal Moro el » Consier di anni 75 da ponta in zorni 8 » et està mollo operato in varie legatione * in queste guerre pasade homo molto acc-» pto a soldati, avto assa dignità di la terra » dentro et fuori fo dito dover dar duca-» ti 7000 et suo fiol ser Lorenzo sta in » caxa per debiti » (1). Ove sia stato seppellito non dice il Sa-nulo ; ma non dubito che ne sia nella Chiesa di Santa Maria di Misericordia juspadronalo di questa famiglia MORO. E qui siami permessa una conghiellura sul preciso luogo della Chiesa. Esiste in quella chiesa nn bellissimo monumento (scolpito verso i primi anni del seco- lo XVI, sullo stile di due altri che veggonsi, l'uno -nella chiesa di Sauto Zaccaria, l’altro ai SS.Gio: e Paolo) configura distesa nella sommità avente lunga toga e nel capo un berretto, e al fianco uno spadone ; monumento che, quando circa il 1820 ho raccolte quelle epigrafi, era affisso sulla parete a sinistra di chi entra per la porta maggiore, e propriamente vicino ad una porla laterale, oggi otturata che metteva nel chiostro, ma che per li molti cambiamenti avvenuti in quella chiesa posteriormente vedesi oggi collocalo sulla parete a dritta. Non ha, nè ebbe mai iscrizione, sebbene vi sia sulla faccia di esso il sito preparato per »scolpirla ; cosicché non sapendosi veramente cui appartenga, furon da molti falle e in iscritto c a voce varie conghietture, a quale degli illustri personaggi di questa famiglia potesse peravventura spettare tad Alcuni dissero a un Jacopo Moro Procuratore di S. Marco e capitanio d’armi in terra ed in mare, morto del 1377 e il dissero, non badando che già questo Jacopo I 0 B B E. avea in altro sito della chiesa, cioè all’ aitar maggiore il suo monumento, ossia cassone di stile gotico, com’ è dello stesso stile la epigrafe che- sola tuttora ne resta. E in effetto anche nel 1604 (Stringa. Venezia. 1604. pag. ISO tergo) si vedeva all’ aitar maggiore la sepoltura di quel Jacopo coll’epigrafe anzidetta ; e la si vedeva anche nel 1663 per testimonio del Martinioni (Venezia. 1663. pag. 177) che dice: Sta collocalo vicino alt'altar maggiore l'antico sepolcro con le ceneri di Jacopo Moro ec. Nei tempi posteriori essendosi rinnovato 1’ altare , fu levalo il sepolcro, e perduto, ma però se n'è conservata l’epigrafe gotica, la quale stava del 1820 sulla parete a sinistra di chi entra per la porta maggiore, ma oggi è sottoposta all’anonimo monumento sulla parete a dritta s Altri disse spettare questo ad un Giovanni Moro generale parimenti illustre , nelle guerre col duca di Ferrara, Provveditore generale in Brescia, ambasciatore a Carlo V, Provveditore generale in Candia, e del 1539 Capitanio generale del mare, nel qual tempo trovandosi pur in Candia, accorso per sedare una fiera questione tra i Greci e i soldati italiani, colpito di un sasso nella testa restò ucciso, della qual cosa, come delle varie sue imprese, parlano gli storici fra i quali il Paruta (T. IV. p. 87) =s Altri disse spettare l’anonimo deposito a un Gabriele Moro, che fu ambasciatore a Consalvo Fernando capitano spagnolo, e ad Ercole duca di Ferrara, e fu cavaliere e uomo di molla erudizione il quale ( dice il Capellari) giace sepolto nella chiesa di S. Maria della Misericordia : ma non ne ho veduta l’epigrafe, la quale, secondo lo Siringa, vi era, e si sarà perduta prima del 1663 nel qual'anno il Martinioni avendola cercata, non seppe trovarla s= Altri finalmente, con chiaro anacronismo.disse che spetta a Gasparo Moro morto del 1650, e che ha già il suo ceno-tafio sopra la porta esteriore della chiesa ss In una lettera da me diretta al chiarissimo e benemeritissimo Pietro canonico Pian-ton abate di detta chiesa, ed inserita nel (1) Devo notare uno sbaglio di Nicolò Dogiioni, ( Storia Veneta p. 436 ), il quale dice che questo S- \°r nsl{?f°r° Moro nel 4482 fu capitanio dell’armata in Po : imperocché non Cristoforo Moro ma vrmojoro mia ne fu siccome apparisce e dal Sanuto (p. 13. 13. 29. della guerra di Ferrara) e dat Sebellico ( Storia - p. 824. 825 ediz. 1718 ). 6 ’