SAN GIOBBE. 703 1378 si dice: do, vendo, atquc transaclo vo-bis D. Ioanni Contareno de confinio S. Pan-taleonis = Ciò volli previamente notare affinchè si veggano i varii modi con cui questo Contarmi era chiamato =: Parlando poi più particolarmente di lui, dico; GIOVANNI CONTARINI fu figliuolo diLVCA q. Nicolò procuratore, e fu approvato pel Maggior Consiglio nel 1554. Ciò dagli alberi di Marco Barbaro del mio Codice numero 517; il quale genealogista non indica quali cariche in repubblica abbia avuto, nè se sia stalo, o no, ammogliato. Però dal testamento 50 agosto -1407, apparisce che sua moglie fu una Isabetta, non dice di quale famiglia, e che era già morta del 1407, epoca del testamento, per la qual circostanza egli si fece sacerdote, dicendosi egli stesso hora ordinalo in sacris, come pur dall’epigrafe si vede. Dal suo maritaggio ebbe quella Lucia di cui ho dello all’inscrizione 77, e deve avere avuta anche un’altra figlia, che fu moglie di uno di casa Vbriatis o Vbcra-tis, (ma veramente Vbriachis, della quale vedi nell’epigrafi della Confraternita di S. Giani-batisla di Murano); onde venne Znanne de Ibrialis che il testatore chiama mio nepole. Ora Cio\anni Contarmi uomo religiosissimo, imitando lo esempio di altro Giovanni figlio del doge Jacopo 1310, dal quale per diritta linea discendeva, e imitando l’avo suo Nicolò procuratore 1526 che fondarono e fabbricarono L'Ospitale di S. Giambatista di Murano (vedi l’epigrafi di S. Stefano di Murano numero 54 ) comperò case e terreno circa il 1375, e donolle alle monache di S. Girolamo di Venezia, per lo che puossi annoverare siccome fondatore di quel monislero, ed edificò nel 1578, come ho detto, l’attuale Ospitale di S. Giobbe = Essendo quindi in- teressanti i principali punii del suddetto testamento, anche perchè dimostrano la grande pietà di questo uomo, li riporto nel .Do-cumenlo num. 15. (I). In eflVtto la pietà di Giovanni, e lo avere abbandonato lo stalo secolare, e abbraccialo l’ecclesiastico feccr sì che i posteriori scrittori dissero essere morto in odore di santità e quindi ricordarono il nome suo Bernardino Pucci nella Vita del B. Pietro da Pisa p. 143. Francesco Gonzaga, de Origine Rcligionis Franci-scanae P. 2. fol. 343, e Andrea de' Vescovi nel manoscritto Catalogo de’ Santi, Beati, e Venerabili Veneziani estratto da due Indici di Giovanni Tiepolo patriarca nostro e da altri libri. Anzi qui accade di por niente alle parole del de’ Vescovi che nel ricordare la presente Inscrizione 106 dice Inseriliione nella sua sepoltura a S. Giobbe appresso la porta della sagrestia col titolo di Venerabile; prova maggiore che essa fu poscia trasportata nel rinovato Oratorio odierno. Ilo detto poco sopra, che il genealogista Marco Barbaro non indica quali cariche in repubblica abbia sostenute il nostro GIOVANNI fondatore deirOspitale. Ora, se stiamo alle parole dell’altro genealogista Girolamo Priuli, dovremmo dire, che GIOVANNI CONTARINI figliuolo diLVCA q. Nicolò procuratore q. Zuanne q. Jacopo doge, fu de’ primi Senatori del suo tempo, ed esercitalo in cariche pubbliche dentro e fuori della città (Alberi Priuli) Fino dal 1532. fu Savio sopra i nego/.ii di Romania; e del 1540 ambasciatore aJ Signori di Verona por procurare l’osservanza de’capitoli della pace. Andarono a questo efiello con lui Giovanni Gradenigo e Giovanni Morosini ( Caroldo lib. 6. pag. 200 del mio codice 2684). Del 1348 con Simonc Dandolo e Marco Ruzzini (1) Nell’Archivio Notarile per la notoria diligenza e cortesia del direttore signor Sedendo mi fu fatto vedere il testamento, di cui parlo, negli atti di Giorgio de Gibellino. È iu lingua latina. Comincia ; 4407. Indict. lo. die 30 ms augusti. Rivoalti. Nobilis vir dns Iolianes Otnreno 9dam dni luce sci Geremie .... Quello che io qui trascrivo è tradotto; ma altre due còpie latine ho veduto fino dall’ottobre 1857 presso il gentilissimo signore Giovanni Michele Cardini del fu Pietro priore delt’Ospitale di San Giobbe. La prima è una copia dalla pergamena vecchia rogata dal notajo Giorgio de Gibellino 30 agosto 1407. L’ altra è copia da copia della stessa pergamena eseguita dal notajo veneto Giovanni Formeiito del fu Davide nell’ anno 1539 il 5 agosto ; e questa copia serve a spiegazione della pergamena suddetta maltrattata dal tempo in modo che vi sono molte lacune clic interrompono il contenuto. Queste due copie furono dal Cardini depositate fino dal 1846. 17 gennajo negli atti del notajo Giovanni Dario Manetti perchè le conservi nei suoi rogiti e ne rilasci copia ad ogni inchiesta. Tomo VI. 90