ALLA CHIESA DI S. MARINA. 893 Voi. I. pag. 341. 342. Fra le Opere di Batista Egnazio è quella De Caesaribus. Di questa trovasi una traduzione , impressa dal Marcolini. Venetia MDXXXX. 8.vo, la quale traduzione vi si dice fatta per PH. I. C. Ho conghietturato che questi sia PIHLOTIMO IVRISCONSVL-TO, cioè Ottavio Stefani da Asolo, detto Fi-Mimo, amico di Batista Egnazio. Di questo Stefani, scrisse già Pietro Trieste de' Pellegrini (Uomini illustri di Asolo. Yen. -1780 8.°) e ne scrissi anch’ io a pag. 28, e 30 della Memoria intorno a Giovanni Muslero inserita nel Voi. VII delle Memorie dell’Istituto Veneto. (Ven. 1838. 4.°) Pongasi questa non infondata conghiettura a p. 445 della Prima l’arte degli Annali della Tipografia Marcolini di Scipione Casali. Forlì \ 861. 8.o ALLA CHIESA DI S. MARTA. Voi. V. pag. 105. Soggiacque anche questo Monastero nel secolo XIV. agli stessi disordini cui altri. Nel ripetuto Codice mio 2674, sotto il dì -18 luglio -1382 si ha = » Petrus Paccagnella » Campsor monachinus qui ingravidavit so-» rorem Mar tara Fuscareno monialem mona- * sterii Sancte Marte j cond. ms. 8 in car-» cere, in lir. 300 et bannitus de mona-» sterio. » Voi. V. pag. 135. col. 1. linea 16. Della edizione del Decamcrone del Boccaccio eseguita nel 1B42 in 46 o 32 dal Giolito, ho due diversi esemplari = Il primo ha questo fronlispicio. « Il Decamerone di * messer Giov anni Boccaccio nuovamente cor- * retto per messer Antonio Bruccioli. In Vc- * netia a spese di Gabriel Jolito de’Eerrarii * l’anno M. D . XLII (In fine) Stampalo InVe- * netia a spese di Gabriel Jolito de’Ferrarii * da Trino di Monleferrato ne l’annoMDXLH. * Caracteribus domini Bernardini Stagnini * sibi accoinodatis. » Sul fronlispicio è l'effigie in legno ovale del Boccaccio e scritto *L BOCCACCIO = Il secondo ha lo stesso frontispicio e la stessa effigie, ma sotto si Tomo VI. legge In Venetia al segno di sanio Bernardino , omraesso quindi il nome del Giolito stampatore. Nel fine poi è lasciata la stessa indicazione, come nel primo esemplare. Voi. V. pag. 142. col. 1. Fraile lettere dirette a messer Gabriele Giolito da illustri personaggi è quella premessa all'opuscolo intitolato : « Introdutione • del signor Alphonso di Ulloa, nella quale » s’insegna pronunciare la lingua spagnuola, » con una Espositione da lui fatta nella lin-» gua italiana di parecchi vocaboli Ilispa-» gnuoli difficili, contenuti quasi lutti nella » Tragicomedia di Calisto e Melibea o Cele« * stina. Con privilegio. In Vinegia appresso » Gabriel Giolito de Ferrari e fratelli MDLIII. 8.vo » Dalla lettera si rileva che il Giolito avea raccomandato all’Ulloa di estendere alcuna regola per la pronuncia della lingua spagnuola o castigliana, sendo esso Ulloa casigliano e conoscitore eziandio della lingua toscana per essere stato alcuai anni in Italia. E in effetto 1' Ulloa stende questa Introduzione, non solo, ma vi aggiunge un Vocabulario o exposition en Thoscano de muchos vocablos Castellanos, offerendo il tutto al Giolito, a cui prega dal Cielo molti anni di prosperità. La data è da Venezia. XX de llenero MDLIII. L’Ulloa veramente non fece che tradurre o meglio, estendere la Introdu-clion que muestra el Delicado a pronunciar la lengua española la quale introduzione è nelle antiche edizioni spagnuole della Tragicomedia suddetta. È poi tutto suo il Vocabolario aggiunto, il quale è stampato dal Giolito a due colonne cominciando Abasta — per abastare et ahondare, e terminando zumbando = per sussurando. La lettera dell’Ulloa sta infine del libro : Tragicomedia de Calisto y Melibea .... nuevamente corregida por el S. Alonso de Ulloa. Impressa en Venecia en casa de Gabriel Giulilo de Ferraris y sus Hermanos, en el anno del S. MDLVI. 8.vo con dedicazione di Alonso de Ulloa al patrizio veneto Giovanni Cavalli figlio del darissimo Marino de Cavalli, in dala de Venecia primiero de Enero MDLVI. È osservabile la data, che sul frontispicio e appiedi della dedica al Cavalli apparisce 1556, e infine dell’Opera e segnata 1553; e quest’anno 4553 è anche, come si è 115