716 SAN GIOBBE. per mano del signor Antonio Milledonne secretorio del Concilio di X de Venetia Si premette la seguente lettera : « Antonio Mille-donne (¡’Lettori.» Giunto che io fui in Ve- » nezia il giorno 20 decemb. dell’anno (1565) « dalla città di Trento ove ero stato per il » spalio di 20 mesi con li clariss. signori » Nicolò da Ponte D. et K. et Mattio Dan- romani colla edizione della Storia Sarpiana MDCXXIX avente il segno Aldino la quale sul frontispicio reca le parole seconda editione riveduta e corretta dall’autore, e si accertò che Fra Paolo ne copiò dei pezzi intieri parola per parola. E poiché alla pag. 618 del Volume V. ho promesso di notare i passi della Storia del Milledonne corrispondenti a quelli della Storia del Sarpi, qnaudo fossi venuto ad illustrare le epigrafi della chiesa de'SS. Gervasio e Protasio, ove sepolto il Milledonne, così (sendo ancor lungi questo tempo) mi piace ora mantenere la parola, almeno in parte, riportando due dei suddetti passi : Milledonne. Cod. mio. 2306. p. 99. Sarpi. ediz. -1629. p. 450. anno 1561. » Il Senato di Naumburg rispose al Nuncio » Dal Senato di Norimberg hebbe risposta » Delfino che non era per partirsi dalla Con- » (il Nuncio Delfino) che non era per partirsi » fessione Augustana, e che non accettava il » dalla Confessione Augustana et che non ac- » Concilio come quello che non avea le condi- » cetterà il Concilio come quello che non ha- » zioni ricercate da protestanti. Simile risposta » veva le conditioni ricercate da’ protestanti. » fecero li senatori d'Argentina e Francfort al » Simili risposte gli fecero li Senati di Ar- » medesimo Nuncio Delfino. » » gentina e di Francfort. » p. 105. p. 494. anno 1662. » Li ambasciatori dell’impero sollecitarono » Gli ambasciatori dell’imperatore solleci- » li legati a far la riforma ed a scrivere alti » tarono i legati a far la riforma et scriver » protestanti, esortandoli a venir al Concilio, » a’ protestanti esortandogli a venir ài Conci- » come fu fatto al tempo del Basilense alli » lio, come fu fatto al tempo del Basileense » Boemi. Risposero li legati che desideravano » co’ Bohemi. Risposero li legati che già qua- » la riforma ec. *> rant’ anni tutti i principi et popoli sempre » hanno chiesto riforma ec. Anche Leopoldo Ranke nel suo libro De la Papauté T. II. p. 369. nel dare notizia di un manoscritto della Storia del Concilio scritta dal Milledonne, conchiude Sarpi ia copié souvent mot a mot, excepté cependaut quand Milledonne distribue des eloges. Un'altra indagine è quella circa il tempo in cui il Sarpi abbia fatte quelle annotazioni marginali e quelle giunte, quindi quando siasi servito della Storia del Milledonne per comporre la sua. Vórreb-besi dal Griselini (p. 91. 92. Volume II.) che il Sarpi avesse cominciata la sua Storia fino dal 1572. (in età cioè tra li 18 e li 23 anni), ma il Bianchi-GioVini a p. 318. (Voi. II. ediz. 1836) ribatte giustamente questa opinione. È però certo che il Sarpi, come fa ogni storico, non dirò fin d’allora, ma negli anni di poco posteriori andava raccogliendo materiali per comporla, ed è certissimo che negli anni 1607-1608 se ne stava maggiormente occupando. Il Giovini per altro stenta a persuadersi che il Sarpi incominciasse seriamente a scrivere la sua istoria del Concilio Tridentino prima del 1612. La quistione non è facile a decidersi : ma quanto a me, direi che diedesi di proposito a redigerla appunto in quegli anni 1607-1608, anche perchè in questo periodo è certo che avea in mano quelle due copie imperfette della Storia del Milledonne delle quali abbiamo finora parlato. In fatti; alle carte 5. b. 5. c. della prima copia co’ numeri arabici, trovasi uua lettera autografa di Antonio Foscarini in data di Parigi 20 maggio 1608, dietro la quale lettera (spezzata probabilmente dallo stesso Sarpi in due parti per mancanza di altra carta) esso continuò le annotazioni sue sulla copia suddetta (*), quindi anche da ciò io deduco l’epoca in cui il Sarpi faceva suoi studii sulla Storia del Milledonne e l’epoca in cui andava di proposito compilando la propria. (*) L’interessante lettera, e forse da nessuno rimarcata, scritta dal troppo famoso ambasciatore allora a Parigi Antonio Foscarini amicissimo del Sarpi è questa. (Non c'é direzione, ma è senza dubbio al Sarpi) « Il P. presidente de Tu è risoluto anco a intercessione mia di scrivere le Istorie correnti » et particolarmente tutti li avvenimenti di Roma con la repubblica s per il che fare ha bisogno di » quelle raccolte che lei ha fatte intorno a ciò. Di quanto più può officiosamente la prega di mandar-» glieli sotto mia coperta perch’ io poi glieli rimanderò. V. S. sa benissimo il servitù) che riceveranno