SAN GIOBBE, ed altre grandiose fabbriche col disegno del Falconetto in Codevigo villa del padovano (I). Aveva il Cornaro studiato assai sull’ opere di Vilruvio, di Leon Batista Alberti, e di Andrea Palladio, dal (piale viene lodato siccome inventore di nuovi modi di scale (2) Frutto di questi studi fu un Trattato che dettò intorno all'architettura; siccome frutto di altre sue occupazioni fu I’ altro Trattato da lui scritto circa l'agricoltura. E infatti dalle sue stesse lettere si sa ch’egli intraprese dei grandi lavori pel prosciugamento di alcune paludi, per lo che fu utile in tempo di carestia a molti poveri villici ; e si sa eziandio eh’ egli fu de’ principali pro-movitori della cultura At Beni Incititi. Amantissimo fu poi della musica e protettore di chi ne faceva professione (5). Ortensio Landò attesta che il Cornaro dilettavasi eziandio della caccia: Aluigi Cornaro gran fabricatore et gran cacciatore, et grand'huomo pio (Sette Libri di Cataloghi. Venezia. Giolito. 1552. 8.vo a pag. 255 ). Ma più assai cultivalosi nelle matematiche, e nella idraulica scrisse più cose in tale materia, siccome dall’elenco che sono per dare risulta. Mercè una regola di vita sorprendente, la quale egli particolarmente descrive nel Trattato della Vita Sobria, potè vivere fino a' novantotto anni, sendo morto in Padova nel mese di maggio del 1565, come ho detto nella annotazione precedente — Sua moglie fu Veronica de’ Signori di Spilimbergo (4) dalla quale ebbe Chiara Cornaro unica figliuola, maritata a chese Antonio Bolognini Amorini (p. 29 Elogio di Sebastiano Serlio. Bologna 1823. 4.) rampogna II Temanza col dire che esso Temenza non riflette che il Serlio compose il libro I II. in Francia e perciò lontano dal poter di nuovo confrontare le idee da lui fatte. Anche Ginnnantonio Moschini a pag. 176 della Guida per la città di Padova. 1817. 8.vo ricordando la fabbrica Giustiniani al Sunto, ch’era già posseduta dalla famiglia Cornaro, loda l’architetto Falconetto, e Luigi Cornaro gran mecenate di quell' artefice, e intelligentissimo di belle arti, che volle erigere questa fabbrica, come pure la bellissima Loggia in fondo al cortile. Questa Loggia incisa in rame dal Volpato è inserita nel fregio della gran pianta della città di Padova. (1) Il Battisti, testé accennato, dà in una tavola di quell’Opera del 1779 intagliato il Portone di ordine ionico connesso a fabbrica dCordine rustico dell’arhitetto Giammaria Falconetto fatta erigere nell'anno 1537 nel Territorio padovano in villa di Codevigo del distretto della Terra di Piove di Sacco dui rinomatissimo messer Luigi Cornaro detto Vita Sobria, ora della nobile famiglia Foscari. (Lo stemma che "sovrasta al cancello di ferri ha l’insegue Cornaro ■ Foscari). (2) Andrea Palladio (l quattro libri deH’Architettura. Venezia. Franceschi. 1570. fol. lib. I. capo 28 p. 61.) ricorda i due modi di scale ritrovati dalla felice memoria del magnifico signor Luigi Cornaro gentilhuomo di eccellente giudi ciò, come si riconosce dalla bellissima Loggia e dalle ornatissime stanze fabbricate da lui per la sua habitatione in Padova. L’anonimo pubblicalo dal Morelli a p. 10. 11. registra in casa di M. Alvise Cornaro in Padova le opere d’arte che teneva, circa l’anno 1540. ec. (3) A pag. 68. della Vita Sobria (ediz. veneta 1816.) dice l’autore : Piglio piacere essendo e ragionando con essi (gli amici), e per loro mezzo cogli altri che vi sono, uomini di bell'intelletto, con architetti, pittori, scultori, musici e agricoltori ec. E a pag. 68 : Gli altri (suol nipoti) di maggiore età tengo ad un certo modo miei compagni e perché hanno dalla natura perfette voci li godo ancora udendoli a cantare e sonare con diversi istrumenli; anzi io medesimo canto seco, perchè ho miglior voce e più chiara e più sonora che io avessi giammai (aveva circa 84 anni)—A pag. 133. Ilo con lo mio giovato alli letterati, alli scultori, alli musici, alli architetti, alli pittori^ alti scultori e simili.... ho speso molte e molte migliaja di scudi in molte honorate fabbriche ..... A pag. 140. Sapevano che io scriveva di mia mano otto ore al giorno Trattati per giovare al mondo, e molte altre ore passeggiava e altre cantava ~ E il cardinale Cornaro scrivendo a Luigi Cornaro nel 1554, diceva (pag. 152). Tre belle e degne opere composte da lei dell' architettura, dell’ agricoltura e della Vita Sobria ; li quali Trattati saranno con, desiderio estremo aspettati da meec.ec. (4) Quando siasi ammogliato il Cornaro non apparisce. È certo però-che il suo matrimonio non fu registrato nel libro delle Nozze patrizie, e ciò mi fa conghietturare che Luigi sia stato bensì riconosciuto come discendente dai Comari patrizii veneti, ma che il suo nome non siasi mai registrato nel libro d’oro; quindi che non potesse venire ammesso a’carichi proprj soltanto de’veneti patrizii. E il non vedere che Francesco Sansovino lo indichi col P. come Patrizio fra gli Scrittori veneziani (p. 260 •ergo) e che Pierangelo Zeno nella sua Memoria degli Scrittori patrizii ( p. 25. ediz. 1744 ) lo om-mise affatto, mi fa confermare nella conghiettura. Inoltre lo stesso Cornaro scrivendo nel 1342 allo Speroni dice : Acquistai dipoi l'uso della Nobiltà in la patria mia e gii miei il quale dalli miei mi era stato perduto, nè mi valea ch’essi fossero stati gran senatori e principi — Veronica Spilimbergo