SAN GIOBBE. 543 della guerra fra la Vencla repubblica e il Turco lo fece eleggere ad Ambasciatore di Francia in Venezia, datogli a compagno il maggiore de’suoi figliuoli RENATO colla condizione che questi venisse diretto dal padre ; al quale succedette nell’Ambasceria, come si è detto, e come dall’ultima parte dell’iscrizione. RENATO (il figlio) cavaliere anch’egli, Signore d'Argenson, Conte di Rouffiac, fu Consigliere del Parlamento di Rouen, poi Segretario de’Memoriali, e Consigliere di Stato ordinario. Succedutoj come si è detto, al padre nella qualità di Ambasciatore, vi stette fino al -1655. Dopo varie negoziazioni affidategli, morì nel Castello d’Argenson d’anni 70 l’anno -1700. Il Senato Veneto gli permise di aggungere il Leone di San Marco, col cimiero ed il molto, agli stemmi di casa Voyer d’Argenson, siccome si osserva nel presente monumento. Di lui parimenti scrissero e il Brusoni nella Storia d’Italia p. 595 e seg. (Ven. 1071. 4.) e il Dizionario Bas-sanese, e la Biografia Universale; da’quali anche si raccoglie che tanto il padre, che il figlio furono scrittori. Il primo di una Traduzione infranceso dell’Imitazione dì Gesù Cristo, e di un Trattato della Saggezza Cristiana; il secondo di un gran numero di opere in versi ed in prosa parte stampate e parte inedite Al figlio Renato, il Cavaliere Antonio Frangipane dedica le sue Considerazioni politiche sopra la celebre conferenza tenuta in Fonta-nableo dal Grande Henrico IV di Francia in difesa della Fede Cattolica e dell’Autorità del Sommo Pontefiee Romano contro gli attentati di tutti gli politici Calvinizanti dell' età nostra ss li 4 agosto giorno di gratia ss In Ve-netia appresso Diario Garzoni all’insegna del Re . MDCLII. 4.° Abbiamo nell’ occasione della morte del padre, e dei funerali eseguiti nella nostra Chiesa de’ SS. Giovanni e Paolo una Ora- zione latina intitolata : Triumphus sui, Oratio in funere ili. atque excell. Renati de Foyer domini de Argenson apud Sereniss. Remp. Vene-tam Galliae Oratoris in aedibus SS. Joan. et Pauli coram principe die 27 iulii. MDCLI ha-bita . Venetiis MDCLI. ex. typogr. Ducali Pi-nelliana. 4.° È dedicata con una epigrafe a Leone Solari dall’Accademia de’ Silenti cosi : HAEC SEQVE LEONI SOLARI SVO SILEN-TVM ACADEMIAE M. C. s E nel Manoscritto N. 1336 dello Svayer stava: 4651. 44 luglio. Ceremoniale nella morte e funerale del Conte Voyer de Paulmy d’Argenson ambasciatore di Francia. Parlando della collocazione del monumento, si sa dal Processo L fralle carte del Convento, che nel sito ov’è oggidì situato, era l’altare della Annunciata, e che la palla che aveavi fu trasportata all’altare di San Luca nella Sagrestia, a pregiudizio delli barcaroli del Traghetto del Ghetto del quale aliare erano essi barcaroli padroni. 11 Contratto poi fatto tra i padri di S. Giobbe, e il Voyer, figlio per la erezione, e le beneficenze di questo verso quelli appariscono dal Documento che qui pubblico (Documento N.° 3) in fine della presente Chiesa. Conservasi nel Museo Correr il Modello in rame del Medaglione gettato in oro per questa occasione. Rappresenta nel diritto il monumento tal quale oggi si vede, nella cui guglia o piramide di mezzo si legge PRAE | CLARIS | D | ARGENSON | e sotto MDCLI ss Attorno : SEPVLCHRVM IN PARIETE DE-XTERO ECCLESIAE FR. MINORVM S.FRAN-CISCI . TITVL . S . IOBI cs Al rovescio avvi il Leone, e sotto le sigle S. C. ( Senatus Consulto) (4). Io poi tengo fralli Ritratti d’illustri il seguente , inciso dal nostro Jacopo Picini ; È ovale, e attorno si legge RENATVS DE VOYER DE PAVLMY COMES D’ARGENSON. e sotto il breve : Quod . ad . salulem . popu- (1) Non so su quale appoggio il Daru a p. 65 del Vol. V. della Storia Veneta ediz. di Parigi 4824 dica che il nome del Conte d'Argenson Ambasciatore a Venezia di Luigi XIV fu iscritto nel libro d'oro, e cita il decreto 27 ottobre 4655; imperciocché non trovo il suo nome nelle Genealogie patrizie copiosissime del Cappellari; e d’altronde l’avere la Repubblica concesso al d’Argenson di porre il Leone agli stemmi Voyer d’Argenson non è averne registrato il nome nell’Albo delle patrizie venete. Esso ha interpretato male le parole del Moreri (p. 482. Suppl. II.) il quale altro non dice se non se la Repubblica accordò al figlio Voyer e a’ suoi discendenti di aggiungere alle sue arme quella della repubblica col leon di San Marco per cimiero, ■par lettres patentes du 27 octobre 4655 et le roi lui permit et aux siens par brevet du 7 novembre 4656 d'user de dette concession. Tomo VI. 70