652 SA N GIOBBE. TAE XXX . 1VNII | ANI MDCXXIX . | AETA-TIS VERO SVAE XXX . EXTREMV IVDICII DIE | EXPEGTAT . L'ho Ietta sul pavimento del Capitolo : ma ora (1858) non vi si vede più. Lo scultore fece VSORIS e FDEI. Leggo nel Processo LXIII. « II quondam » DOMENICO CALLEGARI ha instituito una » raansionaria di una messa alla settimana » per testamento in atti di domino Andrea li Calzavara 4645 2G giugno =: II q. ANTO-» NIO CALLEGARI ha instituita una man-» sionaria quotidiana con elemosina de du-» cali cinquantacinque correnti in denari » investiti all'Officio dell’Uscida alle cinque » por cento, come per parlida di detto Of-» fìcio 4671. 28 marzo. » L'epigrafe ci fa vedere questa famiglia essere stata di Mercatanti . Nell’ epoche più recenti abbiamo avuto ascritti alla Cancelleria Ducale = 1744 Domenioo Callegari = 1754 Antonio Callegari, lòrsc della stessa casa de’ Negozianti, 49. V . 1’ . F . IOANES MARIA | DE BERGOMO ] MIC IACET : OBYT DIE | XXII . IANVARY ANNO j MDCLXXXIV. Sta sul suolo nello stesso Capitolo lun* ghesso le panche. È perduta, come le seguenti 50. 51. 52. 55. essendosi il Capitolo riformato ad altro uso. Le sigle ponno interpretarsi VENERABILE PATER FRATER. 50. HIC IACET HONORABILIS | V1R 1ERO-NYMVS ALEGRI DE | VERONA QVI HOC CAPITVLV | ELEMOSINIS SVIS TOTVM| OR-NAVIT.DIE XVIII1. FEBRARII | MCCCCLVI. Ho letta questa iscrizione sul suolo nel medesimo Capitolo Questa medesima, molt’anni prima, era stata raccolta dal senatoro Pietro Gradenigo circa il -1750, il quale nelle sue Memorie storiche dei Capitani generali ed altri soggetti militari illustri di estere nazioni al servigio della repubblica di Venezia, scrive : » GIROLAMO ALLEGRI VERONESE ca-» pitano generale della veneta infanteria nel-» la Morea. Questo nobile soggetto poi morì » in Venezia, e fu sepolto nel Capitolo di » S. Giobbe nel sito dove sta questa iscri-» zione. Egli forse scelse questo luogo per » deposito delle proprie ceneri, come uno « degli ammiratori de’santissimi pregi di fra » Bernardino da Siena conosciuto in vita ; » laonde volle comparire non dissimile a » tanti soggetti, massime patrizii veneti, fra » quali li due principi Pasquale Malipiero e » Cristoforo Moro, profetizzato doge della » Repubblica, quale voll'essere pure turnu-» lato in quel tempio da Ini con il conti-« guo spedale restaurato a sola rimembranza » del benedetto amico, L’ espressioni della » suddetta lapide sembrar fanno, che Giro-» lamo fosse uomo rispettabile, non che pio. » Gli nostri storici nulla scrissero de’ suoi » pregi, nè tampoco gli Veronesi, cioè il » Moscardo, ed il Corte. Fiorì al certo nel » secolo XV, e si può francamente assegnare » il suo servigio in Morea nel ducato di » Francesco Foscari, tanto più che quella » Provincia era posseduta da’ Veneziani en-» Irati per ragion ereditaria^ massime nella » citlà di Patrasso, lasciata in testamento da » quelFArcivescovo al Senato del -1425, se-» condo il parere del Sansovino (1). In se-» guito colà, ed altrove si maneggiarono lun-» ghissime guerre. » Una ducale del 4 Gl 9 20 marzo ravviva » il qualificato grado dell’Allegri. « Si è in x ogni tempo dimostrata devotissima e fe-» delissima della Repubblica nostra la fami-» glia nobile di Aiegri da Verona, come in » particolare è stata integra la fede, et ono-» rale le azioni di D. Girolamo, che fu cali pitano generale dcH’infanteria nella Morea. » dalle quali cause • . H Consiglio dì Pregadì lo stesso anno » a 7 di gennajo ridice quanto segue» .... « Vedesi perciò rimarcalo dal Senato il me- (1) Sanuto parimenti ( R. 1 p. 974 ) La città di Patras fu lasciata alla Signoria da Stefano J» seni Aacchena arcivescovo di quella citta.