83S ALLA CHIESA DI SAN L0REN2KJ; H.‘ A Fumtni regalato in questo mese di feb-brajo 1862 dal chiariss.0 sig. Luigi Napoleone Cittadella, il seguente erudito opuscolo a stuoopa « Dello Epyornis Maximus menzio-» nato da Marco Polo e da fra Mauro, me-» moria del prof. cav. G. G. Bianconi. Bo-» logna. Gamberini e Panneggiai». -1862 in ■4.° » In questo si ricerca se il racconto che Marco Polo fa dell’uccello Roch, o Ruc possa riferirsi ail'Epyornis Maximus di recente fatto conoscere dal sig. Fs. Geoffroy St Ililnire = •(Noto soltanto che oggidì il famoso Mappamondo di fra Mauro si conserva nella pubblica Marciana Biblioteca, non più neU’isola di S. Michele di Murano, «f -1B3 ni 9 8330940 .bno» ii"0iaBDom itoib ìb M wi oVoì. II. p. 374. a. col. Si» w Il conte Benedetto Valmarana nel 18 dicembre 1847, e la contessa Lugrezia Man-gilli sua moglie nel 27 giugno 4859 passarono all’altra vita. Sentimento di antica amicizia mi legava ad ambedue, e ne resi pubblica testimonianza nelle contemporanee venete Gazzette. Quegli versatissimo nella cognizione delle Arti Belle, e di ottimo cuore; questa di soavi maniere, e beneficentissima meritavano bene che io qui di passaggio ne tornassi a destare la memoria. . .• ,.\k Voi II. pag. 395, e Voi V. p. 576. Delle tre mie sorelle qui rammentate, moriva Elisabetta nel 3 giugno 4856 in Aviano del Friuli, dopo malattia lunghissima, da lei con vera cristiana rassegnazione tollerala; 1 ¿donna per familiare direzione, e per cultura di spirito esemplarissima s= Nel 7 novembre 4859 moriva improvvisamente in Mirano, ov’ era scrittore di quella Pretura, Jacopo Luigi mio fratello, uno de’ più attenti ed assidui impiegati di essa. Possedeva assai cognizioni di antiquaria, e tenendo la sua famiglia in Pprtogruaro potè acquistare varii oggetti che andavansi colà scoprendo, e fornirne gli amatori; fralle quali scoperte è nel -18$# la rinomala lapida* Concordiense ad ARRIO . QVIRINQ . ANTONINO, già illustrata dal dotto cauooico Giovanni Muschielli, dal-(..1‘altro celebre archeologo Borghesi, e dal non meno chiarissimo Augusto Guglielmo Zurnpf (anno 1854). . # ‘j eiJ iA aitaci óllab BÌmabaD3À'!!yb J1YX bIo2 ALLA CHIESA DEL SS. MARCO & ANDRE A OIOHH 3 U lì DI MVRANO. :D 1TT3HDI.S Voi YI. pag. 428. * 3V10 «ih OC’c- tinm ¡co ò» e o)8ÌÌ3 é oibuup Il convento delle monache de’ SS. Marco e Andrea di Murano restò molto rovinato dal fuoco la Vigilia del Natale di N. S. il’ anno 4808. Fu poi atterrato nel -1816 (Schede Moschini ). Voi VI. p. 433. insc. 5. Dimesse. Di Sebastiano Davanzo sono gli affreschi moderni della chiesetta delle Dimesse. (Schede Moschini ), ih oIèioìbI cJfiiaaeì sii «lite FtùcW. pag. 43& Ìmo.^ ni )•" Una delle Superiori delle Dimesse di Murano era del 1656 Giovanna Barbaro, alla quale don Giulio Antonelli confessore delle Dimesse di Padova con lettera dedica i Biscorsi sopra gli Evangelii correnti nelle Domeniche per l’anno di Maria Alberghetti Superiora delle Dimesse di Padova. ( Padova. Sardi 1656. 4.° ) =3 nella quale dedicazione egli ricorda anche madonna Vittoria Alberghetti che fu pure Superiora per molti anni delle Dimesse in Murano. Lo stesso Antonelli pubblicava in Padova pel Frambotto nel -1657 l'ultro libro dell’Alberghetti intitolato Paradiso di esercizii interni (ivi Frambotto. 4657. 4.°). L’Antonelli era padovano, e Mansionario del Duomo di Padova, ed ha epigrafe nella cappella di S. Gaetano entro la Chiesa de’SS. Simeone e Giuda di quella città. (Sa-lomonio. p. 266. Insc. Urbis ). Voi. VI. pag. 433. Nel titolo S. IACOPO — correggi'— SANTI MARCO E ANDREA. i de ih wreluMmH! i<3 >Mi?Bnota Voi VI. pag. 434. »laslaoT lu questa Chiesa era già un quadro avente la y«rgine in gloria col figlio in braccio, o inoltre Sant’Anno, San Domenico, le Sante Chiara e Margharila ec. opera di Matteo tegoli Ravennate. Ora questo quadro è nella