NELLA CHIESA DI SANT’AGOSTINO. 774 » un’ altra pessima nuova da communicarvi. » Pochi giorni prima di lasciar Milano mi « sono incontralo coll’amico duca Lodovico » Ulelzi dal quale ho avuta la triste sentenza » che la lapide di Bajamonte Tiepolo più non »si trova nè in Milano, nè in Bellaggio. » L’amico mio si ricorda benissimo d’averla » vista, ma mi soggiunse che nel -1846 fu-» rono dalla campagna trasportati varii og-» getti di questo genere in città, e che teme » altresì che questo frammento abbia avuta » la sorte di molti altri e che ( liorresco reti ferens ) abbia servito come grosso mate-*> riale a far fondamenti per il nuovo pa- ■ lazzo che si costruiva in quell’epoca ed in » sua assenza. Queste triste notizie mi furono » lo stesso giorno confermate dal maestro di » casa ed ora non rimane più dubbio su » quest’atto di vandalismo ignorante ed igno-» rato. Il dispetto che io ne provai fu tanto » che non mi sentiva coraggio di dirvelo ; » ma un momento o l’altro avrei dovuto » farlo; e poiché me ne chiedete cenno vi » dico tutta la cruda verità umiliatissimo » dell’opinione che giustamente vi farete del » mio paese e del fiasco solenne che ho fatto » in faccia a tutta Venezia, e quello che è » peggio a Voi, caro Lazari, verso il quale » ¡10 tanti doveri di gratitudine c d’amicizia » di cui davvero non saprei più come sde-» bitarmi.» (Il buon patriollo Lazari Io aveva interessato a procurare il rilorno di così prezioso monumento in Venezia, e la sua custodia nel Musco Corrario). Tanto più dobbiamo essere obbligati alla memoria dell’ar-chitetto illustre Casoni che ce ne conservò il disegno. Voi. III. p. 50. in nota. Le Relazioni delle ambascerie sostenute da Federico Badoer furono, posteriormente a quanto scrissi, pubblicate. 4. Quella del ^547 al duca di Urbino fu per la prima volta dal dottore Vincenzo Lazari per le nozze Reali-Berretla (Venezia Merlo a. 4856) e dal Lazari stesso ristampata nel Voi. V. Serie II. p. 377 delle Relazioni in Firenze (a. 1858). 2. Quelle del 4554 e 1557 a Carlo V e a Filippo II stanno nel Volume III. Serie I. delle suddette Relazioni a pag. 477 e 233. (Firenze 4853). Voi. III. p. 50. Di Federico Badoer pubblicò in francese la Relazione a Carlo V e a Filippo II M.r Gachard nel libro Relalions des Ambassadeurs Vénitiens sur Charles Quinte et Philippe II (Bruxelles 4856 8.°) con sue annotazioni. Nel-l’nppendice alla Gazzetta Ufficiale di Venezia 2 agosto -1856 Num. 4 77 si ricordano documenti tratti dai dispàcci di Federico Badoer amb. a. -1555-1556, dati alla Società de’bibliofili di Londra da William Stirling. Voi. IH. p. 52. /. 50. e p. 523. Agostino Bronzonc — correggi — Brenzone. Voi. Ili- p. 53. nella nota. Ho detto che l’Accademia della Fama nel 4558 in italiano e nel 1559 in Ialino ha pubblicato un catalogo col titolo Somma delle Opere, oppure Summa librorum che in tutte le Scienze ed Arti più nobili e in varie lingue avrebbe mandate alla luce. Questo catalogo fu comunicato a tutte le culte nazioni, e a’ principali libraj forestieri ; non si sa poi se con lettera speciale o senza; pare per altro che ne fosse con apposita accompagnatoria. Infatti trovasi a stampa il seguente rarissimo opuscolo: Risposta degli studiosi delle buone arti, che sono in Germania all'Accademia Yen eliana nell’anno M.D . L1X , le cui prime parole sono : llabbiam veduto ciò che nuovamente ci havete scritto quanto a' libri nuovi, che siete per mandar a Francfordia. Tale Risposta, la quale è di Pietro Paolo Vergerlei, sebbene non nè apparisca il nome, è diretta a persuadere gli Accademici veneziani a non pubblicare libri in materia teologica che possano nuocere alla rinascente dottrina da,' protestanti professala, e ciò perchè, altrimenti, questi sarebbero costretti a confutarli, e quindi a mettersi in guerra cogli Accademici , dicendo fra le altre cose : Laonde ci pare, che lé lettere, le quali hora ci liavete scritto più tosto ci annuncino una guerra, che pace e intera amicilia, e preqhiam Dio che così non sia. Certa cosa è che in sin qua non