SAN GIOBBE. 719 scere quanto ne scisse fra Paolo ss Anche il Courayer (p. XVI della Prefazione all’ I-storia di fra Paolo ( Londra. Tournés 1757. 4. ) avendo veduto un compendio manoscritto di un Giornale del Concilio, attribuito al secretario di un ambasciator di Venezia a Trento, ed avendolo confrontato coll’istoria di fra Paolo, vide non esserne che un semplice estratto. Il Courayer intende senza dubbio de’ Diurii del Milledonne^ che ponno pur intitolarsi Giornale; non mai dell’/«fona del Milledonne; e perciò l’osservazione falla dal Foscarini (p. 351. noia 41.) al passo francese del Courayer, non è’al lutto giusta, appunto perchè il Courayer parlava de'Diarii e non dell’istoria; de’quali Diarii il Foscarini non fece pur motto sebbene copie se ne trovassero anche al suo tempo. E non so poi come da pochi, attesa la rarità delle copie, fosse veduta la Storia del Milledonne (come dice lo slesso Foscarini) se tanle anche al tempo del Foscarini ne correvano, (p. 350) = É lodato il Milledonne da Agostino Valiero nella Vita di Bernardo Navagero (pag. 80. edil. Comin. 1719. 4.) collo parole: Usus est a secrelis in ea legalione Antonio Mile-donio viro praeslanli ingenio et acri iudicio, ejusque laboribus et industria valde adjulus est. Bernardino Partenio da Spilimbergo ad-drizza al Milledonne un epigramma, col titolo : Ad Antonium Milledonium Sen. Ven. se-cretarium palavii gravissime aegrolantem cum deploratus revixisset. (p. 125. Carminimi libri 111. Venetiis. Guerra. 1579. 4. ). Rafaele Cillenio Angeli ha un epigramma : Ad Antonium Milledonium Senatus Veneti a Secrelis (pag. 93. tergo Carmina. Venetiis. Somaschus. 1589. 8.) I fratelli Guerra stampatori dedicano il libro : Vita Christi Domini Salvaloris Nostri a il. P. Ludolpho Saxone (*) Carlusiano con-texla ec. (Venetiis. Guerra 1581. fol.) Prestantissimo viro Antonio Milledonio illustriss. X Virum, Consilii a secrelis. Dicono che persuasi dall'illustre Aldo Manuccio (invaletudine affeclw) ristamparono questo libro corretto e ornato di figure, e per le stesse persuasioni del Manuccio lo dedicarono al Mille- donne dicendo: l'ide quanti ipse te faciale quanti te extimet, amplissime Milledoni : e lo posero sotto la proiezione di lui ec. La data è Veheliis Kal. mai M . D . XXCI. Bartolommeo Malombra intitola al Mille-donne dignissimo secretorio delPEccelso Con-seglio di Diece il libro : fItiti et divote medi-laiioni sopra la Vita et Morte di Nostro Signore. In Venezia - appresso Gio. Antonio Dindoni. 1574. 4. di facciate 16. Da tale dedicazione ravvisasi che il Malombra era allora afflitto di grave infermità, e che riflettendo all’ infinita bontà di Dio e alla estrema et senza fine scelerilà degli huomini scrisse le dette Meditazioni, offerendole al Milledonne acceso dell'amore di Dio et osservatore de’ precetti divini. Giammaria Memmo il ricorda a p. 50. del Dialogo nel quale dopo alcune fdosofìclie dispute si forma un perfetto principe, una perfetta repubblica, un senatore, un cittadino ed un mercante, yenelia. Giolito. 1564. 4. Ma sopra tulli quelli che parlali di lui è a-collocare l’anonimo autore che ne scrisse la Vita, cioè Pietro Dar duino, nel libretto : Vita di Antonio Milledonne segretario del Consiglio di X. da altro secretario scritta (in 4. senz’anno, senza luogo e senza stampatore). Ne diedi ragguaglio a p. 493. del presente Volume VI ss In quanto però agli scritti dal Milledonne lasciati, il suo biografo altro non dite a p. 39 : « Lasciò molte opere del suo » ingegno e della sua penna, e tra le altre » r/Jistoria del sacro Concilio Tridentino, che » è veramente cosa ammiranda, e per le cose » successe e per la spiegatura ; et è lellione » molto degna, e molto grave per li partili colari, che vi si contengono. Scrisse anco » di sè stesso in figura di altro autore Dia-» loghi molto morali » ss Ci fa poi sapere il Darduino che il ritratto del Milledonne è nella figura di Santo Antonio sulla palla dell’altare che ho di sopra accennata in S. Travaso. lo in una pergamena ducale di Nicolò da Ponte diretta a Daniele Foscarini luogotenente della patria del Friuli in data 4 settembre 1579, tengo la firma di pugno dì Antonio Milledonne (Codice Miscellaneo 2224. num. VI. ). (*) Nell’interno del libro chiamasi Landulfus. Tojxo VI. 92