lombarde arriva a tal punto, che si aspetta solamente la parola di Garibaldi per balzare dove si ordinerà. La Croazia e l’Ungheria sono pronte per l’insurrezione generale come pure la Cecoslovacchia e la Transilvania. In Dalmazia e ad Ancona sono ultimati tutti i preparativi per il successo dell’impresa. Perfino mille legionari polacchi si sono decisi di arruolarsi nella spedizione, come battaglioni d’assalto. Nei primi del luglio 1864 la situazione su tutti i punti era già così matura, che Garibaldi decise di convocare i suoi generali ed ufficiali per impartire gli ultimi ordini e fissare il giorno della spedizione. Questa riunione ebbe luogo il 14 luglio 1864 presso Napoli (ad Ischia). Ma qui avvenne un contrattempo inaspettato ed alquanto drammatico. Kvaternik annota a questo proposito: « Improvvisamente arrivò da Torino una personalità molto alta, che ebbe grandi difficoltà a poter giungere fino a Garibaldi. Ma pervenne ad avvicinarlo e riuscì a dissuaderlo dalla spedizione. (L’argomento più persuasivo dell’emissario del Governo Italiano fu, a quanto sembra, il rifiuto di finanziare l’impresa). Garibaldi intervenne ugualmente al convegno dei capi della spedizione, ma soltanto per annunciare agli adunati, che disgraziatamente tutto doveva essere - 36 -