s A N G I 0 B B E. 737 Documento num. 8. Citato nella Inscrizione num. 44. pag. Gl5. Deliberazioni del Senato relative al vescovato di Verona e al cardinalato conferiti da Sua Sa?itità all’ambasciatore Marcantonio da Mula. Dai Registri : Roma Deliberazioni esistenti nell'Archivio Generale, a. d560 = 4ii65. carte 48 e segg. I, Perciò che riguarda il vescovato di Verona. 20 settembre 1560. Si ordina che sia mandato un segretario al Pontefice « per ringraziarlo della « bona intenlione di dar il vescovato di Verona al nob. homo ser Marcantonio Da Mula Kav. » Ambasc. ma per esser questo contrario alla disposinone delle leggi et alli ordeni della repub-» blica nostra sia immediate mandato per le poste un segretario a Sua Santità. 21 settembre 4560. Si scrive all'ambasc. Da Mula: «Per convenienti rispetti abbiamo deliberato far » come è già stato fatto ambasciator in vostro loco, et che voi ve ne veniate qui. 24 settembse 4560. Si scrive al Pontefice: «Mandiamo alla Santità Vostra il circospetto secretano » nostro Giovanni Formenlo per la causa ch'ella intenderà da lui. 21 settembre 4560. È la data della Commissione relativa data al secretorio Formento. 24 settembre 4560. Si prende « che sia commesso alli Avogndori di Comun la materia del vescovato » di Verona, intervenendo l’ambasciator Mula che è a Roma. 3 ottobre 4560. Parte presa del seguente tenore: «Dalle lettere horu lette et spezialmente da quelle » chel Pontefice ne ha scritte ( ) di propria mano, questo Conseglio ha inteso il risentimeato di » Sua Beatitudine per la deliberation fatta di richiamar l’ambasciator Mulla, et appresso il testi-» monio che ella ne fa dell’ innocentia del detto nostro ambasciator, onde essendo a proposito » delle cose nostre satisfar Sua Beatitudine per li rispetti ben noli a questo Conseglio, L’ anderà » parte che sia scritto al sopradetto ambasc. nostro che non essendo ancor parlilo da Roma, non « si debba partir altrimenti, et essendo parlilo, che vi debba ritornar, et stnr appresso Sua San-» tità per nostro ambassator fin che gionga il suo successore, eseguendo li mandali nostri, come » faceva prima. Et al secretano Formenlo sia commesso che tolta bona licentia da Sua B.8 debba » ritornar alla presentia nostra. 3 ottobre 4560. Al Sommo Pontefice-. «E tanto grande il desiderio che abbiamo di satisfare in ogni » nostra anione la Beatitudine Vostra che se per qualche accidente alcuna volta avviene il con- (*) Nel Codice Ambasciatori appo di me si legge: «Lettera di Papa Pio IIII al dominio Veneto da » Roma 22 settembre 4560, colla quale si giustifica sopra l’innocenza dell’ ambasciator Veneto Mar-» cantonio Da Mula: (Comincia) Gran dispiacere abbiamo preso che le nostre anioni dirette, come » debbiamo pensare, dolio Spirito Santo et massime in sì pia materia, siano interpretate così sinistra-» mente, et che uu gentilhuomo da bene il quale nonne sapevo niente ne abbia da patire avendo fatto » egli buon offiiio per qualunque altro, secondo l'ordine di Vostra Serenità, et mai niente parlato nè » accennalo per se, il che dovete credere pienamente siccome credete elle noi siamo Papa, et se non » è cosi, preghiamo Dio Nostro Signor ne faccia severa dimostratione più che si possa fare : ma es-» sendo la verità come noi dicemo, perchè ha da patire un innocente come è questo ? Noi sappiamo » quanto quella Serenissima repubblica sia generosa perù la preghiamo a non far danno e disonore a » questo buon oratore innocentissimo in ogni cosa. » Questa lettera e anche la risposta seguente data dalla repubblica sono registrate n p. 412 del Voi. II. de’ Codici Parigini del Marsond, il quale fallò nelPascrivere questa a Sisto IV, anziché a Pio IV. Non accordansi però alcune copie nella dola, mentre alcune dicono 22, altre 23, altre 26 settembre. E le abbiamo ambedue in copia anche nel codicetto Marciano cartaceo in 42.° num. MCCL1II. classe VII. era già de’ Coutarini. In questo la data della lettera è 26 settembre 4560.