836 ALLA CHIESA DI SAN GIORGIO MAGGIORE. Voi IV. pag. 502. Al doge Marcantonio Memmo è dedicata da Marcello Alessandri Cremasco un’ opera di architettura militare, che forse non è staRi mai pubblicatae che non veggo ricordata nella Bibliografia militare italiana di Mariano d’Ayala (Torino 1854. 8.*). Essendone degna, trascrivo qui la dedicazione che con un fregio attorno miniato e dorato, cartacea, tengo nel Codice 3374. titolo ALESSANDRI. « Al serenissimo principe di Venetia il si-» gnore Marcantonio Memo. Ilavendo io ha-» vulo dalla natura inclinalione d’attendere »allo studio dell’architettura militare, nè * havendo io mancato di quant’era mio dc-» siderio, in far sì che in questa mia gio-» venilc età mostrassi a ciascuno, che inu-» temente non vi havea atteso ; perei* mi » posi li giorni addietro far raccolta de dis-» segni delle più celebri fortezze del felicis-» simo Stato di V. Ser.tà et anco di quelle » d’altri Prencipi, et le descrissi in un li-» bro, il quale dono a V. Ser.tà e se non » è conveniente dono all’altezza de suoi me-» riti, è almeno grande rispetto alle deboli » forze mie. Poiché, si come poche gocciole » d’acqua furo« grate a Dario quel gran Re » de Persi, al quale furono date da Polistra-» to, povero contadino, cosi aggradisca la » Ser.tà V. queste mie fatiche, le quali sono * di vasallo et servitor suo. M’ingegnerò » un’ altra volta, et in breve di meglio ser-» virla, et particolarmente in farli li desse-» gni, del rimanente delle principali fortezze » d’Italia, d’IIongaria, della Fiandra, et d’at-» tre più notabili del mondo, poiché per ben » servirla, per haver quelle qui descritte da » altri Stati, non ho isparmiato ne spesa ne » faticha, anzi posto la vita in qualche pericolo; cosi farò per l’avvenire et mi sa-» ranno sempre mallevadori di questo mio » desiderio alcuni illustrissimi suoi rapre-» sentanti come li signori Marco Bragadi-» no, Marcantonio Veniero. Renicro Zeno, » et Francesco Zeno, quali in qualche loro » occasioni, si sono valuti dell’opera mia; » con che a V. Ser.tà faccio humilis. rivercn-» za et baccio le mani. Di Crema il dì p.° * feb. 1614. Della Ser.tà V. Humiliss. et fe- » deliss. servitore Marcello Alessandri. » Ove poi sia l’opera mss., se nell’Archivio nostro o altrove, lascio altrui l’indagine ss Noterò, per norma, che Marco Bragadin fu a Crema nel 4599;= Renier Zeno nel 1608, e Francesco Zeno nel 4640. Marcantonio Venier non fu podestà, ma bensì provveditore a Crema nel 4607. Voi. IV. p. 507. col. 4. e nota (4). Da un indice degli Opuscoli scientifici spettanti alli manoscritti di mons. Lodovico Beccatelli, veduto dall’ab. Jacopo Morelli, e registrato nei suoi Zibaldoni si ha : « Memmo » Giammaria Ragionamenti, Terza giornata » al R.mo Lodovico Beccatelli vescovo di » Ravello e Nunzio del Sommo Pontefice in » Venezia. » Voi. IV. pag. 522. col 4. Fu collocalo in questo mese di dicembre 1861 nel Panteon Veneto il Busto di Domenico Michiel doge ; lavoro di Luigi Piccoli scultore ; ed io come M. E. del-l’Istituto ed uno della Giunta pel Panteon vi apposi la seguente iscrizione : DOMENICO MICHIEL DOGE | NELLO ASSEDIO DI TIRO | COL GITTARE NEL CAMPO ALLEATO | GLI ATTREZZI DELLE PROPRIE GALEE | DELLA VENETA COSTANZA E FEDE | I CROCESIGNATI | ASSECV- RAVA | N____M . \ 129 | IL COMVNE DI VENEZIA POSE { 1861 j Voi IV. pag. 522. col. 2. Nel mio Codice 1979, copia dell’antico ora posseduto dal marchese Capponi, intitolalo Liber secrdormi Laurentii Celsi ducis Ve-neliarum ec. stanno alcune ducali Dominico Michaeli capilaneo generali Culfi, del- 1 anno 1363. Nella prima di queste a p. 4. tergo gli si raccomanda che quei luoghi dcl-l’Egeopelago acquistati con tanto favore e con tanto sangue da’ nostri non giungano nelle mani degli estranei, e specialmente di Rainieri degli Acciajoli. Poi a pag. 31 lodasi quanto il Michiel fece circa le galee di Candía nelle parti di Romania e di Negroponte. A p. 34. t.° inculcasi resterminio de’ribelli