G9(> SAN GIOBBE, di vivere, ammira la sua imperturbabilità d’animo a Ironie di una grave perdila di campi che avea falla (Catalogo mss. Gar). 8. Alessandro Citolini dedica il Diamerone di Valerio Marcellino (Venezia. Giolito. 1584, ma in alcuni esemplari 1565. 4.) al daris-simo signor Luigi Cornero in data di Venezia adi -IO luglio 1564. Comincia : E' par gitasi che la morte sbigottita dal terrore di r/uella acuta spada delta sobrietà che vi vede in mano, tanto p'ii da voi si allontani guanto più agli altri si avvicina. 9. Francesco Sansovino (Venezia '1381. p. 260 tergo) chiama Aluigi Cornaro detitie et ornamento della città di Padova et mecenate degli huomini eccellenti in qualsivoglia cosa. 10. Lorenzo lHgnoria. Ristretto della Vita di Luigi Cornaro, mandato da lui a Nicolò Claudio Peircschio, nella quale gli significa essere il Cornaro morto in Padova, e che vi fu seppellito il dì Vili maggio ( poslridie no-uas maias) 1566. ( Gassendi Petri de Vita Peireschii a. 1641 ). Ma per quanto lio detto nella nota prima a p. 688. il Pignoria sbagliò nell’epoca, che fu 1565 non 1566 .Vedi però qui sotto il num. -12. Vi. llarcovct Longnvilla (signor di), nella Storia delle persone clic sono vissute molli secoli ec. (Venezia 1719. 12.) a p. 95. 96. 97. 98. ha un articolo intorno Luigi Cornaro della Vita Sobria, ripetendo ciò che ne avea detto il De 'lhou presidente del Parlamento di Tarigi. Vedi a p. 278. Lettere di Uomini illustri. Venezia. Baglioni 1744. 8. ove di Nicolò Claudio de’Fabrizii Peircschio e del presidente De Thou. 12. Lettera di Giacomo Alvise Cornaro da Padova ultimo aprile 1566 ( sessanlasci ) a un suo compadre dandogli conto della vicina morte di Luigi Cornaro suo avo = Segue lettera lunga dello stesso Giacomo Alvise allo stesso suo compadrc, nella quale narra gli ultimi momenti del vecchio suo avo, le sue virtù, ed enumera le sue opere =: Benché questa seconda lettera non abbia data, è chiaro essere stata scritta o lo stesso dì 8 maggio 1566 in cui Luigi mancò di vita, o pochissimo dopo. Essendo importanti queste notizie a completar la vita del Cornaro, mi piace di pubblicarle nel Documento numero 14, sulla copia che esattissima me ne diede il gentile ed illustre uomo Enrico Cornei, che la trasse dall’autografo di Giacomo Alvise esistente in quel Codice miscellaneo della Biblioteca di Corte di Vienna del quale mi ebbe dalo ragguaglio Tommaso Gar (1). 13. Girolamo Ghilinì a p. 158 del Tomo I. del Thealro d.'huomini letterati (Venezia 1647,1 ha un articolo sul Cornaro dicendolo malamente nato in Padova, chiamandolo patrizio patavino e facendolo morto del 1557 (così) di anni 96. 14. Antonio Maria Graziani (contemporaneo al Cornaro) nella Vita latina di Gian-francesco Commendone cardinale ( Parisiis 1669. 4.) impiega lutto il quarto capo del libro primo in parlare del Cornaro e delle sue virtù; dell’amicizia co’letterati, delle fabbriche da lui erette, del suo viaggio a Roma col Commendone ec. 15. Nicolò Comneno Papadopoli nel Tomo II. p. 218 dell’ Ilistoriu Gymnasii patavini (Ve-nctiis 1729. fol,) ha un articolo intorno al Cornaro non senza errori, dicendo per esempio non ex legitimo thoro natus patavii circa an. 1465 . . . mortalitatem exuit patavii centenario major, an. 1566. 16. Bernardino Zendrini nelle Memorie storiche dello Stato antico e moderno delle Lagune di Veuezia (Padova 1811. Voi. II: in 4.°) nel primo Volume a p. 79. 206. 228. ricorda i progetti del Cornaro, dicendo in questa ultima pagina, che «nel 1549 il Cor-» naro promulgò il pensier suo intorno il » modo di render inalterabile la laguna per » tutti i tempi avvenire, appoggiando le sue » massime a varii fondamenti; ma questi fu-» rono gagliardamente impugnati partico-» larmente dal Sabbadino che ogni propo-» sizione qui contrastava. » E Cristoforo 'Pentoli a p. 270. della Legislazione sulla La- (1) Io non ho veduti gli originali di queste lettere, ma se è vera la data 1566 ( sessanta sei ) è chiara che il Cornaro non moriva del 1565, siccome sulla fede del Graziani gli storici dicono, e io stesso ho ripetuto, ma sì nel 1566. A quale poi dei due contemporanei testimonii Anton Maria Gra-zinni o Giacomo Alvise Cornaro, debba credersi, vegga altri ; io ne dissi abbastanza.