748 SAN GIOBBE. Documento num. i2. . Citato nella Inscrizione num. 402. pag. 69d. Letere di Luigi Cornaro alli Savii (di'Acque e a Cristoforo Sabbatino e sopra li Monti Euganei, Lettere scritte per il magnifico Aluisi Cornaro alli clini Saui ordinarli delle Aque dapoi che li fu mandato la copia del presente libro (1). Ciurmi Sig. Ho havuto la lettera di V. Exme S.‘ con il libro e molto le ringratio non 1’ ho ancora veduto ina solamente 1’ ho scorso : e son certo che tra il Sabbattino et me non vi seran varie opinioni : perche la materia si comincia ad intendere et a palpare. Io lo vedrò et poi lo inaudaro fidelmente: ne alcuno lo uedera : ne li dessegni: et poi veniro zoso : perche tra esso Sabbatino et me con intervento di Voi Signori si redrezzi un^ capitolano sopra questa peritia : che sera chiaro et breue: il quale si potrà dire esser redrezzato da Uoi : perche altri non si han curato che si vengi a questa giustilìcalione : et la morte potrà interrompere questa tanto utile opera: Non posso mancare havendo ueduto quello che bora ho ueduto, di dire queste parole: Che ostata gran uentura di quello oflìtio di bavere cllelto il Sabbattino: perche nitro in suo luogho nel tempo passato, non ha meglio intesa la materia ne il dessegno ne il saperne scriuere. A Yre exme S. mi ricontando. Di P.* adì 27 settembre 51. Alli Cimi S.1'1 Savii sopra le Aque il elmo-ras. Fedrigo Alluse Cornaro di V. S. Servitore Ualaresso c ms. Francesco Barbaro miei S.ri In Venetia. Al mio Canno corno fratello ms. Cristofalo Sabatino Clarissimo ms. Crist. Ho havuto Vostre con il libro (2) di che assai ni ringratio : Io non l'ho ancora veduto ma ben scorso : et son certo che tra uoi et me non ui seran varie openioni; et che d’a-cordo potrem formare uno perfetto capituiario breue che restala sempre in quell’ oflìtio : 'che e stato manchevole fin hora c pur era necessario. State sano. Di P.a adi 27 settembre 1551. Alluse Cornaro Vro Alli elmi Sig. Savii sopra le Aque ni. Fedrigo Ualaresso e ms. Francesco Barbaro miei S.ri darmi et exmi Sig. Io ho vedute tutte le risposte di ms. Crist. Sabbattino : elle sue proposte et trouo che tra lui et me non ui è se non di differenza che importa la quale è sopra la Terra elle immonditie che sono caciaie dalle fortune alla fine della laguna, doue non ui po esser corso che le trasporta al mare. Et io con arte uolea dar corso intalleluogho : perche esso le transportasse al mare. Ma lui affinila, che hora che laqua salsa è pura salsa e doue più importa che da se senza altra arte la faria questo effetto et lo fa che la non lasciara che tal terra et immonditie nterrnno in tal luogho perche detta aqua salsa rode dissipa et Bilichila tale materie conuertendole in niente: Et essendo questa cosa: cosa che sta in fato bisogna che io mi riporti al falò seben a me pare cosa impossibile. Et cosi essendo non acadera fare altra prolusione: Che Dio uoglia che così sia: perchè non solamente la laguna non si restringerà ina si dilaterà. Si meterem a formare uno capituiario, che è cosa necessaria in quel Oflìtio. In questo mezzo a V. exc. S. mi ricomando. Di P.* adi 4 ottobre 51. Aluisi Cornaro di V. M. Servilor. (1) Cioè dell’opinione circa il conservare la laguna. MDL. (2) S’intende la voce lettere.