586 SAN GIOBBE. notizie di tale famiglia non veggo il nome (ì\ Cristoforo. Clic se è veridico ne’ mss. Firmarli quel cogoome, veniamo cosi a conoscere l’esistenza di un Cristoforo anteriore al doge. II. Cristofuro figlio di Lorenzo q. Antonio Procuratore da S. Giovanni Decollato. Questi fu celebre e nell’ armi e nella toga e nacque del 1443. Nel 1472 sposò Maria Priuli f. di Antonio, Defunta questa, pigliò nel 1476 una figliuola di Vettore Cappello; poi del 1481 una figlia di Cosmo Pasqualigo, e finalmente nel 1515 una figlia di Donato da Lczze delta Dimouio bianco vedova di Girolamo Contarmi detto Zanzetta ; cosicché Cristoforo ebbe quattro mogli, come dal codice Nozze do me posseduto al num. 2924. Del 1487 fu Provveditore in Campo a Vicenza in luogo di Paolo Barbo che avea rifiutato, e che per non pagar l’imposta pena di cinquecento ducati era andato a star in gonfine a Zara (Annali del Mulipiero I. 305) A Ravenna podestà e capitanio fu nell496-98, ed adornò di fabbriche quella Città , lo che s'impara da un Sonetto di Lidio Catti Ravennate (I). Nel 1499 con Pietro Marcello fu eletto Provveditore in Lombardia ( Mali-piero I. 570); e l’anno stesso con Francesco Cappello nella stessa qualità di Provveditore fu spedito a Faenza, mentre il Cappello ne era a Rimini (Bembo I. 223. 224). Copriva nel 1500 la stessa carica di provveditore sopra le cose della guerra insieme col rammentato Pietro Marcello (ivi. I. 225) s= Visdomino a Ferrara era Cristoforo del 1501; ed essendo nel 1503 Savio di Terraferma ebbe di nuovo il carico di Provveditor del-l’armi in Romagna, e partì subitamente acciocché (dice il Bembo I, 295) se alcuna Città di Cesare volesse di propria volontà darsi alla repubblica, egli di buon grado la ricevesse. Molte e molte riferte stanno nei Diarii Sanutiani intorno alle missioni del Moro e alle sue operazioni in Romagna (Voi. III. IV. V. anni 1500. 1501. 1502. 1503 ec.) Fu eletto nel 1505, e continuava ad essere nel 1508 Luogotenente in Cipro (2) siccome s’apprende da una Lettera 10 agosto di quell’anno di Lorenzo Giustiniano, e dei Consiglieri in Cipro, colla quale avvisavano che il Moro Luogotenente eletto capitanio di quattordici navi sarebbe ritornato a Venezia; e in effetto nel 22 ottobre dell'anno medesimo ci venne, e nel 26 dello comparso in Collegio riferi intorno le cose di Cipro. Il Sanuto dice (Voi. VII. p. 504) adì 26 ottobre (1508) la mattina fo in cole-gio ser Cristofat Morovenuto Luogotenente in Cipro et electo capitanio in Candia, con barba per essergli morta la moglie venendo di Cipro come per avanti se intese (questa certamente fu la figlia di Cosmo Pasqualigo che., come si è veduto, avea sposata nel 1481). (1) Questo Sonetto sta al registro 0 del Libro: I.ydii Calti Ravennatis Opuscula. Fenetiis. Ta-ettmus 1502. 4. diretto : Ad Christophorum Matirum Ravennae praesidem. Allo stesso registro 0 iiii tergo dirigendo il Catti un’ altro Sonetto a Vinciguerra Zorzi patrizio veneto, ricorda di nuovo il Moro, così : Il Donato : il Zancan : TAqiiila : il Moro, Hanno facto a Ravenna in tal beltade Fossi, ponti, arce, muri, ledi e strade Che luce come un culto argento et oro. (2) Il Brown da tale notizia dedusse che questo Cristoforo Moro sia il prototipo di Otello ossia del Moro di Venezia, novella scritta da Giambatista Giraldl Cintio, e poi ridotta in tragedia dal celebre Shakspeare. Appoggia la sua conghiettura all'essere stato Cristoforo Moro Luogotenente in Cipro e capitano nel 1508 di quattordici galee, e alla circostanza che il Shakspeare introdusse nella sua tragedia alcuni fatti che combinano con quelli del nostro Cristoforo Moro; e quindi conchiude che la persona di Otello può essere l’identica di Cristoforo Moro Luogotenente di Cipro (Veggasi \ Ragguagli sulla vita e sulle opere di Marino Sanuto ec. Venezia 1837. 8.vo Voi. I. da pag. 226 a p. 234). j’ ingegnosa conghiettura del Brown riceve forza anche dal sapersi, come ho detto, che l’ultima moglie di Cristoforo Moro cioè la figlia di Donato Lezze, era detta ¿hmomo bianco; e Desdemona (forse a ciò alludendo) è nel Giraldi e nel Shakspeare la moglie di Otello, ossia del Moro. Ma qui è a correggere un passo della Guida Selvatico e Lazoif 1852. p. 222. e della Nuovissima Guida di Venezia 1856, la quale a pag. 439 ha detto che quel Palazzo archiacuto già esistente al lato destro del campo dei Carmini apparteneva in antico alla famiglia MORO, e vuoisi adunque essere questa la CASA dell OTELLO. Ma su quale appoggio dissero ciò quelle due Guide ? Il Brown scrivente nel 1837 non lo disse ; ne tacque ¡1 Paoletti nel Fiore che ne avrebbe certamente fatta menzione ove parla della chiesa e del campo del Carmine (T. III. p. 417 — 120. Fiore di Ve*