ALLA CHIESA DI SAN GEMINIANO. 845 Pio IV ; letta in Pregadi il dì 8 giugno 1500. Devo poi notare un mio abbaglio. A pagine 14. col. 2. linea 34. ho registrato come autore di alcuni Ricordi militari il Michiel ; ina rivedute attentamente le Carle dell’Archivio, leggo: Arecordi mandalti ni elmo ms. Marchio Michiel. Buonissima cosa sarìa che questo illmo Dominio facesse un proveditor per anni dui et puoi cossi successivamente di tempo in tempo .... (a tergo si legge: 1546. Aricordi mandalti al elmo ms. Marchio Michiel cussi richiesto da Sua Signorìa in Santa Maria in Organa.) L’anonimo poi che invia tali Ricordi è un Bontempi del quale precedentemente si leggono altri Aricordi e sono tanto questi quanto quelli al AJichicl del medesimo carattere. Voi. IV. p. 16. col. p.‘ linea 53. Al magnifico putrido veneto Zacharia Delfino, Innocenzo Racchi domenicano dedica il Dialogo di San Gregorio papa tradotto da frate Domenico Cavalca, e stampato in Pesaro per Piero de Capha a nome de Iliero-nymo Sondilo nel MDX adi XV de tuio in 8.° Dalla lettera del Bacchi e lunga e dotta , e piena delle lodi della Veneta repubblica apparisce grande intrinsichezza tra il dedicar-tore e il mecenate. Tale notizia io debbo alla gentilezza dell’ erudito Giuliano Vanzo-lini che sta scrivendo le Vile degli uomini illustri Pesaresi = L’edizione è rara, e Francesco Zambriui a pag. 464 delle Opere volgari a stampa dei secoli XIII e XIV ec. Bologna 1861. 8.vo, dice di non averla veduta mai, che non è registrata da yerun bibliografo., e di averne avuta contezza dall’eruditissimo conte Giacomo Manzoni. Il Bacchi non è registrato dal Mazzuchelli negli Scrittori Italiani ; e il Delfino figliuolo di Andrea , era Cavaliere, e fu anche Savio del Consiglio ; moriva del 4525. Voi. IV. p. 24. col. 1. Voi. V. p. 756. ov è già riportata la stessa notizia. 11 chiari«».0 cavaliere Vincenzo Lazari pubblicò nel 4851 co'tipi di Andrea Santini un opuscolo intitolalo : Scrittura di Jacopo Sansovino e Parti del Consiglio de’ dieci ri- guardanti la rifabbrica della Zecca di Pene-zia. La Scrittura non ha data, ma le Parti sono del 1535 4 dicembre, 4536 24 marzo, e 4537 20 novembre. Colla prima si ordinano tre modelli fatti per tre mattiti de fa-briclie, colla seconda si accetta il modello de Jacomo Sansovin e colla terza si decreta che il coperto dell’ edificio della Zecca sia di piombo. Voi. IV. p. 25. col. i. Alcuni coltissimi amici per la laurea del co. Giuseppe Michiel e di Antonio Ballo pubblicarono il Processo fatto a Giacomo Sansovino per la caduta della Libreria ( succeduta nel 48 dicembre 1545, vedi Temanza p. 256). (Venezia. Naratovich 4 855. 8.°) ss Opuscolo prezioso perchè tratto dagli Atti del Generale Archivio e della Fabbricieria di S. Marco, arricchito poi di belle annotazioni , come s’usa oggidì di fare quando si pubblicano notizie storiche, specialmeule in ¡spiegazione tli alcuni vocaboli, o costumi veneziani. Voi. IV. p. 24. col. 1. Fra le fabbriche più cospicue di Jacopo Sansovino qui da me ricordale, è il Palazzo Cornaro a S. Maurizio, oggi Palazzo della Luogotenenza. E mi cade di fare una osservazione ss Giorgio Cornaro procuratore di San Marco figliuolo di Marco cavaliere avea comprato coll’esborso di vcDliduemila ducati 1111 vecchio palazzo sul Canal Grande a San Maurizio, colla intenzione di demolirlo e farne nello stesso sito uu nuovo ss Venne a morte Giorgio nel 31 luglio 4527 , senza poter porre in effetto il suo pensiero =: Jacopo Cornaro suo figliuolo (divenuto nnch’e-gli procuratore di San Marco nel 1537, e morto nel 1542) volendo dare esecuzione al desiderio del padre fece atterrare il vecchio palazzo, ed innalzare il nuovo nel 4532, al che può anche avere contribuito l’incendio dal Temanza accennato (p. 223). Francesco Sansovino (figlio di Jacopo a p. 449 del libro IV. ediz. 4 581, e con esso il Temanza (I. c.) non furono esatti nel dire che Giorgio Cornaro figlio di Jacopo meditò la fabbrica nuova nel 4532, giacché questo Giorgio era morto fino dai 4 527 come si è