G58 SAN GIOBBE. tiis oriundus = Ed avvi pure unita: « Oralio » Donimi Civis Veneti de taudibus adm. peril-» lustris ac reverendissimi D . D . Lucrelii Mail zuchelli Congregationis Canonicorum saecu-» tarium Ululi Sancii Georgii ab Alga Vene* » tiarum generalis amplissimi omniq. integri* « tate ac bonilate praedili. Venetiis. Ant. Pili nelli MDCXIX. » (di facciate 8). Il Donini dedica ad llario Galese Visitatore secondo della suddetta Congregazione, Tanlo del Mazuchelli Bresciano, quanto dello Zanasco priore di Santa Maria in Vanzo, e di llario Galese, veggasì il Tommasini (An-nales Canonicorum secularium. Utini. Schi-ratli. 1642. 4.° a p. 663. G68 ). 64. SEPVLCHRVM MAGI.ci D . ANGELI GRADOr NICO | QVOD SIBI AC SVIS OLIM VIVENS CONSTRVI | FECIT J ANO D, MCCCCCVIIIL IVLII XVI, Sul suolo del Chiostro dalla parte del Capitolo. Nel 27 agosto 1857 si conservavano ancora le lettere MCCCCCVIIII. I V L I I . X V I . ANGELO GllADENIGO figliuolo di Pietro q. Angelo, nel 1465 sposò una figliuola di Nicolò Zustinian q. Ferigo. Del 4 497 era castellano e provveditore a Modone di Mo-rea, come notava il Cappellari. Nel Privilegio concesso dalla Signoria a Giovanni da Spira per la stampa nel ,1469. 48 settembre, veggo sottoscritto, fra gli altri Angelus Gradenico (Morelli. Operette. II. 410); ma siccome altri v’ erauo contemporanei di tal nome, così non so dire se sia quello dell’epigrafe. Fuvvì bensì nel 4 234 duca di Gandia un Angelo Gradenigo figliuolo di Bartolom-meo già duca, il quale Angelo vir ad ardua negolia et ingenii industria et animi constali-tia aplissimus ; emulando l’attività di suo padre, ridusse ad obbedienza gli abitatori dell’isola di Cato e Psiuriti che si erano ribellati, siccome apparisce dal documento riferito dal Cornare a p. 267 e segg. del Tomo lì. Creta Sacra, in data 1234 del mese di otr tohre, nel quale si obbligano, frallé altre cose, quelli di Isola di consegnare nelle mani del doge di Venezia o vivi o morti i capi della ribellione Manuele Drantodopulo (o Dra-cuntopolo) e Costantino suo fratello e i loro principali seguaci. 65. ALOVIXIO DE ANGIELIS 9d | D . MIKAEL. E SO P . | MCCCCC.X . Ultima lapide che sta sul pavimento del Chiostro dalla parte del Capitolo. Nulla ho a notare intorno al qui sepolto ALVISE quondam MICHELE DE ANGELIS; del qual cognome abbiamo veduto, e vedremmo altri in Venezia. é 66. CLARISS . GASPARI MICHAELO | ET HIE-RONYMO EIVS FILIO | ET HAEREDIB , SEBASTIANVS | QVOQVE FILIVS VIVENS HOC | SEPVLCHRVM RENOVANDVM | CV-RAVIT j MDLXXXXH . IDIB . MAH . La prima sul pavimento del chiostro dalla parte della Chiesa. GASPARO MICHIEL figliuolo di Girolamo q. Zuanne nato 1531, sposò nel 1550 una figliuola di Sebastiano Pisani, e morì nell’agosto 1572. Da questo matrimonio nacque^ ro GIROLAMO e SEBASTIANO, il quale vivente pose la tomba al padre GASPARO e al fratello GIROLAMO morto nel 4 592. Girolamo padre di GASPARO nel 1537 essendo sopracomito alla custodia di Corfù fugò le galee di Janusbei mandate da Solimano al generale Pesaro per dolersi della nave turca gettata a fondo dalle galee veneziane. Egli moriva del 45J>2. (Morosini. Libro IV. p. 422 volgarizzato) GASPARO fu podestà e capi-tanio di Belluno nell’anno stesso 1572 in cui morì. Altri Micliiel di nome Sebastiano sono questi: Al reverendo et magnifico Monsignore Sebastiano Michele patritio veneto cavaliere Hie-rosolymitanQ e priore di San Giovanni del Tempio, Pietro Aaron fiorentino dello stesso Ordine canonico Rimìnese intitolava il Toi