SAN GIOBBE. 559 4. CONSECRATIO IIVIVS | EGCLESIAE CE-LEBRATVR | DIE XIIII MENSIS j APRILIS. Leggesi que8ta epigrafe sul muro a sinistra entrando, tra la seconda e la terza Cappella. Noto alcune epoche in cui questa chiesa e l’aitar maggiore furono consacrati e riconsacrati - Vedi anche l'iscrizione 409. 4495. adi 44 aprile, fu consacrata col titolo di San Job c Bernardino, come dalla lapide posta sotto l’orologio colla suddetta iscrizione ( Processo L ). 4582. adi 3 luglio, fu consacrato l’aliar di S. Job dal vescovo Giulio Superchi ( era allora vescovo di Caorle) e fallar maggiore fu consacrato dall’ arcivescovo Antibarense (di Antivari) frate Ambrogio Capicio (Capece) della provincia di Dalmazia (Processo XLVI). 4 583. adi 2 maggio fu messo il sigillo della consacrazione dell’altar maggiore, e fu iterum dedicato a San Bernardino (ivi). 4587. 44 aprile, fu desconsecrado l’altar maggior e fu reconsecrada la chiesa di San Job. Il motivo fu la fabbrica e decrostadi li muri (Processo L). Il vescovo che conse-crolla in quest’anno fu Girolamo Righettini. Questo vescovo dagli scrittori si chiama con cinque cognomi : RIÌGETINVS , REIECTI-NVS, REGHATTINVS, RAGAZINVS, e anche RIGHETTVS. L’ Ughelli ( p. 4341 Voi. V). riportando il cognome REIECTINYS, mette una nota nella quale dice ch’egli è veramente RIGHETTVS di cognome, ma per la piccolezza della sua persona era detto RI-GHETTINVS. Ma egli è propriamente RE-IECTINVS in lingua latina, e BIGIIETTINI in volgare, famglia nota di Treviso, donde usciva il vescovo, e ricordata dal contemporaneo e parente di essa Bartolommeo Barchettati a p. 57 e 240 delli Commentarli - ( stampati pure da un Angelo Righetini del 4 616. 4.°). E col cognome REIECTINVS leggesi nell’inscrizione che è scolpita sopra la porta esteriore della Chiesa d’Ognissanti nostra = Il Cornaro poi errava nel porre l’anno 1597 a questa riconsacrazione, essendo il 4587, come risulta dalle Carle deHArchivio, e come dev’essere, se il Righettini vescovo di Caorle eletto nel 4 585, moriva del 4593. Veggasi l'Ughelli ed altri (4) (2). (1) La cosa viene confermata dalla epigrafe che probabilmente si sarà posta nella mensa dell’altare Questa epigrafe ho trovata in copia fraile carte di Monsignor Canonico Agostino Corner, ed è la seguente. » Anno domini 4587 die 44 aprilis. Ego Hieronimus Righetinus episcopus Caprularum conse-cravi ecclesiain et altare hoc in honorem SS. Job et Bernardini confessorum et reliquias SS. Apo-stolorum Andree Mathei et Thadei in eo inclusi singulis christi fìdelibus hac die unum annum et in aniversario consecrationis hujusmodi ipsam visitantibus quadraginta dies de vera indulgenza in forma ecclesie consueta concedimus — Sanctorum Job et Bernardini. (2) Relativamente a questo vescovo, in un libro, che io non vidi, intitolato : De Ntimeronim Sophia algebraica eie mystica lib. FI. Fenetiis apxul Jolitos 4586. ad Marcanlonium Barbarum equitem ac divi Marti procuratorem, vi era a penna la seguente memoria, che io estraggo da copia fededegne. » Jesus Maria. 4586. adi primo maggio in Caorle : » Sia a perpetua memoria manifesto et noto a qualunque persona leggerà il presente libro: » come io D. Girolamo Righettino (così, non Righetto) Venetiano (probabilmente detto per lo Stato » Veneto, non pel luogo di nascita, che fu Treviso) Canonico regolare lateranense dell’Ordíne di San- io t’Agostino di Osservanza, professore di Teologia, predicatore del Sacro Evangelio già habitatore del » Monastero di S. Maria della Carità di Venetia, et hora per gratia d’Iddio et dell’ apostolica Sede » vescovo di Caorle, di licenza di detta Congregatione mi partii di Venetia adi 6 novembre 4585 per » andar a presentar una mia fatica ingeniosa fatta con penna alla Santità di N. S. PP. Sisto V; et » gionto in Roma un venerdì sera adi 22 di detto mese m’appresentai al M. R. P. Cherubino Lavor » rio" Cremonese abate dignissimo della Pace, il quale vedendo l’opera la domenica che fu adi 24 me » la fece mostrar al Rmo P. Mattio Lavorio protonotario apostolico et già cassiero della felice me-» moria di PP. Pio V, il quale subito 1'¡stesso giorno m'introdusse con questa dall’ili. et ecc. signor » Cardinale Rusticucci a cui questa inventione piacque tanto, che il luni a’ 25 di detto mese m’in-» trodusse a baciar il santissimo piede a S. S. et appresentargli questa fatica, la qual tanto li fu cara, » et grata sì per la bellezza sua come per sentir gli discorsi che sopra quella gli feci, che mi co-» mandò Sua Beatitudine ch’io dovessi et farli ornar il quadro, et metter in iscritto quei pensieri, et » mentre in una e nell’altra cosa m’affaticava, anzi dopo il fine dell’una et dell’altra cosa, occorse la