SAN GIOBBE. §57 sunto letto nello stesso Ateneo nel 1851 parlò delle colonie Fenicie istituite sulle coste dell’Asia minore, non però di tutte quelle che si ricordano dagli eruditi, perchè in tal guisa avrebbe soltanto formato un secco catalogo di nomi, mancando le migliori notizie ; ma bensì di quelle che furono le più importanti. Confessava peraltro il Rossi, che malagevole impresa fu per lui anche Peslratto, trattandosi di opera rimasta imperfetta, non condotta al termine propostosi dall’autore, bisognosa d’essere riordinata, rifusa e limata anche nella parte scritta ss Per legato dello stesso Rossi al suo figlioccio Andrea Giudici, gli sono pervenuti questi originali Zibaldoni consistenti in diversi fascicoli : e il Giudici ne fece dono a me, che unitamente al suaccennato estratto di pugno del Rossi, conser-voli nel Codice 3200. Il Marin già colle stampe dello Zerletti nel 4809 avea pubblicato anche il Manifesto di questa sua Opera. Defunto il Rossi nel 4 852, passarono in proprietà della Biblioteca Marciana alcune operette inedite del Marin, per Io più in minuta, ed incomplete - cioè - 4. Considerazioni sopra Omero di C.A.M. membro del Collegio elettorale de’dotti. (Brano imperfetto come osservava anche il chiariss. Giovanni Veludo che registrava con intelligenza cd esattezza in questi ultimi anni la non iscarsa serie de’ codici a penna legata dal Rossi alla Marciana ). 2. Ricerche sull'origine della grandezza e decadenza dei Veneziani. Brano imperfetto) 3. Discorso di C. Ant. Marin sulla congiura di Bajamonte Tiepolo successa nel 4540. «Vi » era (dic’egli) non poca curiosità, mesi sono, » di vedere un qualche scritto sul tema pro-» posto dalla abolita Scuola di Pubblica Istru-» zione (a. 4797 ) che ha per soggetto la » congiura di Bajamonte Tiepolo successa nel » 4340. Vera un premio a chi meglio avesse » trattato l’argomento, ma non vi fu alcuno » che abbia aspirato a conseguirlo, o per » ignoranza della interna civile storia, o per » non irritar dicendo il vero le furenti pasti sioni democratiche , che a que’ dì signo-» reggiavano, o per non adularle e secou-» darle alterando il vero. Tra il numero de’ » secondi io mi son messo allora, poiché » premio bastante non v’era perch’io men-» lissi il mio sentimento, inorpellassi la ve-» rità secondando un’ aura riscalcadata di » furor democratico. Ora che credo ( era » Panno 4 798-99) di poter liberamente dire » non la mia opinione, ma esporre i fatti » non soggetti a dubbio o censura, mi dò la » compiacenza di far noto a’ miei conditali dini il fatto com’è successo con prove di » autorevoli scrittori e di inopponibili do- lo cumenti » ec. (Egli comincia a trattar l’argomento da’ primordii del Governo tribunzio, passando poi al ducale, e finisce a Galla doge, e colle parole del Sagomino ut mos vulgi est nimquam in proposita voluntate persistere ec. (Minuta imperfetta, da cui non si può scoprire quali conseguenze fosse egli per dedurre dalla generale storia premessa). 4. Relazione per S. E. il Ministro dell’interno ss Com. In aprile 4 807 S. E. il di lei predecessore si degnò onorarmi della riguardevole commissione di trasportare tutti gli archivi politici e guberniali della cessata repubblica dal Palazzo ex ducale in questo locale di S. Teodoro da me proposto e con decreto di S. A. R. I. adottato. Seguita a dire, che concentrò tutti quelli che si trovavano nella secreta del Senato, ed in quella del Consiglio de’ Dieci, e degl’inquisitori di Stato ec. la questa Relazione il Marini fa elogio de’ suoi collaboratori Muttoni coadiutore, Rizzi scrittore, Astolfoni commesso, oltre a’ quali un Marchetti, un Trevisan, e il Chiodo ( questi fu poi distinto capo dell’Archivio generale a S. Maria Gloriosa). Loda eziandio il Grimani e il commesso Polacco pratico per molti anni ; il Sanfermo destinato all'assistenza del Celsi ec. ec. (*) ss (*) Mi piace di trascrivere a questo proposito ciò che trovo nelle minute del fu Giovanni Rossi sulla Storia Ae'Costumi veneziani, da me possedute ss «Tali reliquie (cioè gli Archivi della Repubblica) fino » al 1806 sparse qua e là nelle solite loro nicchie giacevano, quando al nobile veneziano Carlo Anto-» nio Marin l’autore della istoria del nostro Commercio, nel giorno 19 marzo di quell’anno, dal go-» verno di Napoleone fu dato l’onorevole incarico di farle trasportare ed unire. E poiché in vero, sol-« tanto dopo molto tempo decretossi quanto dovevasi sin dal bel principio, cioè, di congiungervi pa-» recchi altri archivi minori, perciò egli allora aveva slimata sufficiente al bisogno la così detta Scuola