SAN GIOBBE. 583 mo I. ). L’epoca è 4465, quando il vescovo di Bergamo Giovanni Baroszi (I) promosso a Patriarca di Venezia nel 1465, fu solennemente incontrato dal doge Moro. IO. Pelri Baroccii ad Cliristophorum Mau-rutn Fenetorum ducem Carmina (stanno questi esametri Ialini alle pag. 217 usq. 224. del libro Anecdota Veneta del padre Giam-batista Maria Contarini. Venetiis 4757. 4. ). 11 Barozzi compendia in essi le illustri azioni del doge contra i Triestini, i Turchi, i Ro-diani ee. 44. Donato Tomitano da Feltro notajo ed oratore eccellente fu ambasciadore della sua patria nel 1462 al doge Moro per rallegrarsi della sua elezione. (Così leggesi a pag. 47. dell’opuscolo di Giauvettore Rossi, e di Giovanni Zanniteli per le nozze Guarnieri—de Mezzan. Feltre Tip. Marsura 4840. 8.vo. 42. Carmina Veronae ad Christ. Maurum Venet. prineipem. ( Così sono registrati nei Codici a penna della Libreria Saibante pagina 206. Membran. in fasciculo. 43. Nella collezione delle Epistolae Mat-thiae Corvini Regis Uungariae ad Pontifi-ces ec. Cassoviae 4 764. 4. piccolo; a p. 40 avvi Memoriale seu informano legalionis La-dislai de Vesen ad dominum ducem Venetia-rutn, et Summum Pontificem. S’incarica il de Vesen alias de Kanisa di ringraziare il doge della bcnivolenza sua verso il Corvino, e di ciò che opera in fatto della Federazione contra il Turco, e perchè soccorra il regno agitato da guerre. La data è 1462. = A pag. 51. Joannes Quinque Ecclesiensis episcopus ad ducem Venetiurum Cliristopliorum Maurum Epistola officiosa = data 5 Rai. octobr. 4 462 s= A pag. 87. Matihias Rex. ad ducem Vene-tum epistola. Gli dice di sperar poco negli ajuti del Pontefice ; che nondimeno gli manda un ambasciatore perchè lo ajuti del suo consiglio = A pag. 92. Matihias rex ad du- cem Venetiarum - data 4464. Raccomanda al doge l’Oratore che invia al papa r= A pagina 97. 98. Matihias rex ad ducem Venetiarum, lo ringrazia per avere il doge spediti ambasciatori i quali aggiunsero maggiore splendore nella solennità della coronazione di esso Re := data 1464 — L’Oratore fu Francesco Giustinian con un altro che dal Corvino non è nominato, e non saprei chi, poiché nel libro degli Ambasciatori, che tengo, non è registrata tale straordinaria missione. È certo però che del 4464 a’ 29 marzo il Corvino si era fatto incoronare in Alba-Reale. 44. Alla pag. 97. Matthias rex ad ducem Venetiarum s= data 4464. Interessa il doge a raccomandare Stefano Vardajo perchè ottenga la dignità Cardinalizia = E può essere che anche le parole del doge possand avere contribuito alla nominazione del Vardajo il quale in affetto nel 4467, dice ilContelorio e apparisce da’ monumenti del Vaticano ( ma nello stesso 4464 dice il Ciaconio) fu promosso al Cardinalato. 45. Franciscus Philetphus Christophoro Mauro duci Venetiarum — data da Milano agli idi di marzo 4464 (sta a p. 4 43 = 449 del libro vigesimo delle Lettere del Filelfo della edizione Venetiis de Gregoriis 1502. fol. Lunga ed importante lettera diretta dal Filelfo al Moro eccitando e lui e la repubblica a prender le armi contra il comune nemico ; non senza ricolmare di lodi le passate azioni del doge. Pitture spettasti al doge Moro. 4. La predizione che San Bernardino fece al senatore Cristoforo Moro (2) forse del 4442 quando era capìtanio di Padova e che andava ad udire le prediche di lui^ si vedeva rappresentata in uu quadro in cui Ber- (1) Qui mi piace di correggere una inesattezza del Mnzzuchelli (Voi. II. Parte I. 414.). Egli dice die due Giovanni Barozzi nel medesimo anno 1465 morirono, cioè l'uno vescovo di Città Nova nell'lstria, e l’altro patriarca di Venezia Esso è un solo, poiché quel Giovanni vescovo, commendatario di Cittanova, ossia Emonia era lo stesso Giovanni Patriarca di Venezia, al qual Patriarcato era già per l’addietro stata affidata in Commenda la Chiesa Emonienese. Non morì poi nel 1465 anno in cui, come si è veduto, fece suo ingresso a patriarca ; sibbene nell’ 8 aprile 1466. (2) Batista Egnazio nel libro settimo degli esempli (p. 251.) ricordando tale predizione, dice che il Moro era allora procuratore di San Marco ; ma sbagliò perchè, come si è detto, il,Moro non ebbe tale dignità sennon se nel 1448 quattro anni dopo la morte di S. Bernardino— Veggasi anche il padre Luzzo nella già nel proemio ricordata Vita di S. Bernardino pag. 164. Libro terzo. Tomo VI. 75