Mi assumo quindi il compito di illustrare ai lettori brevemente la figura del Martire, ma aggiungo che son beati quelli che conobbero meglio e godettero la luce della sua mente e i tesori dell’anima sua, nonché la sua sofferenza e la sua rassegnazione. Il prof. Sufflay era il titolare di storia alla Università di Zagabria, ed era considerato uno degli uomini più colti del suo Paese. Mercè i suoi studi sull’Albania godeva giustamente la fama di miglior conoscitore delle cose Albanesi. Tra i suoi studi e pubblicazioni sono di pregevole importanza : « Die Kirchenzutande Vor-turinschen Albanien » e « Srbi i Arbanasi » che rimangono per gli studiosi mondiali un vero monumento di sapienza. L’Università di Vienna lo incaricò di portare a termine il codice Albanese incominciato da Voi Jirecek e Talloszy. Al congresso degli orientologi e bizantologi, rifulsero la dottrina e l’ingegno di questo incontestabile scienziato croato. Senza le guide scientifiche lasciateci da questo apostolo, trucidato barbaramente nella pubblica via di Zagabria, non sarebbe possibile profondamente trattare alcun problema medio-europeo ed orientale. Altrettanto è impossibile introdursi nelle teorie delle scienze astratte senza la reverenza ed il richiamo alla sua memoria. Tutta la sua natura era spiritualizzata in questo campo e non si interessava di politica, sebbene la sua personalità esercitasse una grande influenza sul pensiero nazionale croato. Quando il Governo di Belgrado, per questo motivo, gli tolse la carica di insegnante alla Università di Zagabria diverse Università Estere gli offrirono il posto di titolare ordinario. La profonda e vasta erudizione, la freschezza - 126 -