ALLA CHIESA DI S. STEFANO DI MVRANO. 921 terie , della quale qui parlo = e sono intitolali. 1. A Murano, in memoria ed eccitamento di due suoi valenti Vetrai. (Venezia. Naratovich 1860. 12.0 = Vi si descrivono i vari» antichi lavori. E, fra gli altri si lodano gli artieri Liberale ed Angelo Ongaro, il Radi, un Gaggio, un Fuga, e un Angelo dello stesso cognome Fuga. Autore è un Barthé-lemy, cioè lo studiosissimo professore di Paleografia Bartolommeo Cecchetti. 2. Programma di un'opera generalo sul-l’Arte Vetraria, dì Bartolomeo Cecchetti veneziano. Ven. Commercio 4861. 8.“ dedicalo «gli illustri Muranesi che per XIV secoli la mirabile industria dei vetri levarono a splendido segno. Esso già lino dal 1856 ebbe dato saggi di molto studio nella Scuola di Paleografia, esaminando lo Statuto sull'Annona emanato dalla Repubblica Veneta nel 4173, sull’isola di Rialto nel secolo XIV, sui Privilegii accordati nel secolo XVI dalla Repubblica per l’introduzione nei suoi Stati di zucoheri e altre merci ec. , delle quali cose veggasi a p. 16 della Notizia degli sludii paleografici del professore Foucard altrose da me accennata. 3. Di un nuovo Stabilimento patrio di Mosaici, tarsie , di smalti e calcedonio dell’avvocato dott. Antonio Salviati di Venezia. Ivi. Antonelli. 1861. 8.° La Relazione è del suaccennato Cecchetti. Questo Stabilimento fondalo dall’Avvocato Salviati è sotto la direzione del distinto artefice Lorenzo Radi. Quest’opuscolo è estratto dagli Atti dell’I. R. Istituto Veneto, con documenti relativi allo Stabilimento stesso da’quali emerge l’approvazione ottenuta e dall’istituto e dall’Acca-demia di Belle Arti in Venezia. Voi VI. pag. 495. ime. 43. La pala dell’aitar maggiore col Martirio di San Stefano di Leandro Bussano venne trasportata fino dal 1814 nella chiesa di San Pietro Martire di Murano ove sta tuttora sopra la porla che dalla Chiesa mette nella Sacrestia. — Voi. VI. pag. 496. in nota. Nella Gazzetta di Farmacia e di Chimica 5 genuajo 1858 a p. 7 si è detto per isba- glio che la primo Osella di Murano del 1851 no» si conosce se non dagli scritti. Essa , come qui dico a pag. 496, esiste nel Museo Correr. Voi. VI. pag. 495. L’amico mio Eugenio Piot letterato ed artista, e grande raccoglitore di belle antiche memorie, studiò anch’egli sall’Arte vetraria veneziana, c nel suo Cabinet de tAmateur. Nouvelle Serie mirn. 3. maii 1861 evvi la prima parte De l'histoire de la vetrerie ve-nitienne. Egli attinge a buone fonti ed aggiunge giuste riflessioni a quanto i più antichi ne dissero. Voi VI. pag. 519. Girolamo Zanetti a pag. XX del raro Opuscolo : Osservazioni intorno ad un papiro di Ravenna e ad alcune antichissime pergamene viniziane ora per la prima volta pubblicale. ( Venezia. 1751. fol. ) dice che in questa Chiesa di S. Stefano di Murano esiste la seguente epigrafe. MCCCXXXI odi VII septem-brio. Sepultura de Antonio Zio de Cloza picola et suoi lieriedi in paxe ss Giacomo Filiasi , copiando dallo Zanetti a pag. 312 delle Memorie storiche de" Veneti primi e secondi (Padova. 18M. 8.vo Tomo IH) ripete la stessa notizia riportando la epigrafe come esistente in questa chiesa, ed errando poi nell’ anno che sarebbe 1331 non 1321 che pone il Filiasi = Ora errò lo Zanetti, e per conseguente anche il Filiasi. Quella inscrizione esisteva nella chiesa di Santo Stefano di Venezia, come apparisce dal Codice di Giorgio Palfero che quelle iscrizioni raccoglieva fino dal 1630 circa, c come da altri codici della metà del secolo passalo, che copiarono sul marmo tulle le iscrizioni di quella chiesa e del chiostro. Voi VI. p. 505. col % linea 44. 1769 — correggi — 1759 Voi VI. pag. 505. linea ultima. li Codicilli — correggi — il Codicillo.