Gi6 S A.N G I 0 B B F. • scudi di pensione sopra l’arcivescovalo di » Toriuo, et il solito utile del Cappello et » il Governo de Bolsena; in modo che può » havcr da spender di beni di Chiesa ire-» mille et più scudi l’anno. È molto dili-» gente et sollecito nelle visite et solili of-» licii di cerimonia con i cardinali, nè manca » a se slesso in alcuna cosa per mellersi » innanzi quanto più sia possibile, et mi è » stalo a (Firmato da molli che l’hanuo visi-» lato, che trova volentieri occasione di giu-» ¿liticarsi di questa contumacia Della qual » si trova con la Serenità Vostra, parlando » sempre di lei con parole di gran rispetto ». et di molto honore, dando la colpa di que-» sto fallo alla sua disavventura. Dal papa » gli è sialo dato la sopraialendenza di tutte » le fabbriche del Palazzo et ultimamente fu »fatto dell* Inquisitionc, et della Segnatura, » il che le viene a dar occasione di trovarsi » spesso con Sua Santità la quale mostra di » esserli molto inclinata. » Giacomo Soranzo. « Col Cardinal Amuljo « esseguendo la commissione mia nou ho » avuto mai pratica di sorte alcuna. Ma » quello che ho inteso è c’ha dal Pontefice • \ 00 scudi al mese, il vescovato di Rieti » che li dà 800 scudi e 500 di pensione soli pra Turino, con li quali vive assai par-» camente ; ma non manca di mettersi avanti » con lutti li mezzi che può, facendo anco » con cardinali, con ambasciatori, e con ogni »> altra sorta di persona, quegli offìcii e com-» plimenti che giudica poterlo condurre al » Papato, al quale yi pensa con lutti li spi-» riti suoi, et perciò grandemente si trat-» tiene con li ministri dell’Imperatore, del » Re Filippo, dalli quali spera di poter ha-» ver ajuto e favore, si come fa anco col » Cardinal Farnese per indurlo, non potendo » esser lui, che il disegni, di voltare li fa-» vori suoi verso di sè. Dimostra di por-» tare patientemente la contumacia nella » quale si trova appresso la Serenità Voli stra; et ho sempre inleso che et in pu-» blico et in privalo parla di lei con molta » riverenza. » ( Relazioni. Firenze Voi. X. ) e codici miei. Mori il cardinale Amulio in Roma iu età di anni 65 a’ 13 di marzo del 1570. Il suo corpo dopo essere stato colà depositalo in San Jacopo degli Spagnuoli, fu di suo ordine trasportato a Venezia, e seppellito nella cappella di S. Luca entro la sagrestia di questa chiesa di S. Giobbe, senza alcuna iscrizione; la quale sagrestia ha sull’arco della cappellina lo stemma da Mula. È chiaro già il motivo per lo quale non vi fu posta allora memoria, cioè l’essere defunto in disgrazia della Repubblica ss. Quando poi precisamente gli sia stala posta l’urna che oggi si vede sopra la porla della sagrestia stessa, e la riportata epigrafe, non saprei. Puossi dire che fino al 1761 almeno non v’era alcuna iscrizione; giacché Flaminio Cornaro che stampava l’Opera sua nel 1749 (Voi. XII, p. 92), • il Mazzuchelli (a. 1753. Voi. I. p, 654 ), il cardinale Angelo Maria Querini nei Cardinali Veneziani a. 4761 (Brixiae. p. 2l4);ealtri avrebberla riportata come fecero di altre simili. Credo quindi che vi sia stata scritta dopo quest’epoche, e forse quando alcuno # della famiglia, dolente di nou veder molto che indicasse il sito delle ceneri dell’illustre suo antenato procurò ch.e vi fosse ss Quanto al suo testamento, leggo ciò che segue nel mio Codice 2078, e nel Processo dell’Archivio num. LXVIHI. « In Testamento » q. illustrissimi et eminentissimi DD. Mar-» ciantonii Amulii Cardinalis Romae condito » manu sua, et per eius literas Venetiis misso » rogaloque manu q. D, Antonii Marsilii olim » uotarii et aulae ducalis Cancellarii sub die 4 » mensis februarii 1565, completi et roborati » manu circumspecti D, Caesaris Zilioli not. » et aulae praedictae Cancellarii in anno ab » incarnatioue domini 1572 indictione XV. « mensis martii die 26 praedicti sic conti- * netur. » Casso et annullo ogni testamento et codicillo fatto fin qui, il corpo mio sia portato in Venetia et sepulto in San Iob in sacristia nelle nostre arche senza pompa et lasso alli heredi miei della heredita di Roma scudi quatrocento per cargo di exequir questa parte fra un mese et nou lo facendo nel dito tempo li condano mille scudi oltra li 400 da esser dati aUi frati di San Iob di Venetia per far portar jl corpo ut supra et li sopraditi danari si levino de quelli di Roma. ¿tergo Punctum Testamenti Rmi dui Cardinalis a Mulio. num. 24. ) Con questo testamento ordinò che fosse eretto un Collegio per accogliere i giovanelli nobili veneti che prima imparassero le let-