SAN GIOBBE. 721 116. I . R . ORTO BOTANICO • . * ^ PER ORDISSE SVPE RIORE S'ANNVNCIA CHE | CIHVNQVÉ AVRÀ' OTTENVTO IL PERMESSO DI ENTRARE NEL R. GIAR | D1JNO BOTANICO NON VI SARA’ AMMESSO NÈ POTRÀ’ TRATTENERSI DO | PO IL TRAMONTAR DEL SOLE , E DOVRÀ’ ESSER SEMPRE ACCOMPAGNA | TO DA VNO DEGLI IMPIEGATI DEL GIARDINO, RESTANDO ASSOLVTAMEN | TE PROIBITO A CIII-CIIESIA IL TOCCAR QVALVNQVE PIANTAI Le parole 1. R. ORTO BOTANICO sono scolpite sul prospetto della nuova facciata , pulitamente eretta nel 1856-57 = Le altre parole, ossia il decreto proibitivo era già dipinto su tavola, collocata sopra la porla dell’anteriore ingresso all'orlo medesimo. Ora (1858) sono scolpiti in pietra di fiauco al portone, e si leggono così DOPO IL TRAMONTO DEL SOLE | NON SI AMMETTONO VISITE \ È PROIBITO TOCCAR LE PIANTE | E CONDVR CANI. Questa nuova facciata abbraccia la linea che comprendevano le ajitiche due Scuole cioè della Madonna della Pietà, e del Traghetto di Marghera e M,estre, segnate co’ numeri 28 e 29 nella Tavola XVIII» del Paganuzzi rappresentante la parrocchia di San Geremia. L’attuale ORTO BOTANICO era già ampia vigna de’ Minori Osservanti, una parte della quale era stata da essi alienata, ed una per se ritenuta. La parte da loro ritenuta si ridusse ad orlo botanico dopo la loro soppressione nell’anno 1812 perchè servisse agli studenti di tale scienza, nel Regio Liceo, sotto la direzione del fu professore Francesco Dupré, al quale fu pure conceduta la piantagione e la cura dell'orto (Paganuzzi Tav, XV11I). Affidata poscia tale cura a’ signori Rucliinger padre e figlio, fino dal 1815, essi mediante la loro distinta intelligenza ed attenzione, e le opere e le riparazioni grandiose fatte, hanno portalo questo giardino a quel grado di coltivazione e di splendidezza che lo rendono uno de’ più prege- voli dell’ Italia. (Venezia e sue lagune .Voi. IL Parle I. p. 409) = Ogni Guida e descrizione della nostra Cillà ne parla con lode. Ma si leggano principalmente / Cenni storici delti. R. Orto Botanico in Venezia e Catalogo delle piante incesso coltivate (di Giuseppe Maria Rucbinger) Venezia 1847. i» 8. e la Necrologia dello stesso Rucbinger, morlo nel 18 marzo 1817, serilla dall’amico mio Michele Caffi, ed inserita nel Giornale il Gondoliere e VAdria num. 19, giovedì 6 maggio 1847, ove si rammentano varii fra i lodatori del Rucbinger. Antecedentemente già di questo Giardino parlavano fra le molte, le Gazzette vencle privilegiale delli 8. 11. 15. 19. maggio 1832 = 14. 23. 25. maggio 1833. i num. 135. 136. 149. del giugno 1839. ec. cc. ec. 117. AVVISO. LA CONGREGAZIONE MVNICIPALE DELLA R. CITTA’ DI VENEZIA + » A toglirnento di disordini, d’irregolarità » nell’ andamento del servigio interno del » pubblico Macello, nel modo più assoluto » prescrive ¡= » I. Che tutti gl’introduttori d’animali, ri-» mossa qualunque eccezione, debbano tosto » denunciare al custode del Macello il pre-» ciso numero degli animali ili qualunque » specie che avranno introdotti sotto scoria » di qualunque siasi recapito di finanza. » II. Che per nessun motivo o pretesto » abbiano a sortire dal Macello animali vivi » di qualunque specie essi sieno. » III. Non abbiano ad essere trasportali » fuori del Macello carnami i quali non sieno »marcali coi bolli finanziario e sanitario. » IV. Che le macellazioni abbiano impre-» teribilmente ad eifeiluarsi giusla l’oraria » fissala dall’Avviso Municipale in data odier-» na n.° 10084-3211. e qui sotto riportato. » V. Che ogni animale sia macellato nei » locali destinati alla macellazione della ri-» spetlivn specie e giammai altrove. Non si » userà indulgenza verso, chi contravverrà » dette prescrizioni, e punirassi quindi a se-