tizio del dinaro che proibendo ogni uscita, sia pure minima, di monete nazionali o divise estere. « Una sola cosa — nota il collaboratore del-l’Oeuvre — mantiene ancora l’edificio jugoslavo: l’esercito. Ma questo esercito, che dava finora tutte le garanzie è forse ancora sicuro? L’arrivo nei ranghi di giovani ufficiali, imbevuti di idee liberali e di giustizia sociale attinte nell’università, è motivo di viva preoccupazione. «A Zagabria, a Spalato, a Maribor sono stati scoperti complotti militari. Lo Stato Maggiore di Belgrado è stato costretto dalla gravità crescente della situazione in Croazia e in Slavonia, ove le tendenze separatiste si affermano con una audacia inquietante, a ritirare dalla Macedonia per dirigerla verso il nord-ovest la maggior parte dei contingenti serbi. « Questo stato d’incertezza può prolungarsi per settimane e forse per mesi; ma nessuna forza umana, se re Alessandro non farà il gesto necessario, impedirà al destino di compiersi ». - 158 -