po delle simpatie ideologiche e col libero atteggiamento del nostro pensiero. Col quale noi sosterremmo (finché ciò non contrasterà in modo preciso ai supremi interessi della nostra Patria, che per noi è la prima legge e la prima necessità) la causa di tutti i popoli che hanno da rivendicare la Patria loro, da sostenere un diritto manomesso e da raggiungere una libertà calpestata. Orbene; il nostro aiuto spirituale al popolo croato non può andare al di là di quella indipendenza, che esso deve riconquista-re. Oltre a ciò non ci interessa affatto sapere se la Croazia vorrà esser repubblica o regno, e in questo caso, neppure c’interesserebbe se volesse avere un Absburgo piuttosto che un altro, sul trono. Ma vi è un terzo punto sul quale la nostra opinione è formata, non tanto perchè essa corrisponde alla volontà della enorme maggioranza dei patriotti croati, quanto perchè essa prorompe logicamente chiara dal- lo studio — che mai non inganna — delle secolari vicende storiche. La terza ipotesi (il nostro studio è, come ben si comprende, puramente teorico), è dunque la seguente : « Sarebbe mai possibile e desiderabile e giusta una unione della Croazia e dell'Ungheria sotto uno stesso Gover- - 98 -