Lettera di Wladimiro Radie sulle atroci condizioni della Croazia Wladimiro Radic, il figlio del Capo dei contadini caduto vittima dell’odio serbo, indirizzava 1’8 ottobre 1932, al giornale Slouak di Presburgo, che ora la pubblica, una lunga lettera la quale illustra la situazione senza via di uscita in cui i serbi hanno finito con il ridurre i suoi connazionali : « Dal 1918 — egli dice fra l’altro — i serbi si comportano in Croazia come in terra di conquista e succhiano il sangue al popolo croato. Non v’è quindi da sorprendersi se nel 1927 anche i serbi delle antiche provincie austro-ungheresi, con alla testa il loro capo Svetozar Pribicevic si sono uniti ai croati, e questo Pribicevic è lo stesso che nel 1918 contribuì tanto attivamente alla creazione dello Stato jugoslavo. Ora si è accesa una lotta per il trionfo dell’onestà sulla corruzione, della libertà sulla tirannia. Mio padre, Stefano Radic, capo del popolo croato, è stato ucciso nel 1928 nel Parlamento belgradese, in un luogo sacro a tutti i popoli civili. Una falsa “ costituzione ,, Ritenendo di incutere timore al popolo croato il 6 gennaio 1929 i potentati di Belgrado prodama- - 169 -