940 ALLA CHIESA DI S. SECONDO. pag. 299, lasciò intatta la palla dell’Altar maggiore, rappresentante il Salvatore con alla destra Sant’Erasmo primo titolare della Chiesa ed alla sinistra San Secondo. Questa è del celebre Giovanni Buonconsiglio dello Marescalco (1). Nella Storia scrittane dal p. D. Codagli si legge che oltre alla delta palla ve n’era rimasta un’altra dipinta dal famoso Domenieo Giambellino (2) ma di questa non ci rimane alcun vestigio t dice lo Spaziani (pag. 39) = Per l'incendio ncH’Arsenale accaduto del 4569, il Governo ha ordinato che si edificassero, nelle Isole circonvicine alquanti Torrioni volgarmente chiamati Torre-cini della Polvere. Il primo di questi Torre-cini fu nella isola di San Secondo (pag. 42). Nel tempo della pestilenza 4576, destinata, come ho detto, alla cura degli appestati l’isola, i padri dovettero ritirarsi in S. Domenico di Castello, lasciando parte delle loro robe chiuse nella Libreria, e parte consegnale ai Padri di San Giobbe in Canalregio. Cessato il malore essi non volevano più ritornare a San Secondo per lo fabbriche dall'infetta aria infracidile, ma il Governo li obbligò a tornarvi sotto minaccia di consegnare il Convento ad altra religione ; e allora ristamparono i luoghi , e pensarono di erigere una Cappella per riporvi decorosamente il corpo di S. Secondo, ma saprasteltero fino all’anno 1587, nel quale, compiuta, fecero la solenne traslazione del sacro deposito, presente il vescovo di Vicenza mons. Matteo Privili j nel di 3 di giugno 1588. Questo vescovo contribuì danari per alzare un’ altra Cappella nel lato destro della Chiesa in consonanza della prima ; se non che un fulmine accaduto nel 159-4 danneggiò di molto ambedue le cappelle (p. 44. 45)= Anche il Campanile ne sofferse, ma venne risarcito a spese di quel Pietro Bono di cui ho fatta parola a p. 301 e a pag. 302. inser. 5 = Avvi a p;ig. 58 il Catalogo dei figliuoli del Convento prima che fosse introdotta iOsservanza (che fu nel IGGO), il qual Catalogo comincia dal 1540 e va al 1G56 = Siegue il Catalogo dei Superiori che governarono il convento da che fu consegnato alla Religione di San Dome- nico fino al tempo in cui fu introdotta l’Os-servanza regolare sotto il titolo del bealo Giacomo Salomone. Il primo è del 1535 fra Zaccaria di Luna o Lunese toscano, l'ultimo del 4659 è fra Simone Salvetti (p. 62. 73). Vi si danno molte lodi a Giovanni Domenici o di Domenico fiorentino fondatore del monastero del Corpus Domini (vedi Voi. II. Corpus nel proemio, e nel Voi. VI. pag. 440 e seg. ) perchè promosse la regolare riforma del Convento quasi abbandonato di San Domenico di Castello cc. ( pag. 79. 80 )— Parla de’ Conventi rimasti alla veneta Vicaria (pag. 80 e seg. ) = Alla pag. 90, del padre Basilio Pica (di cui vedi p. 301. 302 inscr. 4), narrandoci che essendosi preso nel capitolo provinciale del 4 643 che nel Convento in avvenire non dovesse esservi Superiore nè abitare alcun religioso il quale non fosse suddito della Repubblica Veneta , il padre Basilio, ch’era Napoletano, fu con ¡speciale decreto del 4660 aggregato alla veneta cittadinanza (pag. 90. 91). Riporta una Memoria traila dal Necrologio del Convento, circa la morte e la sepoltura del Pica, dalla quale apparisce che del 4672 fu trasla* tato il corpo di lui dalla cappella di San Francesco nel mezzo del Coro con una lapide iscritta, e che fu il suo corpo ritrovalo totalmente intiero, bianco, con le ugne ed ogni altra cosa. Osserva che la cappella di San Francesco non più sussiste nella chiesa, dacché del 1692 fu innalzala quella al titolare San Secondo (ivi) ss Del 4662 è l’istituzione della nuova Congregazione intitolata del beato Giacomo Salomone (p. 96) = Varie altre fabbriche si fecero nella Chiesa e nel Convento, verso la fine del secolo XVII, essendosi alzata la chiesa, fatto il soffitto (i 705) e il pavimento (1720), la cantoria e il coro 1734, l’organo fino dal (1682) gli altari di pietra (1747) il campanile (1712), il refettorio o parto del dormitorio (1721) fa loggia vicina alla chiesa (1735) la cavana, sopra la quale si fece una fabbrica considerabile destinala per la libreria (1752) cc. ec: cosicché lo Spaziani fo dice molto diverso da (pie! di prima e assai migliorato (p. 103 (2) 11 Coitagli a pag. 29 itella slori» di ijueslo monastero «lice all’altare dèi SS. Rosàrio di Oómfinico Ciò. Rei lino.