820 ALLA CHIESA DI SAN GEMINI ANO. critici che vanno innanzi alla detta sua veramente interessantissima edizione 48G2, esamina con le migliori altre, le edizioni del Vellutello, riflettendo che se « il Vellutello » si era lagnato degli editori che aveano ac-» compagnato il testo dell’una o dell’altra » edizioue Aldina coi commenti del Landino, » F ¡stessa sorte doveva toccare anche a lui. » Tutte tre le edizioni del Sansovino (Ven. » Sessa. I5G4. -1578, 4596) che riuniscono » i commenti del Landino con quei del Vel-» lulello, ristampano il proemio di quest’ul-» timo con quanto vi si legge in vituperio » di chi fa dire al testo una cosa ed al » commento un’altra, e pure ripetono con » pochissime eccezioni, il testo della se-» conda Aldina. » Voi IV. p. 107. col 1. num. 29. Fra i possessori di lettere originali del padre Giampietro Bcrgantini era la Biblioteca ms. del conte Giulio Bernardino Tomi-lano, venduta già in Londra. Esse erano num. 8 dirette all’ ab. Girolamo Baruffaldi. Anche il fu- consigliere Roner, e il Gamba e altri collettori ne serbavano, e ne serbano. Voi. V. p. 542. 543. col 2. e nella nota. Nel codice Marciano num. 578 classe VII, era Morelli 593, avvi Relazione di m. Bor-tolamio da Mantova Cancelliere del mugn. Governator Manfron intorno all’ Isola di Cor-iù. Egli vi loda Zuan Girolamo da San Mi-chiet, che qui ho ricordato. Dice verso il line: «Alla qual impresa (di alcuni lavori nella fortezza di Corfù) essendovi gli anni addietro mandali ingegneri, che ritornarono senza darli principio, ultimamente vi fu mandato l’eccellente m. Gian Gieronimo di San Michiel persona in quello esercilio rara et di cui non è meno ammirabile la prontezza che la sufficienti», il quale et in disegni di carta et in uno bellissimo et maraviglio-so modello di legname fatto in gran compasso ha dato l'ordine de uua tal forlifica-tione che se quella che di già ha buon principio sarà riducla a perfectione come io spero per beneficio universale, non è alcun dubbio che saria una delle belle e forti et sicure fortezze c’hoggi si vegga in Italia et forse nel mondo .... Oltra ciò il dello mes. Giangirolomo dimostra in detti disegni et modello la via di assicurare il porto che non possa esser offeso per alcuna via di terra et che vi possano star sicure cinquanta e più galee pero senza li palamenti. » Di Giovan Tommaso Scala da Venezia e di Giovanni Scala da Roma fece menzione Mariano d’Ayala a p. 420. 124 della biblio* grafia Militare-Italiana (Torino 1854. 8.vo) ricordando un Codice di Giovan Tommaso Scala Delle Fortificazioni, il quale era nel secolo XVI. conservato nella ricca libreria de'principi Cariati di Napoli, ed ora (a. 1854) è nella Biblioteca del Re di Torino. Dice essere opera inedita, ricca di disegni e di idee intorno la fortificazione, salvo la mediocrità della lingua, la quale sente del veneziano dialetto ; e soggiunge che le biografìe non fanno cenno di questo autore. Io però aveva ricordalo Giovanni Tommaso Scala dietro quanto ne scriveva il Ruscelli ed aveva anche ricordato le opere stampate sotto il nome di un Giovanni Scala senza risolvere la questione se fossero di uno o di due autori di simile nome e dello stesso cognome == Aveva io ciò detto, quando lo studiosissimo Andrea Tessier veneziano avvisommi che a pag. 452 dell’Appendice al Catalogo della Libreria Capponi (Roma 4747. 4.°) fra li manoscritti si legge : Scala Giovanni, Matematico delta patria del Friuli, Trattalo di Matematica. Roma 4593 con figure stampate. Codice n. 2H. E mi disse che l’illustre Baldassare de’ principi Boncompagni gli mandò da Roma l’esatto frontispicio del manoscritto suddetto, che è il seguente: « Della » fortificazione, et fabrica dei moderni Re-» cinti, ove con varie et diverse inventioni » di baloardi, cortine, ritirate, fossi, et altre » parli, o membri, si dimostra qual sia la » vera, et perfetta maniera di procedere in » quest’arte tanto nelle fabriche reali come » nelle private, di Giovanni Scala Matema-» tico della patria del Friuli. In Roma Tanno 4593. » Ora sarebbe tuttavia da vedersi 1.°, come ho detto in nota alla pagina 542, se Giovan Tommaso Scala sia lo stesso che Giovanni Scala 2.° se Giovanni Scala fosse da Roma come lo segna l’Ayala a pag. 120, oppure dalla Patria del Friuli, come lo dice il Codice Capponiano. Io direi che sono due