SAN GIOBBE. 705 f. di Francesco nel -1360 provveditore dell’annata; e un Giovanni dello Grillo figliuolo di Giacomo q. Michiel, militare illustre circa 4580, che il Priuli dice tiglio di Marco q. Giacomo, e quel Giovanni f. di Luca q. Zaccaria di cui dice il Cappellari, essere stalo nel 1400 di opinione che l’utilità delli dodicimila fiorini lasciati da Luchino Visconti a disposizione delli Procuratori del sestiere di S. Marco tosse in perpetuo de’ padri Certosini. In fine un Giovanni Contarmi del 1406 fu podestà e capitanio di Trevigi. Ma l'attribuire, che fanno le genealogie, ora ad uno, ora ad altro nome simigliante le magistrature, proviene dal mancare per lo più in quell epoca ne’ Libri pubblici e nelle Storie nostre la paternità. Di LVCA padre di Giovanni fondatore nulla trovo da notare, giacché quel Luca, prudentissimo Senatore che nella guerra di Chiog-gia 1580 assistette valorosamente il doge Andrea Contarmi come consigliere, standogli al fianco sopra la stessa galea, era figliuolo di Zaccaria, e non di Nicolò ; oltre di cbe Luca padre del nostro Giovanni fondatore era già morto almeno fino dal 1375. GIOVANNI MARCELLO, di cui nella epigrafe nutn. 107, non puossi stabilire quale tra’ i diversi che alla fine del secolo XV. e fino la metà dei secolo XVI vissero. Trovo nelle genealogie di Teodoro Aniaden un Giovanni f. di Andrea che del 1506 fu pretore a Cbioggia = E questi fu anche del Consiglio de’ Quaranta al Criminale, e Censore, e Decemviro, le cui azioni vengono dall’Ama-den lodate = Vi veggo anche un Giovami f. di Lorenzo, che dopo avere avute varie reggenze e varii magistrati, fu del 4 554 uno degli elettori del doge Francesco Venier, e morì vecchio del 1576 ss Bla, ripeto, non mi consta finora figlio di chi fosse il priore Giovami Marcello cui appartiene l’epigrafe. 109. MD X X CALENDA AVGVSTI — FONDO DELLA SCOLA DI S. BERNARDINO Non ho veduta questa iscrizione, ma la traggo dal Processo num. L. dell’archivio di S. Giobbe. Vi si dico: « 1520 p.°agosto. » Fu fatta metter una piera viva con 2 arme » del dose Moro sopra la porla della nostra *> Scola con la seguente inscrittione MDXX. » CALENDA AVGVSTI, per solo adornamen-» to non trovandosi in scritto memoria al-» cuna per essersi smarrite le scritture e » libri antichi della nostra Scola. » La Confraternita di San Bernardino da Siena nella chiesa di San Giobbe fu eretta nel 20 maggio 1450 ( millequatlrocencin-quanta) leggendosi a carte due della Matricola) citata a p. 5 doll’opuscolo Notizie della Veneranda Confraternita di S. Bernardino da Siena ec. Venezia - senz’anno, (ma é del 4740 circa, in 8.vo ). « E sta comenzada questa » benedetta Scola, corrando i anni del Si-» gnor 1450 adi 20 de mazo in la giesia » de misser S. Iob, in la qual giesia si é » fabricado una Capella ad honor de misser » S. Bernardino Confessor, nostro special ad-» vocato della nostra Devotion; la qual Ca-» pella fece edificar il N. H. misser Cristo-» foro Moro procurador de misser S. Marco » devoto del Beato San Bernardin, perché » nu abbiamo da officiarla.» Quell’epoca 4450 è confermata anche dal Cataslico delle Scuole di divozione (Venezia. L’inelli. 4 735. 4.) e dalli Processi XLI. XLV. Non è consona a quella riportata da Flaminio Cornaro (T. XII. 87) tratta dalla stessa Matricola, così: E sta comenzado questa benedetta Scuola correndo i anni del Signor 4453 ( cinquantatre ) adi 20 mazo ec. Non avendo sott’occhio la Matricola, non posso dire chi abbiasi il torto. Egli è certo però da quanto ho detto nel proemio, sull’autorità del Cornaro che ne ha i documenti, cbe del 1453 era stata conceduta dal Consiglio de’ X la facoltà di erigere questa Scuola, ma che ne era stata ritirata, perché fino dal 4450 era stala simigliante Società conceduta a que' di San Francesco della Vigna. Ciò malgrado la Confraternita di S. Giobbe sussistette, e fiorì in lino a questi ultimi anni epoca della soppressione. In effetto venne ascritta aH’Arciconlraternita del Confatone in S. Lucia di Roma, venne, dotata di Indulgenze e Grazie da Papa Gregorio Xlll e da altri Romani Pontefici, regolale secondo la Bolla di Papa Urbano VIII, restituite da Benedetto XIII. l’anno 1725. ed ammesse già