SAN GIOBBE. Bonifacio, dello Schiavone, di Paris Bordon, dell'Albani, di Paolo Veronese, del Tinelli, e del Palma Vecchio), tra il dottor Bortoloni faciente per la famiglia Nani, e il conte Ma-setti faciente per Monsieur di Persoti acquirente. Anche il Ridolfi ricorda alle pag. 49 e 298, Volume II. alcune pitture eh’ erano a’ suoi tempi, del 1648 in casa Nani; cioè del Tin-loretto, e del Tinelli, 8. PETRVS CORNELIO PAT. YENETVS MARCI FIL. IIANC ARAM [ MVLTOR. SANGTOR. RELIQVIIS ORNATAM AD HONOREM \ B. V1RGINIS PROPRIO AERE ERIGI CVRAVIT [ MDLXXXVI. P. IVLIO. Leggesi all’altare della cappellina a sinistra della cappella maggiore il quale altare ha gli stemmi Cornaro alla base delle due colonnette. PIETRO CORNER, o CORNARO, della stessa casa di cui è l’epigrafe che vedremo al num. 18, eresse questo altare in onore della Beata Vergine, come hassi dalla Inscrizione, nel 1586. Lo scultore fece LV-GIO c poi LVDIO in cambio di IVLIO. PIETRO CORNARO figliuolo di MARCO q. Francesco era nato del 1544, e morì del 4611 in maggio. MARCO il padre morì del 1577 in gennajo. Così rilevo dagli alberi di Marco Barbaro. Nessuna particolarità trovo registrala nelle Genealogie intorno a lui. Bensì altri più antichi dello stesso nome, e anche meno antichi, de’ quali accaderà di ragionare in altre occasioni == Potrebbe essere però l’individuo suddetto quel Pietro Cornaro del quale trovo memoria nel mio Codice 2972 autografo di anonimo, che viveva alla fine del secolo XVI e al principio del XVII, intitolato Renghe diverse, alcune delle quali Orazioni Accademiche furono da quel Pietro sostenute ss Per esempio avvi : Oratione in lode delle lettere contro alle ami che furono lodate dal clarmo sig. Pietro Cornaro - adi 20 febraro 1599 nella nostra accademia ss Oratione che si debba condur per capitano generale della fanteria et .cavalleria di Terraferma il terzo genito del duca di Lorena—l’anno 1600 adi 4 marzo contro o Pietro Cornaro := Atlione fatta adi 15 aprile 1600 che in caso che facessimo guerra contro il Papa per il taglio dì Porto Viro, che noi dobbiamo armar per il Po et non per terra contro £ Pietro Corner, ss ec. Gli altri accademici disputanti erano Francesco Dolfin che fu principe dell’accademia, Andrea Gradendo, Nicolò Erizzo, Girolamo Bragadin, Pietro Lippomano, Giorgio Terzi, Nicolò Bar-barigo, Andrea Dolfin ss E più o meno, queste Renghe sono interessanti, perchè le materie trattate sussistevano, siccome apparisce dagli Storici, ma qui soltanto accademicamente e per via di esercizio erano discusse. Chi fosse veramente fondatore di tale società, e qual nome e quale impresa avesse non ho potuto scoprire nè anche colla scorta de* Codici che tengo, nè dell’operetta del Battaggia. Ne riuscirà certamente il chiarissi amico mio nob. Giambatista Roberti di Bassano, che tanto utilmente per la storia letteraria studia sulle accademie ss Vedesi senza dubbio peraltro, che questa anonima occupavasi nella eloquenza politica o forense. Anche in un’altra mia filza numero 248 ho un frammento di Processo verbale di una accademia politica tenuta nel 1601 nel quale si riportano in sunto le parlale favorevoli o contrarie di va-rii nobili, fra’ quali di Nicolò Donà (che fu poi duge), di Calterin Morosini, di Pietro Cornaro, di Giulio Garzoni^ di Giovanni Nani, di Marco Foscolo, di Giustiniano Priuli, di Alvise Mocenigo, di Marco Molin, di Alvise Vitturi, di Pietro Valier, di Gasparo Soran-zo, di Carlo Contarmi, di Francesco Molin, In fine si legge: Nota come adi 4 agosto 1601 fu preso che non si dovesse più scrivere nel modo fin qui osservato ma le materie solamente si dovessero registrare in libro come nelle Parti e Capitoli dell’Accademia appare. 9. GENTIS PATRICIAE RELIGIONIS BONIQ. P. FRVGALITATIS ET PARSIMONIAE Q LVXVS [ FASTVSVE AVT DIVITIAR. CVLTRICIS FRANCIS. MARINVS ANT. F. IN HVMANAE [ NECESSITVDINIS PRAESENTANEVM ET SALVBRE MONVAIENTVM PROPRIAM | IPSIVS ET SOBOLIS SARCOTHECAM F.