S. MARIA DELLE VERGINI.- U gol ino cardinale vescovo di Ostia (che fu poscia papa Gregorio IX) era venuto a Venezia legato di Onorio papa III, onde pregare la repubblica ad assisterlo nelle persecuzioni a lui mosse da Federico II imperatore. Menare ciò trat-tavasi (e fu circa il 1224.) il cardinale persuase al doge Pietro Ziani, di erigere una chiesa intitolata Santa Maria Nuova in Gerusalemme in memoria di quella che collo stesso titolo era stata in Gerusalemme poc’anzi occupata da’Saraceni. Il doge accolte le istanze fece inalzar il tempio in quell’angolo della città in cui sorgeva una piccola chiesa dedicata a’ss. Martiri Giovanni e Paolo, poco di lungi alla Basilica di s. Pietro di Castello ; e vi aggiunse un monastero di donne, che da lui dotato rimase poi sempre juspadronato de’dogi successivi. L’esser quindi stato eretto questo monastero da un doge di casa Ziani e nei tempi di un imperatore di nome Federico, diede motivo all’eqnivoco, ed alla falsa volgar tradizione che sia stato fondato da Sebastiano Ziani doge clic fu padre di Pietro, ad eccitamento di Alessandro III papa nel 1177 allorché s’era recato a Venezia per concludere la pace con Federico l imperatore. Quest’errore ripetuto nella inscrizione prima, fu scoperto dal Cornaro colla prova degli autentici documenti del patriarcale archivio. Le Vergini in questo cenobio raccolte eran tutte di sangue nobile e fu loro assegnato l’abito di s. Marco Evangelista, e la regola di s. Agostino, sotto la direzione de’canonici regolari della Congregazione di s. Marco di Mantova. O Co Frattanto tre anni dopo la fondazione di questo monastero, cioè nel 1227 Ugolino asceso al soglio pontificio continuò le sue beneficenze verso l’istituto stesso, e colla sua mediazione eziandio si ottenne di allargarne i confini, essendo stata ceduta nel i23g da Pietro Pino vescovo Castellano una palude per questo oggetto. Anche i successivi pontefici Innocenzo IV, Alessandro IV, Clemente IV, Gregorio X colla confermazione de’privilegi ed esenzioni antiche, e colla aggiunta di nuovi, si mostrarono benefici verso il monastero. Insorte però alla fine del secolo stesso delle differenze tra le monache c i canonici che le dirigevano, papa Bonifacio VIII, a risultamento del processo fattone da Leonardo Falier piovano della chiesa di s. Bartolommeo, e poscia patriarca di Costantinopoli, ordinò clic fossero i canonici allontanati, e in progresso rimaste affatto sciolte le monache dalla loro soggezione, vissero sotto la regola antica del vescovo s. Agostino. Continuarono altresì gli altri pontefici Urbano V, Bonifacio IX, Giovanni XXIII, Martino V,