S. IACOPO DI PALUDO. 498 Venceslao re de' Romani anteriormente creato avealo Conte dell’impero Germanico co’suoi discendenti. Dopo quattro anni del suo patriarcato, alcuni Signori Friulani, e spezial-ziahnente que’ di Cividale cominciarono a perseguitarlo» sia perchè ¡sdegnavano di avere a loro Signore uno ch’era di povero stato, sia perchè-aveva investito del Castello di Zoppola i fratelli suoi, e andava loro assegnando altri diritti di feudo, e altre accuse gli diedero le quali, se presso Innocenzo VII non ebbero peso, ebberlo però appo il succeduto pontefice Gregorio XII. Questi a-scoltati i delatori, e bramoso di tenersi amici i Cividalesi, ordinò ad Antonio Corraro cardinale suo nipote di rimovere, in nome del pontefice, il Panciera dal Patriarcato ; e ciò fu a’43 di giugno del 1408. È però osservabile che i Padri del Concilio Pisano pubblicavano per invalida e di ni un valore la sentenza di Gregorio che privato avealo della Sede Patriarcale. Eletto poscia al soglio Pontificio Giovanni XXMI e continuando i dis-sidii, vide che non si sarebbe potuta ottenere la quiete, se il Panciera rinunciato non avesse al patriarcato ; ma a tale rinuncia indursi non voleva il Panciera. Allora per ottenere ciò, il promosse a cardinale. In effetto nel di G giugno 1414, (1) col consentimento di tutti i porporati, Papa Giovanni XXIII proclamò il Panciera cardinale del titolo di S. Susana ; in vista specialmente de’ suoi grandi meriti verso la chiesa e di avere particolarmente cooperato alla estinzione dello scisma, ed egli trasferitosi a Roma, rassegnò nelle mani di quel Pontefice il patriarcato. Fu nel 1413 al Concilio di Costanza e molto contribui all’elezione di Martino V, e a’quella di Eugenio IV, il quale servissi dell’ opera del Panciera in legazioni importanti e clic gli conferì nel 1454 il Vescovado di Frascati ossia Tusculano. Morì nell’anno stesso 4451 c fu «epolto nella Basilica Vaticana. Il Panciera, oltre che fra i più distinti politici del suo secolo, dev’esser collocato anche fra i dotti per molte Epistole da lui lasciate dalle quali la sua profonda scienza appare in tutto, ma particolarmente nelle sacre pagine, ne’Ss. Padri, e nelle altre ecclesiastiche materie. Di lui, oltre gli scrittori delle cose Udi-dinesi fra i quali il Palladio delle Vite dei Patriarchi di Aquileja, fra’ quali il De liubeis, e oltre gli scrittori delle Vite de’ Cardinali ; fra’quali il Carde Ila, veggasi il Liruti (T. I. p. 524 e scg. degli Scrittori Friulani); l’Ab. Giovanni Maria Zannier uelVElogio storico di Antonio Panciera cardinale ( San Vito. Pa-scatti 4857. in 8vo,) e Antonio Zambaldi dottore nei Monumenti storici di Concordia (San Vito. 4840. pag. 294 - 502.) Puossi anche osservare il ms. di Jacopo Valvasone di Maniaco intitolato / successi nella Patria del Friuli sotto quattordici patriarchi di A-quileja (opera che fu stampata in Udine nel 1825 ma non intera, cosicché quanto scrisse intorno al Panciera è tuttora inedito ; sebbene se ne siano in generale approfittati • i Biografi dello stesso Panciera ). FRATER LVDOVICVS DONA HVIVS MAGNAE DOMVS PATER | 1NQVISITOR VENETIA-RVM TOTIVS ORDINIS GENERALIS MI MISTER | AC PRIMVS CARD1NALIS VENE-TVS ASSVMPTVS EX HOC CONVENTV | AB VRBANO VI. M CCC LXXX. Anche questa epigrafe ci è conservata dal padre Zaccaria. Proseguendo egli i suoi esami in questa Chiesa diee : In ara a corna cpistolae posita ligneum conspicitur S. llie-ronijmi simulacrum. Sedet sanctus doctor Cardinalitio pileo tectus ac sinistra munii lenens tempellum sui titilli. Dentur haec an-tiquiori aetati, quatti statua praesefert. Imago etiam pendei LVDOVICl DONATI CARD1-NALIS cum liac inscriptione. ec. Forse questo Ritratto si sarà veduto nel Convento di Santa Maria Gloriosa de’Frari che vera- blica, nella prima delie quali furono fregiati Andrea Panciera figli et eredi suoi, ed accolti tra li cittadini della repubblica medema, e nelle seconde di consimile decorazione fu accolto pure in grembo della Repubblica Antonio Panciera figlio del predetto Andrea et allora patriarca di Aquileja prima della dedizione di quella Provincia, a questo serenissimo dominio successo a quello delli Patriarchi di Aquileja. (Miscellanee mie.) (i) 11 Cardella pur più esatto dicendo che fu nella promozioni del G giugno. Gli altri dicouo nel Concistoro 5 giugno 1411. Indiiione IV.