36	S. MARIA DELLE VERGINI.
(A. Prose latine).
   A p. i. Sermone fletto a’principali Religiosi <li Belluno a favor ili quella chiesa, datato Belluni secundo cal. martii 1606. com. Maxime vellem ill.mi patres ut mihi coram vos alloqui. A p. 5. Epìstola agli stessi. Com. Reformalionem clausurae monialium cister-censium aggressus, datata da Belluno III, cal. decembris 1609 A pag. 6 usque jo. Descrizione di Belluno e sua diocesi. Com. Bellunum decimae regionis Italiae, extrema quasi lacinia est. A pag. 10, 11, i4* Tre sermoni pastorali. Il primo com. Ut brevi allocutione vos compellam. Il secondo : Quar-tus se jam circumagitannus. L’ultimo: Quod prisci illi spectatae pietatis praesules. A pag.
16.	Narrazione delle sue azioni dalla mattina alla sera nel tempo della vendemmia. Com. Marcus Antonius Triumvir eloquen-tiae.... A pag. 18. Descrizione dell’isola del Zante e sue chiese. Com. Insula ditionis Vendati Zacynthus Ionio mari sita... A pag. ai, 22. Epistola (forse a Donato Morosi ni ). Com. Mir abere fortasse Donate, vivorum optime tantum mihi a cura gregis. E' imperfetta.
(B. Poesie italiane).
   Dalla pag. 3i alla pag. 45 si trovano* quindici sonetti, il cui principio è il seguente. Sono di vario argomento. 1. Col pianto agli occhi e pallidetto in viso. 2. Sacro pastor la cui possente verga. 3. Hoggi per atterrar del crudo inferno. 4- Quel sommo sol de la cui luce eterna. 5. Quell'arme invitte onde fatai Regina. 6. Se il gran fa-bro del del discese in terra. 7 . Quel di quercia e di palma altero- innesto. 8. Musa che in rooa e mal formato suono. 9. Tu nell'atto tuo immenso e sempiterno, 10. Tu nè quanta nè qual pura infinita. 11. Tu sei tu ’/ primo vero e ’/ bello eterno. 12. Tu verità tu via tu vita e stato. i3. TuH cui verbo rifai tante e sì belle. 14 • Tu in tre lumi divisa eterna luce. 15. Qui riverente in atto e tutto humile. A pag. 176. Madrigale sopra certi rozzi versi latini stampati in morte di Mons. Bonaventura Ma resi o» Com. Tristo infelice stuolo.
   Tutto il rimanente volume contiene opuscoli di altri autori, q con nome, o senza
  nome, e forse fra quelli senza nome vi può esser qualche altra cosa del Lollino. Alcuni di questi sono versi latini in elogio del Lollino, come è accennato nel frontispicio Lollino laudes carminibus celebratac, e stanno a pag. io5, 107 e seg. 111, 112, 113, 118, ia5, 126, 127, i3o, i36, 138, 139, >4o, i5o, «51, 159, 160, egli autorine sono (oltre gli anonimi ) Ercole Dogiioni, Tommaso Segeto, Leonardo Mocenigo vescovo di Ceneda, Antonio Querengo, Gian-francesco Mussato, Bartolomeo Burchelati, e alcuni del collegio Salviati. Alle pag. poi 180, 181, 182 vi sono tre Sonetti in lode del Lollino, uno de’quali ha il nome di Giuseppe Curtio. Varii autori poi nei lor carmi a stampa lasciarono elogi al Lollino, e fra questi Ottaviano Menini che ha due odi. (Carminaì i6i3, 4-toi a Pa5- 1 l&ì 1 »8).
    Il	sig. conte Marcantonio Corniani non potendo resistere alle preghiere dell’egregio sig. arciprete Della Lucia cedette a lui » due codici che fino ad ara ho descritto a Ili num. i3 e 14.
i5.	In una miscellanea mss. di casa Corner Duodo che ho già ricordata a p. 477 del voi. IV, Inscrizioni Veneziane: Lollini A -loysii plurimorumque epistolae mss. sonvi halle varie cose Lolliniane già stampate e da me sopra indicate, alcuni versi (per quanto credo) tuttavia inediti del Lollino, i cui titoli : 1. B. Laurentio primo patriar-chae Venet. 2. D. Justinae Virgìni Eu-charùsticon ob pugnam navalem adversus Turcas a Venetis prospere pugnatam ad E-ehinadas. 3. Gladius meus non salvabit me.
  4.	Diviles egerunt et exurierunt. 5. Quid gloriarls in malitia? 6. Ad Beatorum ani-mas. 7. Ad clarissimum virum Joannem Pe-trum Priolum. 8. In Appium pudori Virgi-niae vini molientem. 9. Egloga A con sub cujus persona Aloysius Lolìnus patriam pc-stilentia vexari conqueritur. Ad Dionysium Contarenum juvenem nobilissimum. (Tutto è scritto d’aliena mano del secolo XVII).
16.	Altre poesie Lolliniane inedite, cioè tre sonetti, e due madrigali mi fece tenere in copia il mio distinto amico dottore Filippo Scolari. Il primo sonetto è a Carlo Em-manuele duca di Savoja, e comincia : In salda base di mortai lavoro. Il secondo ino-