ALLA CHIESA DI S. c infatti nella Lettera dice : BcMuncnsem prcsuiatum libi Gommissum ...... in quo jampridem ( ei.iè nel 1536) Ficarins a te num constitutus. Convien dire però che nel- lo stesso 1538 cessasse d’. esser Vicario, se allora fuvri scslto il celebre Girolamo Ne-gro vedi p. LXXXIX della Vita del Negro scrìtta latinamente da Vincenzo Alessandro Constando inserita ncIl’Appendice .alle Epistole del Sadolelo ( Romae, 4.767. 12J). Il Va-sitì è ricordato come Friulano, perchè nativo di Spilimte'rge da Giangiuseppe Liruti a p. 464 - 466-del non ancora pubblicalo Volume IV degli Scrittori Friulani; ma ivi non si rammenta nè che sia stato Vicario in Belluno, nè questa Orazione di lui, che stassi in un coiìice del secolo XVI inedita appo il mio caro" amipo Iacopo Capitario 'emerito Vicedehjgato in Treviso. Osservava quindi lo stesso Liruti essere errore queljo del Cresciiiibeni e di Apostolo Z<5no (nelle Annotazioni al Fontanini T. I. 276 ) avere posto il Vasio tra’ Veneziani scrittori : il perchè ne verrebbe, che errarono 6iinilmcnte altri che .Veneziano Io dissero, come la Drammaturgia dell’Allacci (*Ven. 4755 a p. 608. colonna seconda, ove con un secondo abbaglio è detto Fesio anziché/asio)’ come il Paitoni, l’Argelati, il Morelli (pag. -211. Operette Volume I, ove della cultura della poesia pressa i Veneziani) g da ultimo Car- lo de Rosmini nella Vita di Guarino Veronese (Brescia 1806; Voi; li. pag. 163). Il Liruti poi sostiene non solo che ilJ'asio sia friulano e non veneziano; ma tiene che Giampaolo e Paolo Fasio sieno una sola persona, . che ora si chiamasse Paolo ora Giampaolo. Ma pare a me che la cosa sia diversa : Due furono infatti contemporanei friulani Paolo, e Giampaolo Fasio, e lo attesta il Fontanini sotto Una carta pubblica citata dallo stesso Liruti a pag. 464 di quel Tomo IV. E che fossero due personaggi diversi , io mi persuado a crederlo dal vedere che Paolo cittadino di Spilimbergo, e dal 4555 fiuO almeno al 4385 cancelliere della Comunità di San Daniele, Si soscrive ili tutte le sue-,carte pubbliche per Paolo, e non per Giampaolo ( e i Caneellieri e i Notaj, e altri che firmano carte pubbliche devono essere esattissimi nelle proprie soscrizioni ) ; e come 'messei: Paolo e non Giampaolo lo chiama madonna Giulia da Ponte nella Lettera a MARIA DELL’ ORTO. 594 Prospero Frangipani rammentata dal Liruti. D’ altra parte vegao che il poeta Fasio nelle sue stampe si chiama sempre 'Giovati Paulo, o Giampaolo, come nell e •Pastorali Amorose (Ven. 4525 e 4531 ) nei Teatri d’ Amore (Ve». 4531 ) e spezialmente nel Vòlgarizza-mento dell’ Eneide di Firgilio (Ven.. 1532 e 1538) e non mai Paolo soltanto. Un’altra rilfessioue può farsi, ed è il non potersi, forse,.combinare come Giampaolo Fasio che del 4538 era Vicario del Contarmi Vescovo di Belluno ,* e quindi ( a quel che sembra ) persona ecclesiastica, esercitasse la profes-sion notarile del 1555, poi quella di cancelliere, fosse ammogliato, e avesse del 1579 già grande e notajo un figliuolo di nome Trigenio ricordato dallo stesso Liruti alla detta, pag. 164. Tutto ciò quindi mi fa credere che Paolo e Giampaolo Fasio sieno due diversi indivi-dui. E in quanto poi alla Patria , auch’ io inclino a tenere che e l’uno e l’altro fossero Friulani. Per Paolo già stanno le carte pubbliche nelle qftali egli stesso si dichiara per cittadino di Spilimb^rgo; e per Giampaolo stanno (.non già le sue stampe le quali nuli la dicono), ma le parole scritte dal Fonia-nini sotto la indicata -pubblica carta neH’Aij" elùvio di San.Daniele nella quale distingue-questi Fasii in tre persone, cioè, Marco y Giampaolo, e Paolo Fasii, e soggiunge essere questi* stali (li Spilimbergo o di S. Daniele, quindi sempre Friulani. Dalla dedicatoria premessa all’ edizione dell’ Eneide tradotta dal Vasio. (Veri. 4538, 1539) si rileva che esso Vasio era cognato dell’ illustre pittore- Giampietro Silvio, allievo di Tiziano, il qual Silvia era Trivigiauo. Fol. II. p. 2ìl. * Un articoletto intorno al Cardinal Contarmi stese anche il chiarissimo conte Florio Miari a pag. 56, 57 del suo Dizionario storico-artistico-letterario Bellunese. Belluno. Deliberali, 4843, ed eziandio ne scrisse l’altro illustre letterato Gaetano Giordani di Bologna nella eruditissima opera : Della venuta e dimora in Bologna di Clemente FII. e* Carlo F. nel 4530 ec. pag. .33, 34, nota 150. (Bologna, 4842, 8.V0),»