S. ARIANO IN ISOLA. 473 4. Nicolò o Nicola Beregan nacque a Vicenza nel giorno undici febbrajo i627. dal conte Alessandro Beregani e dalla contessa Faustina Chericato patrizii di quella Città. D’anni diecinove fu onorato dal re di Francia del collare di S. Michele, e l’anno seguente 4647. si ammogliò con Orsetta Gar-zadori contessa pur nobile Vicentina, dal qual matrimonio ebbe parecchi figliuoli, fra quali ANTONIO di cui nella presente Inscrizione. Nell’aprile del Ì649. la sua famiglia fu aggregata alla Nobiltà veneta, onde Nicola colla moglie venne a piantar domicilio a Venezia; domicilio che negli ultimi anni era sulle Zattere. Dopo il giro di sette anni, dovette abbandonar la nuova sua pairia per certo giovanil errore clic nè da que’ due scrittori nè da altri si dichiara forse perchè o noi seppero, o trattenuti furono da familiari riguardi. Ora io il dirò. Nicola Jiereg.au del 1656. 48. febbrajo fu bandito per aver violentemente ed armata mano fatto passare nella propria gondola Giovanni Antonio Farnese mercatante fiammingo col quale aveva nimici-sia per cagione di lili civili, e averlo condotto non si sa dove, si die non è mai tornato a casa. Del 1660 fu liberalo dal bando. (Mss. Rossi T. IX. ) In una filza, cli’.io tengo di Bandi si legge, con qualche varietà : adi 5. febb. 4656*. Fu bandito Nicola Jberegan per aver contro la pubblica libertà appustutu-mente incontrato verso Murano Gio. Ant. Vamer ( Famer non Farnese) oriondo d'Amburgo che faceva lavorar panni di seta, e fattolo entrar nella propria gondola dove *’ attrovavano due uomini con armi da fuoco lo condusse al Dolo al Palazzo Conturini di £. Bertuzzi violentandolo ad obbligarsi con scrittura di soddisfare due. 4000. da lui pretesi per certo negozio avuto seco, al che mai volle il Famer assentire. Avvi unita nella Filza la Supplica del Beregan per essere ridonato alla libertà e alla nobiltà che aveva pel bando perduta, c ciò in vista principalmente degl’innocenti figliuoli suoi; la qual supplica presentata a’18. di marzo 4660., fu ammessa in Maggior Consiglio con Parte del 48. aprile 1660., avendo avuto 4009. ▼oti favorevoli, contrarii 407., e non sinceri 49. Ritornato libero in Venezia, si pose a trattar pubblicamente cause criminali, e civili, nella qual faccenda si acquistò nome di molto eloquente. L* inclinazione eh' ebbe pei Tom. V. dilettevoli studi della poesia e della storia gli fecero impiegar lunghe ore al tavolino. Fu associato a’ Dodonei di Venezia, a’ Concordi di Ravenna ; e a’ Gelati di Bologna nel 4671., e ad altre Accademie. Molte sono le cose che dettò in verso, ma tutte macchiate delle insipidezze, che a’ suoi dì erano più in voga, se però eccettuar se ne voglia la traduzione dei poemi di Claudiano, che intraprese da vecchio, e quaudo il buon gusto cominciala a risorgere ; traduzione riuscita felicemente, avendo il Beregani sostenuto il carattere e il genio di Claudiano. Anche in prosa esercitò grandemente la penna, componendo uh’ Istoria delle guerre d’ Europa occorse a’ suoi tempi divisa in sei Parli, delle quali però solamente le due prime alla luce si videro. Egli morì in Venezia a’ 17. dicembre 4743. in età di quasi 87. anni, conservando sino all’ ultimo e vivacità di spirito e amore allo studio. Opeit; stampate : 4. Encomiasticon Paean in funere illustrissimi et excellenlissimi Laurentii Marcelli prò Fenelis contro Turcas luduperato-ris tennaximi sereni ss. ac augustiss. Fene-liarum principi Bertuccio Falerio dicatum. Nicolao Beregano patritio dicente. Lugduni. Batavorum Typis Usbergiis MDChfl. 4. avvi in fine un Sonetto sullo stesso argomento, senza nome d’ autore, ma che probabilmente è dello stesso Beregan. ( opusco- lo appo di me ). 2. Elogium in Lauream Georgii Cornelii. ( citalo nel catalogo mss. Priuli ). 3. Sonetto suo sta a p. 63. del libretto Fiori d'ingegno composizioni in lode di una bellissima effigie di Primavera opera del signor Carlo Murati famoso pittore romano appresso S. E. il signor Nicolò Michieli senatore veneto, ec. Venezia. 1685. appresso Paolo Bagliori. 42.“ ( appo di me). .4. La pace per li regii imenei della Maestà di Luigi Re di Francia e Anna Teresa infante di Spagna. Canzone, ec. ( Mazzu-chelli ). 5. Sei drammi, cioè, Annibuie in Capua, Tito, Eraclio, Genserico, Giuslino comparsi per la prima volta sui Teatri di Venezia ; e Ottaviano Augusto recitalo l’anno 1682. in Mantova per nozze. ( Mazzuchelli ). 60