672 G1VNTE E CORREZIONI VLTERIORI ili Nicolò Marcello. Forse tanto il Ritratto della Lubia che della Marcello e gli altri quadri de’quali in queste Lettere di Bianca Cappello si parla, stanno anche oggidì nella Galleria pubblica di Firenze. Voi, V. p. 566. col. 4. liti. 46. 4579 53 correggi zs -1529 NELLA CHIESA DEGLI INCURABILI. Voi. V. p. 306. Un. 14. Antqnio Vcnier q. sicr Marco 53 correggi q. sier Marin. *Voi V. p. 507. in nota Un. 2. Torelli ss correggi rs Tonelli Voi. V. }>. 555. col. 4. Un. 46. Uguggieri 53 correggi ~ Ugurgieri Voi. V. p. 569. col. 4. liti. 7. Trauguriense 53 correggia Traguriense NELLA CHIESA E ISOLA DI S. JACOPO DI PALUDO. Voi V. p. 498. j inscrizione 2. La presente inscrizione, che riguarda LODOVICO DONATO Veneto Cardinale, dice PRIMVS CARDINALIS VENETYS ASSVM-PTVS EX HOC CONVENTV. Queste parole non debboDsi già interpretare come se Lodovico Dona fosse stato il primo Cardinale assunto ’dall’ Ordine Minorità, giacché ve ne furono degli anteriori ; ma bensì, perchè è comune opinione fra gli scrittori, che LODOVICO DONATO sia stato il primo Cardinale Veneziano. Dico comune, giacche avendo sembralo ad alcuni che troppo tardi si fosse cominciato a dare cotesto onore ad individui di una Repubblica sì benemerita della Santa Sede, s’ingegnarono di trovare dei Veneziani che ben prima del Donato furon fatti Cardinali, e dissero che il Donato fu il primo bensì, ma il primo fatto ad. istanza della Repubblica. Varii in effetto ne vengono ricordati come anteriori a Lodovicoj e Monsignor Gaspare Negri Vescovo assai dotto di Parenzo, nelle sue inedite Memorie dei Cardinali Venezianiscritte dopo quanto nc scrissero il Querini, il Gradenigo, il Corna-rOj ( Codice in fol. appo di me ) ne parla di Ausa mento; conchiudendo che il primo Cardinale de’ nostri, su cui non cade dubbiezza, è il suddetto Donato; il perchè io tengo che la epigrafe da me illustrata siasi appoggiata a veridici documenti quando disse PRIMVS CARDINALIS VENETVS. Osserverò bensì di passaggio essere curioso che essendosi sino dai 4578 proposto in Senato di ricercare al Papa perchè alcuno de’prelati veneziani fosse all’ evenienza del caso promosso al Cardinalato, fa contraddetta la Parte e mandata alla votazione, fu deciso di no. Ecco ciò che viene riferito da Monsignor Negri (e che io riscontrai nello Zam-berli) A. '4578 . . Julii. Cardinalatus dignitas proponitur petenda a Summo Ponlifice prò ali-quo prelato venetoet posita parte ipsa pars non fuit capta. Quod prò honore de parie 55. de non 46, non sincere 42. Ed egli saviamente riflette che ciò avvenne di certo non perchè poca stima facesse la Repubblica di un grado così eminente, ma solo perchè non credeva essa che fosse cosa vantaggiosa allo Stato l’avere de’prelati, che riconoscer dovessero ogni loro avanzamento da un Principe forastiero quantunque ecclesiàstico. Varii decreti poi sul proposito del Cardinalato, indicati trovatisi nelle Rubriche del suddetto Bartolommeo Zamberti già accennate dalFoscarini (p. 21. nola42e p. 175 nota 211 della Lelt. Veneziana) ed oggidì esistenti fra’ Codici della Marciana Biblioteca. NELLA CHIESA DI S. MICHELE ARCANG. Voi. III. p. 165. inscrizione 65. * Appresso la famiglia CAOTORTA, dalla quale discende quella che oggidì sussiste, vi era nelle età passate un ricco Museo; e di tal ragione conservavasi nello scorso seco- lo XVSII dal padre Maestro. Rossini servita nelle sue stanze un Atlante di metallo che sosteneva sopra il dorso il Mondo. Ma al tempo della malattia di esso Rossini sparì il detto Atlante l’anno 1758, nè chi allora scriveva seppe ove se ne sia andato. ( Schede mss. appo di mej.