ALLA CHIESA DI S. AGOSTINO. *13 sotloscritta dal celebre poeta Celio Magno, segretario. — Pascalis Ciconia Dei gralia dux Venétiarum ecc. „ Dilecte Koster : 11 „ Sommo Pontefice ha concesso nuova mente a Domenico Basa Veneto libraro della li-„ braria Vaticana in Roma, che ninno aitri „ che lui non possa stampare, nè stampati vendere in alcun luogo d’ Italia ogni sor-„ te di libri, che da lui fossero stampali „ per dieci anni, et in pena di Scomunica. „ Sopra la quale ingiustissima novità et che „ apporla grave maleficio alle cose et sud-,, dili nostri havendo noi scritto a Roma per „ la provisione desideriamo anco di sapere, „ come vien ricevuto o esseguito esso Breve ,, in quel Stato. Però userai la solita tua „ diligenza in prenderne fondata et partico-„ lare informatione a quella Corte di quel ,, modo che ti parerà più a proposito, maii-„ dandocela quanto prima. Data in Nostro „ ducali Palalio die XXVIJ. februarij ind. „ octava. M.D.XCIV. Celio Magno sec. ». „ ( tergo) ) Circumspecto et sapienti viro „ Jacobo Vico secretano nostro Mediolani ,, existenti Voi. III. p. 59. Una lettera scritta in greco da Paolo Manuzio sta nel libro: Lamii Joannis, Gabrie-lis Severi et alior. graec. recentiorum epi-stolae ec. a p. 201, 203. Essa è diretta a Georgio Corintio, e ridonda tutta in lode di lui. Fu riprodotta dal chiarissimo Andrea Mustoxidi nel fascicolo VI. p. 343 dell’ Elle-nomnemone, o Miscellanee greche, opera periodica di cui egli è 1’ eruditissimo compilatore ( Alene a. 1843.) E io qui prendo motivo di ringraziare pubblicameute 1’ illustre compilatore per avermi fatto conoscere la detta Lettera, e per avere più d‘ una volta ¡alta onorevole menzione di me allegando l’O-pera dell’ Inscrizioni Veneziane. Voi. III. p. 63. Parlando di Girolamo Manuzio ho eonghiet-turato col Arause che sia nato del -1554-, piuttosto che collo Zeno che il dice nato del 1550. Ora essendomi venute alle mani le poesie latine di Antonio Gigante impresse in Bologna del 1595 in 4. apud Joanccm Ros-saum, lessi -a p. G5 un suo carmen in tumu-luin llieromjmi Munulii Puuli filii, ubiit Uagusii. Com. IIoc puer egregia Hieronynms indole parvo Contegitur tumulo, quern dodi filius ALDI ProgenuitPaulnsjenetnq. hur misil ab Urbe Grammatham Uosio sub praeceptore dooen--, ( dum. Scd dum nec p1ie.ro ingenium nec cura ma- ( gis tro Deest, hnporhmae secuerunt stamina Parcae Octavum vilae cum pene allinderei annum. ( etc. Posto dunque che Girolamo morisse appena toccato 1’ anno ottavo, e sapendosi di certo che ciò accadde nel settembre 1559, ne consegue elregli losse nato nel luglio od agosto \ 551 { uno ). Voi. III. p. 6,3, 04, 68. ove di Aldo Manuzio il giovane. L’ avvocalo Filippo lienaszi nella sua storia dell’ Università di Roma delta la Sapienza (Roma 1804) ci dà buone notizie di Aldo Manuzio il giovane, quando questi lu nel ■1588 a quella cattedra di Umanità resa vacante per la giubilazione (1) del Múrelo. Vi rettifica pertanto alcune cose dette precedentemente dagli altri, e dice in prima non sussistere che tale lettura fosse a l>ella posta lasciala vacante per aspettare che Aldo si spiegasse di venire a lioma. In latti nell’anno 1587 nell’ Appendice IN. IX. p. 224 leggiamo la serie dei professori di quella Università, e vi troviamo in essi già notalo tra i retori Maurilio Brtscio di Gralianopoli ( Maurizio Bresse di Grenoble ) e nella sera Pompeo Ugoni. Nel novembre soltanto del 4588 vi si legge il nome di Aldo Manutio con lo stipendio di scudi 220. Dal che con-ghiettura ragionevolmente il Renazzi che lo scarso aumento di scudi venti soltanto più di quello che aveva il Brescio suo antecessore, si dovesse più alla convenienza di a-verlo chiamato , che per merito proprio, e che in ciò 1’Eritreo non andasse molto lungi dal vero nell’ asserire che il primo favorevole incontro ebbe corta durata, e che ab- (i) Io lie» cMlo per lu morte. Il Múrelo morì del 1585. Tom. V. 65