pérenne con la quàle seguiva il progresso intellettuale, l’insaziabile curiosità che lo spingeva ad occuparsi di tutto che fosse vivo nell’arte, nella filosofia, nella storia, nella scienza in genere e nella vita pratica, gli permettevano di rivestire qualsiasi argomento di una luce abbagliante. Fu pubblicista, scrittore versatile ed apparteneva alla classe dominante della vita intellettuale croata. Aveva un fiuto infallibile nello scoprire intelligenze, anche se non palesemente esistenti. Quale croato era cresciuto nella sfera della cultura europea ed era difensore di questa in Croazia contro l’orientalismo balcanico belgradese. Era spietato contro tutto quanto offendeva la dignità morale e la coerenza del pensiero e giudice implacabile contro i falsificatori del vero e contro chiunque, nell’arte e nella scienza, non avesse le carte in regola. Quale professore di storia aveva saputo valutare l’abisso che divideva la cultura europea da quella balcanico-bizantina e nei suoi lavori attirò 10 sguardo dei Croati verso l’Europa e non verso l’Oriente. In altre parole era croato ed europeo, patriota e scienziato. Amava la Patria con alto sentimento e si dedicava completamente a perfezionare i suoi figli dei quali la Patria doveva sentirsi onorata. Compativa la ignoranza e predicava la perseverante volontà per la ricerca dei tesori racchiusi nei libri, mentre incitava nei giovani lo spirito e l’amorosa passione per lo studio. Quindi 11 delitto ordinato dal Generale serbo Belimarkovich e dal comandante della Polizia segreta Stepanovich, in seguito alle istruzioni del Governo di Belgrado contro il prof. Sufflay, è un attacco cosciente contro il carattere europeo in Croazia, contro la libertà della scienza e contro ogni espansione scientifica occidentale fra i popoli balcanici. La Serbia non - 127 -