SANTA TERNITA. a ig Ducha d’Austria.... Viaggi.... (delle galee cita anche gli autori stampati e tnantiscritti. del traffico) Re Napoli.... Papa.... Siena.... Parecchi vacui s’incontrano, i quali danno a Piombili.... Ducha Milan.... Zenoa.... Faen- conoscere che questa è copia nitida dell’auto- za .... Furli____ Mirandola.... Urbin e Pexa- re che si riserbava di empirli in seguilo j il ro .... Arimano .... De Hangaria.... Noze di che forse non potè fare colpito dalla morte. fio di re (cioè di Mattia).... Polonia et Boe- Ma quanto più pregevole sarebbe questa Ope* mia____ Federico imperato!'.... Re Romani.... ra se fosse completa ! Abbiamo veduto che vi Re Spagna et Granata.... Re Tunis.... Passa si contengono gli ANNALI dal 697 al 1 192, poi l’Autore alle cose interne del governo: dal i36y al i388, dal 1478 al 1481, dal Hospedalì, Spexe superflue, Camera imprestidi, ¡485 al 1498; cosicché mancano i fatti suc-Provvisionadi, Danari, Angarie, Mestieri,Panni ceduti dal 1 1 al i366 in cui molte cose doro in seda, Officii, Pompe, Sanitade, Moneda, avrà dette e raccolte l’Autore circa la guerra Brenta, S. Margarita, S. Rocco, Procuratori, di Costantinopoli, circa le Crociate, le guerre e tutte le cose della veneta terraferma ec. Co* co’Genovesi, la serrata del Maggior Consiglio, sicché sebbene questi volumi, come la maggior la congiura Quirino-Tiepola, la congiura Fa-parte delle Cronache Venete mss. manchino lier ec. Mancano i fatti successi dal i38g al di indici e di repertorii, nondimeno colla di- 1477» quindi la narrazione degli acquisti fatti visione degli anni e delle materie ponno suf- da’Veneti nella Terraferma, le guerre co’ Mila* Udentemente servire a trovar agevolmentequan- nesi, la storia del dogado e della deposizione to si cerca. Vedesi essere anche quest’opera del doge Foscari, le guerre contro i Tur-una compilazione, come la Cronaca suenuncia- chi ec. Mancano gli avvenimenti dal 1482 al ta da varii libri stampati e manuscritti (1); 1484, quindi la narrazione della guerra di Ferma però assai più regolata, e ridotta a guisa rara} e forse l’Autore avrà progredita la sua di storia con seguente narrazione. L’ idioma è fatica anche dopo il 1498- Questi Codici eh’ mescolato di latino, e di italiano, il che fa co- erano originariamente in casa Magno, avralli noscere che il Magno spezialmente nella sto* per avventura taluno di essa dati ad impre-ria forastiera, andava tradocendo de’pezzi dal stito o al Muazzo o ad altri, onde ne facesse latino ed inscrivali nel volume, e tali altri reca uso nell’Opera sua, e così non sono più stati nel loro originale. Quello che rende pregevole retroceduti al primitivo padrone. Ad ogni molale lavoro sono i documenti riportati in fine do, ciò che resta è certamente prezioso, ed io per esteso, e chiamati alle pagine ove devono gratissimo mi professo al Nobile Marco Ma-stare^ e le molte osservazioni critiche che fa gna, da me sopra lodato, il quale fino dall’ l'Autore desunte dalla diversità delle Crona- anno 1832 me ne faceva un presente, che e delle storie da lui consultate delle quali Avvertasi di non confondere questo Stefano (s) AH’anno 1489 nel mese di luglio .... (Voi. V. pag. yo tergo) parlasi di una proposizione fatfa in Senato di inviare nel Regno di Cipro un Luogotenente e due Consiglieri ; vi si riportano le varie opinioni, e si comincia così : Deinde per dar regimento al dito regno adi .... fo proposto al consegio de pre-gadì per tuli i Savj di consegio et de terra ferma et 3 di ordeni dover elezer a goiierno de ql regno uno luogotenente et uno capii ani o con le comision se dara, et. essendo proposto per mi che appresso el luogotenente eleto fuse a consegieri e per Vetor lipomano savio di ordeni fo meso che la corte diebi vegnir abitar in la citade de Famagosta la qual finhora havea abita a nicosia lete le parte fo deferido la cosa per consultar quella et adi ly Luio proposte queste medesime tre parte per i diti excepto che Marco da Pexaro Savio di consegio che intro in la mia parte disputa così: ec. (viene la Orazione del Pesaro ec.). Qui dunque vedesi che Yautore di tale narrazione faceva parie del Consiglio ; ma -questi non poteva essere Stefano Magno, il quale, siccome si è veduto, era nato del i499 circa. Quindi è chiaro ch’egli copiò lai quale questo pezzo da qualche altro Cronista. Quale poi sia questo Cronista non saprei, perchè molti bensì narrano il fatto della proposizione, (Navagero pag. 1199 adi 20 luglio 1489. Sanuto ms. codice mio a pag. 118 sotto il di 26 luglio 1489. Cronaca Franceschi nrs. pag. 128. Sanuto Som-mary di Storia Venela mss. Malipiero Diarii riformati dal Longo Parte Terza, adi 28 luglio i 489 ec. ec.), ma nessuno ho finora veduto che lo narri così circostanziato come l’anonimo nel presente Codice Magno. Ho consultato anche nel Generale Archivio la Parte XXV luglio 1489 relativa, per vedere chi la propose e chi la contrariò, ma nulla ne scopersi, sendovi soltanto la Parte col nome de’Consiglieri che furono Angelo Gabriel, Toma Mocenigo, Pietro Diedo, Giosqfat Barbaro, Daniele Bragadin, e Leonardo Loredan che fu poi Doge.