S. MARTA. Avvi lettera di Stefano Guazzo ( Lettere. Venezia, Barezzi 1692, 8.vo, p. 43o—431 ) diretta a Giovanni in data di Pavia i 5 marzo 1590 nella quale lo ringrazia del dono del Parto della Vergine da lui felicemente tradotto; ricorda poi la famiglia de’Ferrari 5 e spezialmente a pag. 4^7. Paolo Ferrari giovane modesto e letterato e faticoso ne"1 suoi studii e membro dell’ onorata famiglia de' Ferrari alla quale il Guazzo consacrò molti anni sono la sua divotione. E il Cavalier Torti a pag. 44^ della Ghirlanda tessuta alla contessa Angela Bianca Beccaria (Genova ifigS), dice che il sig. Giovanni Giolito si è portato con tanta felicità quanta fanno fede i suoi politissimi scritti et in ispecie la beW opera del Parto della Vergine del Sanazzaro da lui eccellentemente tradotta in versi sciolti così facili et così numerosi che niente di più alla perfettione loro si poteva desiderare. Quanto poi egli sia dotato di buoni costumi et di prontezza di spirito così nel discorrere come nell’ operare ben lo sanno tutti quei che lo conoscono di presenza i quali per questa cagione gli rendono somma lode. Anclie il ricordato ab. Gliilini nel codice Teatro ec. lodava assai questa traduzione. L’ autore delle Rovelle Letterarie del 1782, pag. 370, nel-l’enunciare la ristampa 1732 di Verona non ardisce dire eli’ ella fosse assolutamente necessaria ; ma però osserva che V opera non è senza merito. E' certo bensì che la traduzione del Giolito supera la posteriore fattane nel 1604 da Giambatista Barbo padovano, e impressa in Padova in quell’anno per il Pasquati. Ha però osservato giustamente Anton Francesco Gori nella prefazione al volgarizzamento che dello stesso Poema fece Giambartelommeo Casaregi (Firenze 174°? 4,t0) c^le traduzione del Giolito in molti luoghi non coerente alla mente del Sannazaro, talvolta ancora mancante di alcuni versi, e questi per lo più non tradotti con maggior nobiltà, vivezza, e chiarezza di quello che avrebbe meritato cotanto Poema, consigliava o a tralasciarne la ristampa, o a farne una che la superasse 5 e in effetto bella, nobile, fedele, chiara, e spiritosa chiama egli la versione del Casaregi. Ad alcuni posteriori traduttori non parve peraltro degna del Sannazaro nem- meno la versione del Casaregi. Il eh. amico mio Filippo dott. Scolari dice che il Giolito fa le parti che il Salvini fra i traduttori di Omero ; e che il Casaregi ha ben che fi-re con Bernardo Trento (traduttore anch’egli dello stesso poema impresso nel 1819, in Padova) per tenersi in pugno la palma. Altri però dissero che questo sacro Virgilio non può vantare tra’ suoi traduttori un Annibai Caro, un Clemente Bondi, o altro qualsiasi di colai fama che il vestirlo di nuovo in toscana spoglia s'abbia a riprendere di troppa arditezza e la speranza di rimetterne una migliore a tramutar si venga in sentimento di orgoglio (Lazzari. Parto della Vergine tradotto. Venezia 1816, in 8.vo), So che una versione ne fece io stesso Scolari, e un’altra 1’ eminentissimo nostro patriarca Jacopo Monico, ambedue inedite. Quest’ultima egli si degnò già di leggere in una delle Sessioni dell’Ateneo Veneto e fu sopramodo ammirata. Io ne tengo pur altra inedita col seguente frontispicio: I tra libri del Parlo della Vergine di Jacopo Sannazaro tradotti in oliava rima da P. A. M. per proprio divertimento in Villa l’anno mdccxxxvii : ed è cosa non al tutto spregevole. Uno squarcio della traduzione del Giolito fu ristampato a p. ioi, del Falconiere del Tuano (Venezia 1735, in 4-to). 4. Aggiontioni al Memoriale della vita c'hri-stiana del R. P. fra Luigi di Granata del-/’ Ordine di s. Domenico nelle quali si contengono due Trattati: L’ uno della perfet-tion deW Amor di Dio: L’altro d’alcuni principali misteri della Vita del N. Salvatore : composti per il detto p. et di nuovo, tradotti dallo Spagnuolo da Giovanni Giolito de’ Ferrari. E questo è il decimo Fiore della nostra Ghirlanda Spirituale. In Vi-negia presso Giovanni e Gio. Paolo Gioliti de’Ferrari, If.to, mdlt.xix, con dedicazione di Giovanni Giolito al Cardinal Granvela in data i5 luglio i5yS. Il Giolito aver a cominciato a stampare questa Ghirlanda spirituale tanto in 4*t° che in 8.vo fino dal 1568, ed è compresa in XIV volumi, sebbene egli si fosse prefisso di restringerla a soli X; i quali volumi venner da lui chiamati Fiori. Vi sono opere non solo del Granata, ma di altri autori ascetici, e diversi