V20 S. MART A. «lai primi nella somiglianza. Ricorda pari-- 227-268). Per lui sappiamo che il Museo delle menti il Morelli con lode il poemetto sopra medaglie dal Patarol raccolto, e il Gabinetto i Bachi da seta (Operette I, 23g). Anche Mons. di storia naturale furono acquistati dal mar-Canonico Moschini parlò di Lorenzo Patarol cliese Tommaso Obizi, e viaggiarono per la in più luoghi della Letteratura Veheziana del Germania. Erede poi delI’Orto botanico si fu secolo XVIH, (voi. II, 87-109-110-155-226- il conte Sebastiano Iìizzu che sposò una Pale di Murano (Vedi Inscrizioni Veneziane, t. IV, pag. 6g4), ne vidi presso l’ora defunto mio dolcissimo amico conte Leonardo Tris tino di Vicenza ; e presso il conte cavalier Gio^-vanni Correr mentissimo attuale podestà di Venezia. Darò un sunto delle cose principali contenute anche in esse. Dodici sono quelle possedute dal Trissino, dirette tutte a Giuseppe Sorio Vicentino noto pei suoi viaggi in Egitto, per le descrizioni che fece de’ medesimi, e per le cose che di là portò seco. Parlano per lo più di caccia, e di cani da caccia", e sono scritte negli anni 1709 e 1710. In una di esse del 14 settembre 1709 diceva; „ Io sono sfortunatissimo in materia ,, di cani, a che se io ponessi riflesso bisognerebbe che io facessi voto di mai non tenerne. ,, Pare una cosa impossibile che un cane da schioppo vada a prendere et ad imboccare un ,, uccello ucciso dal suo padrone, e lo cavi fuori anche di acqua e poi non voglia portar-,, glielo} tuttavia ne abbiamo il caso nel cane accennatomi da V. S. ill.ma. In più d’ una ,, ricorda l’Accademia Paviiuana} imperciocché a’ig maggio 1710 scriveva: che direbbe ,, V. S. ill.ma in veder mezza per non dir tutta l’Accademia Paviniana forse presto in Yi-,, cenza ? Non affermo con impegno questo nostro sbalzo da Venezia a costi} ma ne ho ben „ molti caratti per accennarglielo con fondamento. E ci 23 del detto scrivegli che l’Ac-,, cademia Paviniana riceverà la cortesissima oblazione di posto nel teatro dove si metfce-,, remo (cioè gli Accademici Paviniani, di cui era anche il Patarol) forse in contegno di stelle superiori, se ci toccasse anche la soffitta, e lascieremo i posti inferiori ai pianeti „ che sebben in apparenza più luminosi portano però una luce mendicata e ad imprestido. ,, Al ringraziamento replicato aggiunge l’Accademia la sua umilissima riverenza “. E da ultimo in c/uella del 24 ottobre 1710, gli recava i saluti di tutti gli accademici Paviniani. Di tale Accademia non veggo menzione nello scritto di Michele Battagia inforno alle Veneziane Accademie. Io credo che altro essa non fosse che un’adunanza di dotti e colti uomini nelle stanze del negozio librario di Venezia tenuto allora da Alvise Pavin. In questa medesima lettera del 24 ottobre, ricordava „ come il Beccarelli venuto in queste carceri, „ come V. S. ill.ma già sapra va stancando colle confessioni il povero padre Alcenago. Oh ,, quanto pero si deve ricordare i buoni bocconi di Brescia! è miserabile} senza un soldo} ,, ed in tutta la depressione. Si sta in curiosità di sentire la sua spedizione da questo Ec-» celso (Di Giuseppe Beccarelli prete bresciano convinto di gravi delitti e condannato a car-,, cere perpetuo nel i3 settembre 1710 veggasi anche a pag. 14— 15— 16 , delia vita del car-„ dinaie Giovanni Badoaro vescovo di Brescia (ivi 1766, 4.to) il. Ma numero maggiore di lettere, tutte latine, e inedite minutate dal Patarol, conservanti appo il sullodato conte Giovanni Correr podestà di Venezia, avute per eredità dal fu conte I rancesco Rizzo Patarol. Non hanno però molto interesse. L’epoche vanno dal 1696 al 1 727 inclusive, e 1 nomi cui sono dirette sono; A don Antonio Astori,• al p. Pier/rance-sco Pomicilo ; a Sebastian Barbarigo j all’ab. Nicolò Garzia Landògno ,• a d. Antonio Locatclli; a don Pilone Piloni t a d. Nicolò Petricelli; ad Ottone Menchenio / ad J-lessandro Laschanà dell’ Ordine de’ Predicatori} a Gianjacopo Scheuchzcro; avvene an-*he due in idioma italiano al padre Giannantonio Bernardi della compagnia di Gesù, in data 1712. Presso lo stesso conte Correr esistono altre cose autografe di Lorenzo Patarol ; e notai le seguenti : 1. Satira di Tito Petronio Arbitro tradotta in italiano dal Patarol. Comincia: Forse i declamatori sudano per a'tra marina di dire ... a. Uno squarcio dello Zodiaco della vita