ALLA PREFAZIONE. ALLA CHIESA DI S. AGNESE. Volume I. p. 497. 500 ni; e fra questi sono: Avvertenze ile’ Romani nello studio della lingua greca (a. IH IO). La zoopedia presso gli antichi greci e romani (a. 1827 ). Lettera discorsiva sul palazzo ducale (a. 4837), e la collazione e il confronto di alcuni codici greci e latini che il Morelli al Bettio affidava, fra’ quali codici fu il Dione Cassio pubblicato dal Morelli nel 1798, e lo Strabane di Lipsia a. 4796 cc. Non mi diffondo maggiormente nell’ enumerare le altre Operette del Bettio date in luce, nò quelle di altri da esso illustrate, nè le varie epigrafi latine scritte, giacché po-trassene avere sufficiente cognizione dall’Opu-scolo che io stesi intitolato : Cenni biografici intorno monsignor canonico Pietro Bettio Bibliotecario della Marciana, Cavaliere di terza classe delVQrdine della Corona Ferrea. Venezia. Molinari. 1846. 8. Nè sono il solo che rendesse la dovuta testimonianza al suo valor letterario. In una delle susseguenti Gazzette Privilegiate nostre videsi un Epigramma latino del chiariss. cavalier nobile Antonia Diedo segretario delFAccademia di Belle Arti; un articolo se ne lesse nella Gazzetta Universale $ Augusta, il quale venne giustamente impugnato d’inesattezza nella nostra Gazzetta Privilegiata del 24 febbrajo 4846 N. 44. Nel Journal de Debats, non senza errori anche noi cognome si lesse un brevissimo articolo intorno al Bettio. Un altro è nel numero V. del Giornale intitolato Caffè Pedroc-chi. Il mio amico Michele Caffi chiaro scrittore Veneziano, sotto il nome .di Alfonso Frisiani ne stesse un articolo sul Gondoliere. A. XIV. aulii. 9. sabbato 28 febbr. 1846. Un altro scritto con brio. e verità leggesi nell’ Osterrichische Blaltèr f. Lileratur uiul Kunst. N. 56. ///. lahrgang. ff'ien 9 mai 1846. E la Necrologia del Bettio leggesi pure nell’Appendice N. 13 all’Archivio storico di Firenze. A. 1846. So da ultimo, che la famiglia venne richiesta da M. E. Saint Maurice Cabaruj direttore in capo della Necrologia Universale del secolo XIX. che va stampandosi in Parigi, a inviargli un artico- lo intorno al Bettio da inserirsi in quella importante Raccolta ; la qual cosa torna in o-nore e del benemerito defunto e de’ parenti suoi, e della patria nostra. Due opuscoli abbiamo che servono alla storia sacra di questo tempio. 4. Memorie spettanti alla Vita, traslazioni e miracoli di S. Venereo Abbate prodotte al pubblico coll’occasione che si celebra una nuova invenzione del di lui c^rpo nella chiesa patTocchiale e collegiata di S. Agnese di Venezia, ivi. 1761 per Gaspaiv Giranti. 8. Di questo corpo aveva giù parlalo il Cor-naro (Y. 453, 454 ) e ne scrisse un apposito opuscolo nel Tomo VllL della Nuova Raccolta di opuscoli a. 4761. Veggasi anche il padre Grandis nel T. IV. p. 22 delle Vile e Memorie de’ Santi ec. a. 1762. 2. Relazione dell’origine, progressi e stalo attuale della Congregazione Mariana eretta velia parrocchia di Sani’Agnese di Venezia. In Venezia 4803. nella Stamperia Fenzo. Il mio distinto .amico Conte Agostino Sa-gredo nelle sue Notizie sugli Ammigliora-menti di Venezia. (Estratto dagli Annali Universali di Statistica ec. agosto 1843 paragrafo VII. p. 10) ricorda i ristami di questa chiesa di S. Agnese che vanno facendosi per cium de’ benemeriti reverendi Conti Ca-vanis che la comperarono, come ho detto nel Voi. IV. p. 694, e per opera del valente artefice Giuseppe Biondetti Crovato. Ora (novembre 4845 ) si sta lavorando nella facciata ; ma la chiesa non è per anche aperta al culto divino. È già noto agli eruditi, che questa chiesa di Sant’ Agnese ebbe nel secolo XIV. un pittore nel piovano Stefano. Lo hanno rammentato il Moschini, il Boni, il Lanzi e ultimamente il chiarissimo Francesco Zanolto nel Volume secondo della Pinacoteca dell’ /. R. Accademia di Belle Arti da lui dottamente illustrata. In effetto si conoscono finora due dipinti di colesto Stefano ; 1’ uno coll’anno MCCCLXXXI. (1381) rappresentante la Incoronazione della Madonna, eh’ era già ¡¡ella Galleria del patrizio Girolamo Ascanio Molili, ed ora è in quell’ Accademia posto nel centro di una grande tavola lavorata da Ni.-