S. M. DEL SOCCORSO. 436 de’caratteri et con la eccellenza di nuove figure-intagliate in rame da messer Jacopo Franco, huomo d’aprovato valore in quest’arte. Quindici sono i rami de’ libri quindici, e tulli hanno il nome di Giacomo Franco soltanto, e taluni »nzi aggiungono il fece, cioè Giacomo Franco fece. Pare quindi certo cbe tutti i rami compresi ili questo libro sieno lavorali dal Franco, e forse anche impressi da liti. Avvi altra edizione dello stesso formato, ed anno i584 colla stessa dedicazione *583, colle stesse figure. g. La Gierusalémme liberata di Torquato Tasso con le figure di Bernardo Castello e le amiotationi di Scipio Gentili e di Giulio Gua-stavini. in Genova MDLXXXX (i5go) in /¡.0. De1 venti eanli, dieci hanno le figure del Franco, e sono i canti I. li. IH. IV. V. XI. XIII. XIV. XV. XVIII. segnandosi egli così Giacomo Franco f. oppure Franco f. Gli altri dieci non hanno nome di intagliatore, ma si sa- che sono di Agostino Carrocci. In effetto Carlo Cesare Malvasia nella Felsina Pittrice. Bologna 1678. 4° a Pag- 98- 99-- ove delle stampe di Agostino Caracci, dice: Al Poema del Tasso stampato del 15go colle figure del gran disegnatore Bernardo Castello eseguì c in conseguenza perfezionò e migliorò egli col suo taglio quelle al canto VI. VII. Vili. X. XII. XVI. XVII. XIX. XX. (ne ommise una cioè la IX) e fatte tutte a concorrenza del Franco che troppo diligente e minuto panni non corrispondesse nell’altre al proprio nome, cedendolo anzi al risoluto taglio del concorrente, quando l’affezione non ni’ inganni, facendone però giudice l’altrui buon gusto e la disinteressata comune opinione. Sembra dunque che anche qui il Franco sia stato veramente intagliatore, e che quel f. solo voglia dire fece e non forma. io. IL Bailarino di M. Fabritio Garoso da Sermoneta diviso in dite Trattati ec. alla Serenis-tima sig Bianca Cappello de Medici gran duchessa di Toscana. In Fenetia appresso Francesco Ziletti MDLXXXI (i58t) in 4.I0. Le figure che adornano questo libro sono intagliate da Giacomo Franco; cioè, nel Trattato prima vi è il Ritratto di Fabritio Garoso da Sermoneta nell’età sua d’anni XXXXVI (46), e si legge: Francho fece. Nel Trattato secondo vi sono ventidue rami di Ballerini e di Ballerine, e tutti hanno il nome Giacomo Fr'ancho fép. oppur /e. 11 Cicognara (Catal. I. pag. 280. numero 1616), ricordò tale opera, »a errò nel uome, dicendo le tavole intagliate da Gio: Batt. Franco, mentre sono di Giacomo. 11.11 Secretario di Marcello Scalzini detto il Camerino della Città di Camerino, Cittadino Romano, Inventore Scrittore in Roma, nel quale si vedono le varie et diverse sorti et vere forme di lettere cancellaresche ec. In Venetia appresso Gio. Battista Somasco 1587 (sette) in 4.0 bislungo, ad instantia del Commissario di M. Helena Morosini. Lo Scalzini dedica il libro a Guglielmo Cardinale Sirleto, in data di Venezia 6 maggio 1581 (uno). Cosicché si vede o ehe questa del 158^ è una seconda edizione, o che si protrasse la stampa del libro dal i 581 al i5t$7, giacché il Privilegio di Gregorio XIII è iti data 5 gennajo i58o (ottanta). Tutte le tavole in rame che compongono questo libro, l’ultima delle quali ha il numero 54 sono intagliate da Giacomo Franco, sebbene non tutte abbiano la sua cifra, la quale è I F (connessa insieme). E compreso nella Tavola 5 il Ritratto dell’autore con questa epigrafe: Marcellus Scalzinus. Inventor. civis. Camera. et. rotnanus. nuricupatus. Camerinus. anno ae-tat. suae. XXF., e sotto Jacobus Francus fecit. 12. EJfiggie naturali dei maggior Prencipi et più valorvsi capitani di questa età con Parme- loro. Raccolte et con dilisentia intagliate da o o Giacomo Franco. Fenetiis apud Jacobum Fran-curn i5g6 cum privilegio; in fol. Lo stesso Franco dedica il libro a Giambatista Borbone Marchese di Monte S. Maria et capitano Generale della Fanteria della serenisi. Repub. di Fenetia, dicendo sul bel principio: Ho raccolto et intagliate l’effigie più naturali che si sono potute bavere de i maggior prencipi et de i più celebri capitani della nostra età et quelle che vi mancano, si procurano anco di bavere più vere che si può, per aggiungerle quanto prima. Il frontispicio è istoriato in rame, probabilmente inciso dallo stesso Franco. Ogni personaggio ha una breve indicazione sotto, e talvolta l’epoca, e non vi si legge Giacomo Franco fece, ma bensì Franco Forma, Giacomo Franco forma con privilegio ec. Quindi si vede chiaramente che la parola forma era dal Franco adoperata anche in stn-so di fece, non solo in senso di impresse come calcografo. Quanti abbiano ad essere tali ritratti, non so. L’esemplare che. io ne possedo-ne è mancante, e non vi sono numeri progressivi. In quanto all’epoche veggo Clemente: Fili coll’anno i5g2. — Sultán Maumet III coll’anno i5g5. “ Margherita d’Austria coll’