S. M A sano i volgarizzatori. Vedi Ap. Zeno li, 437-458, e Paitoni I, 192. Il Giolito finito il lavoro della Ghirlanda spirituale, aveva in pensiero di dar fuori altra opera di consimile argomento intitolandola: Albero spirituale divisa in più Frutti ossia tornii se ne incominciò la edizione non dal I Frutto, ma dal VI contenente Eseraizii devotissimi sopra la Passione di Gesù Cristo, composti in latino da Fra Giotffrtmi Taulero Domenicano, e tradotti per don Gaspero da Piacenza, canonico regolare Lateranen-se. La stampa se ne fece da lui nel i5y4 in duodecimo.; ma (dice scherzevolmente Apostolo Zeno II, 4^8) si seccò poi questo Albero e altro Frutto non se ne colse par quanto Stava a notizia dello.Zeno. Questo libro Aggiontioni è de’primi impressi coi nomi di Giovanni e di Gio. Paolo; e un altro nello stesso anno è: I cinque libri, degli avvertimenti, ordini, gride et editti fatti ■Mt osservati in Milano ne’ternpi sospettosi di peste.... di Ascanio Centorio. In Vinegia (non in Venezia) appresso Giovanni e Gio. Paolo Gioliti de'Ferrari mdlxxix. 4-to-5. Lettera del Dispregio del mondo del santo vescovo Eucherio tradotta di spaglinolo in italiano da Giovanni Giolito. Sta .a carte aio del Libro della spiritual Grazia delle Rivelazioni e visioni della Beata Metilde Vergine raccolte da Giov. Lanspergio e tradotte dal R. D. Antonio Ballardini. Ve-nezia pel Misserini 1606, <6. Lamento del N. Sig. cantra gli huomini che havendogli amati et dimostratigli evidentissimi segni di amore, abbandonando lui, pon-ghino P amor loro in cose transitorie e. ter-rene, tradotto da alcuni versi latini in lingua spagnola, e dalla spagnola in italiano (in versi sciolti). Sta a pag. 52 5 del libro Aggiontioni i5jg sopracitato. Non vi è il nome del Giolito traduttore, ma però il nome di lui si trova nella ristampa di questo Lamento di N. S. inserito a c. 228 delle dette Rivelazioni e Visioni della B. Metilde 1606. I versi cominciano.: Figli d1 A-dam qual rio desir vi guida. 3. Diecinove stame di Giovanni Giolito, che romùiciano: Quel foco ch'io pensai che fosse spento, stanno a pag. 479 e seguenti delle Stanze di diversi raccolte da Antonio Terminio. ¡Parte seconda (Vinegia appresso Tom. V. R t a. j 45 i Gioliti I 580, in 12). Esse sono amorose, e loda gli ocelli della sua donna per li quali fu preso d’amore. Dall’altre edizioni queste stanze furono lasciate fuori. 8. Un Madrigale di Giovanni è nella Ghirlanda della Contessa Angela Beccaria contesta di madrigali di diversi autori raccolti e dichiarali da Stefano Guazzi gentiluomo di Casale di Monferrato ( Genova per ali he redi di Girolamo Burlali m d xcv ). A pag. 445 vi si leggj SENAPE del signor Giovanni Gioliti dichiarata dal cavaliere Tolti. E un Madrigale che comincia : Ferlil ramo di Senape ad offrirti Vengo .... Il Torti dopo le laudi della casa Giolita dice che il Giolito par rendere testimonianza alla Contessa Beccaria del suo valore, seguendo lo stile degli altri suoi divini poeti se ne viene a farle dono d1 uri ramo di Senape. 9 .Due sonetti i li lui son posti innanzi alla snenunciata Vita del P. Ignazio Lojola del ■Bibadenera tradotta da esso Giolito ( Venezia 1586, 4-to),e cominciano 1. Tu che nome di foco in terra havesti. 2. E 'l tanto affaticar, lasso, che vale? 10. Un sonetto di Giovanni in risposta ad uno di Orazio Navazzotti si legge a pag. 3oa, delle Rime di diversi illustri poeti de’ nostri tempi di nuovo poste in luce da Gherardo Borgognoni d’ Alba Pompea. In Venetia presso la Minima Compagnia, 1599. Comincia: Io sperai ben di portar cinto il crine. Quello del Navazzotti comincia: For-min Ghirlande a Vhonoralo crine, con cui prega le Ninfe a lodar Giovanni perchè lasciata Vinegia era andato nelle situazioni del Monferrato. 11. DelP arte di amare libri III in ottava rima ( d’Ovidio ), autore Giovanni Giolito. Manuscritto originale in quarto, era nella libreria del procurator Marco FoscarinL Comincia.: » Giovani nel cui petto il ciel comparte » Alta virtute e bel desio d’onore, » Se alcun tra voi ben non conosce l’arte » Di viver lieto in amoroso ardore ; r> Ascolti il suon delle mie nove carte, r> E segua poi sicuramente amore, » Che frutto ei goderà soave e caro * Senza provar in alcun tempo amaro. 12. Sta nel medesimo codice un comincia-mento pure in ottava rima della trad izio- *9