660 ALLA CHIESA DI »affermare ch’ella sia di primo rango; e » se so lo contrario 11011 vuo’ saperlo. So » bene che il sig. Agostino, il padre, è ar-» rivato ad essere Segretario dell’ Eccelso » Consiglio di Diece, e che sarebbe stalo » fallo Gran Cancelliere della Repubblica, so-*no già alcuni anni scorsi, se il sig. Fen-» (¡ramino il maggiore de’ suoi quattro fi-» gliuoli non ne avesse domandata la dignì-» là per lui stesso. Questo signore ha vera-» mente molta abilità, ma presume troppo. » Altro non mancava, a suo dire, che tale » carica per ricompensare i suoi meriti. Fu » Residente a Milano, come dice 1’ Erizzo, a » dopo quel tempo Residente a’ Svizzeri. »Nell’anno 1718 fu segretario del nob. sig. » Carlo Ruzini Cavaliere Procuratore e Ple-» nipotenziario della Repubblica al Congresso » di Passarovitz , ed in patria è secretano o del Senato e de’ Signori Diece , com’ era * il padre. È autore di due libri che furono » assai mal ricevuti dal Publico, perchè nel » primo (Relazione del Paese de'Svizzri ec.) » non si è applicalo a parlar d’ allro che 1» di bagatelle che non sapriano contentare » il Lettore ; e perchè nel secondo ( htorica » Relazione della Pace di Passarovitz ) ha » tradita la verità per far grazia alla ltepu-» blica; ed in tutti due ha fatto vedere che » non ha alcuna cognizione della buona lin-» gua italiana. Il signor Maffio Bianchi è » il secondo fratello che fu segretario del » Veneto Ambasciadore a Madrid , ed ora è » secretarlo del Sanato a Venezia , ed uno » de’ custodi delia Ziffra degli Ambasciatori » delia Republica. Il sig. Domenico è il più » giovine di lutti ed è ammogliato. Costui » avendosi voluto applicare al Foro piuttosto »^che alla Secretarla , ha avuto- la disgrazia » di noti aver alcuna fama, nè alcun frutto » da una professione si bella, benché sia il » più dotto degli altri. Il signor Francesco »•(di cui parla l’Erizzo nella detta sua Re-,, lazione) è il penutilmo che fu come si ve-» de in Francia ed a Roma coll’ Erizzo. Nel » periodo detto in di iui lode dal nostro » autore ( dall’ Erizzo) non è tutto oro quel » che riluce ; e la voce di sulute notabil-» imnle prejudicata, è una pura satira, che » presa nel suo vero senso significa tutt’ al-» tra cosa che indefessa applicazione al pro-»> prio i npiego, in un» persona giovine che » fw jiiaoiò le più bil e conversazioni a Pa» SANTA TERNITA. » rigi. Dopo il suo ritorno da Roma ha » sempre continuato ad essere Secretario del » señalo ed a darsi buon tempo. E’ sarebbe » amabile se non fosse superbo quanto Lu-» cilero ». Da questi squarci si rileva il geuio satirico dello scrittore olandese, restando però intatto il giudizio dato da Apostolo Zeno, c da -ne rilènto a p. 214, circa la Relaziona del paese degli Svizzeri, e la Relazione della Pace di Posatovitz. Fot. V. p. 213, num. XFl. In quanto al dottore in medicina Santa Biancni, egli nacque in Venezia nel 25 novembre 1703, ed era figliuolo di Giuseppe medico anch’ esso, e di Elisabetta Giustiniani di condizione negoziante. Esercitò in patria la medicina con riputazione di buon pratico assai bene istituito, e di uomo di carattere onestissimo. Morì nel 27 aprile 1818 neti’ ora succursale di S. Maria Mater Domini. — Era padre dei testé defunto Giuseppe Bianchi pur medico fisico. Fol. F. p. 218, col. 2. Massimo Margurio — correggi — Massimo Margunio. Ful. F. p. 218. col. 2. Un li. Osserva il chiariss. Morelli nei suoi Zibaldoni ms. che il Foscarihi credette essere di Fincenzo Bianchi Veneziano il busto di marmo col molto AETK.OS ENETOS, mentre è di Simone Bianco, il quale Sirno-ne Bianco Veneto eia scultore del secol.» XVI. Infatti nel Mus acuti i Francianum. (Li-psiae. 1781. in 8.vo p. 105, 106. voi. II. ) authore F. W. Reizio, si legge : Imago Augusti non laureati, sed tantum palliali. In. tergo sub capile legilur SIMUN AETKOS O ENEmS nomen vel artifici* vel possessoris. Op. nomini sed ex optimis unum. Marni, alb. ; ma è certamente il nome dell’artefice, ch’è veneto, sebbene il Vasari Io dica fiorentino. ( T. IV. p. 320. ediz. di Siena ). L’Aretino lo nomina nella Cortigiana ( edj. 1588. pag. 90) come in Venezia, ma non ne assegna patria : Ho trapassato la caterva de'pittori c degli scultori che col buon M. Simon Bianco ci sono, e. di quctla eh? ha menalo seco il sigillare Luigi Caorlini