S. ADRIANO detto S. ARIAN 4G3 IN ISOLA. Cyostanziaca era grande isola nella Laguna Veneta supcriore posln verso il margino del continente, popolata al principio dagli Allinali. Fu chiamata con tal nome da’Veneti in onore, dicono alcuni, di Costanzo Impcradore; ma altri, forse con più di fondamento, dicono essersi cosi chiamata da una delle sci porte della Città di Aitino cui era stato imposto il nome Constanziucu, o della cpiale anche il Dandolo fa menzione (1\. I. Script. 1. XII. p. 7G ). Fraile molte chiese dell’isola Coslansiaca era una dedicala a S. Adriano martire con monastero di donne dell’ordine di S. Benedetto, uscite dalle più illustri prosapie della nazione: nel qual Monistero abitò e finì la vita, fraile altre, Anna Jtlichiel moglie di Nicolò Giustiniani, già monaco, delle cui ceneri ho parlalo nel volume IV delle Inscrizioni Veneziane, e della cui storia in altra occasione terrò più lungo ragionamento. Anzi, se stiamo ad alcuni nostri vecchi annali (Codice mio misceli, mini. 5G9 ) Anna fi quella che lo edificò: Sanctus Adrianus de Torcello fuit aedificatus per filiam Vitalis Michaelis ducis quae uxoì fuit Nicolai Iustiniani monachi a quo omnes lustinia-ni. ... Et instituit ipsa domina quod prò ingressu in Monasterium illud Nobilium de olia Iustiniano et Michael nihil acceptetur. Bernardo Giustiniano allo incontro nella Vita di S. Lorenzo Giustiniano ( p. 10. ediz. Patav. IG91.) lasciò scritto, che Nicolò fu quello ch’ebbe edificato quel monastero: Aedificato pi'ius tr/jitd Amiunum coenobio virginum sub nomine Sancii Adriani, in quo Anna nxor ipsa quoque monaslicam coepit vitam. E pare più verosimile. Soggetta ne’ vegnenti secoli Costansiaca alle correnti marine, resa malsana dall’impaludamento della circostante laguna, in sul cadere specialmente del secolo XIV pochi abitatori annoverava; e molti stuoli di serpi e di Liscie nelle vuote case e chiese vedevansi andare (Flam. Corn. Eccl. Tore. Pars. III. p. 347.). Lo stesso monii-stero di S. Adriano non poteva da esse salvarsi, e furon costrette le donne ad abbandonarlo nella stagione estiva per recarsi presso private abitazioni nella non lontana isola di Torcello. (1) Cotesto genere di vita assai disagiato per molti anni sostennero, finche colla permissione di Eugenio IV. trasportaronsi nel monastero di S. Angelo volgarmente detto di Zampenigo dello stesso Ordine Benedettino nell’ìsola di Torcello posto; ed esecutore del Breve 16. gennajo 1430. (2) fu Filippo Parula vescovo di quella Città. Minoratosi però in progresso di tempo colle rendite il numero delle monache, il monastero di S. A- (i| FI. Corn. (1. c. p. ) «lice ad privatas domos in Muriani insula se deducebant. Ma veramente il Breve ili Eugenio IV. riportalo dallo slesso Corn irò ilice (p. 356.) ad Civitntem Torcetlanam-, e«l è più verisimile perchè più"vicini» Torcello a S. Adriano, che non è Murano. L’equivoco del Cormro è seguito da tutti quelli che io copiarono. i. . (3)11 Filiasi (Ili. 167. Mem. de’Veneti ediz. 1811. ) non fu esatto nel dire che le monache di S. Adriano nel 1429. furono tolte dal monastero di S. Adriano e trasferite in S. Girolamo di Venezia : imperciocché furon tolte da di là dieci anni dopo cioè d«I 1439, e non andaron subito unite con quelle di S. Girolamo, ma si con quelle di 5. Angelo di Zampenigo, essendo succeduta l’unione coll'altre di S. Girolamo soltanto nel 1549, come si è detto. L’ errore del Filiasi fu fedelmente seguito dal moderno autore .bili Verntzia ovvero Quadro storico ec. ( T. I. p. 90. )