Gì2 ALLA CHIESA DI S. SEB m'Jtodo. la effetto a lui fu sostituito nel 4387 a’50 marzo Giovanni Moro cavaliere ch’era stato ambaseiadore in Francia; e compiutosi dal Moro il suo Bailaggio vi fu inviato Girolamo Lippomano cavaliere nel 1589 a’ 19 novembre. Presosi in Consiglio nel 1591 di chiamar a Venezia il Lippom mo per render conto degli arbitrii commessi, com3 ho detto, fu mandato di nuovo nello stesso au-no 1591 LORENZO BERNARDO a Costantinopoli non col titolo di Bailo, ma con quel- lo di Nobile per procurare il ritorno a Venezia del Lippomano ; il che anche fece, se non che il Lippomano, giunto che fu a’ due castelli in vista di Venezia, si gittó in acqua, senza che le guardie se n’accorgessero, e si annegò. Undici mesi stette il BERNARDO in questa estraordinaria missione, e tornalo alla patria tenne una seconda Relazione non già intorno al fatto del Lippomano, ma intorno allo stato delle cose turchesche ed altro. Della prima Relazione come bailo ordinario non abbiamo copia, per quanto si sappia. Egli probabilmente non ne conseguo la copia alla Cancellarla ducale. Della seconda 1’ abbiamo e fu per la prima volta impressa nella Serie III. Volume II. delle Relazioni Fenele ( Firenze. 1844 ) ; Relazione meritamente lodata dal chiarissimo editore Eugenio Albóri come delle più copiose e delle più sensate; nella quale lo stesso BERNARDO ricorda Panterior sua Relazione, e come stette bailo ordinario trentatre mesi, e soggiunge che quest’ ultima volta come persona mandata a quella Porta per estraordinaria provvisione non come bailo, accennerà soltanto i capi più importanti e li principali fondamenti di quella prima sua relazione, e si restringerà ora a parlare solo delle .innovazioni e più importanti alterazioni seguite dapoi il suo bailaggio. Osservo soltanto un errore di fatto, che nella nota a pag. 323 di quel Volume è detto che Nicolò da Ponte era doge del 1591-1592; mentre allora v’era Pasquale Cicogna. Si potrebbe anche osservare essersi detto nell’ Avvertimento premesso a pag. 522 di quel Volume che il Lippomano si rese reo verso lo stato per aver finto un diverso prezzo ai grani che la repubblica gli aveva ordinato di comprare in Levante. Ma veramente il delitto del Lippomano fu quello di rivelare a’ principi i segreti dello Stato per averne una ricompensa, come già ASTIANO DEI GEROLlMINi. disse il Morosità nel Libro XIIII della sua Storia, e come avrò più agio di dire ove delle tombe dei Lippomano. Fol. IF. p. 181, col. prima. Parlandosi in Roma nel 1586 dell’arcivescovado di Candia , eh’ era coperto dal defunto Pietro Landò, il Papa disse all’ Amba-sciadore Veneto. — » Sig. Ambasciadore, vi » vogliamo dire come questo arcivescovado » è stato in Casa Landò cento anni. Sisto IV » che fu fatto del nostro Ordine povero fra-» ticello in Venetia ritrovandosi un giorno » all’Avogaria, ms. Vidal Landò che era A-» vogador, lo chiamò e domandandoli se lui » voleva qualche cosa ; il frale rispose che » voleva certa lettera di suffragio; 1’ Avoga-» dor di subilo gliela concesse, et ordinò al » nodaro che non li tolesse denari. Il frate * hebbe tanto caro questo atto , che molli » anni doppo fatto Papa et vacando questo » arcivescovado si ricordò d’ un figliuolo di » ms. Fidai Landò et glielo diede , et cosi » dell’ uno nell’ altro di quella famiglia ò » stato cento anni in essa ». ( Annali della Repub. Codice mio num. 1017.) L’arcivescovo di Candia non può essere se non se Girolamo Landò, eletto nel 1459; ma lo elesse Pio li ; e poi Girolamo non era figlio di Filale ma bensì fratello. Il Papa non fu in ciò esatto. Di Girolamo ho ricordato il nome in questo stesso volume IV a p. 180 e 605, poiché, era patriarca di Costantinopoli oltre che arcivescovo di Candia, e prima di essere arcivescovo fu marito di una figliuola di Pietro Balbi. — Del resto è vero che questo arcivescovado fu nella Casa Landò anche più di cento anni; imperciocché Girolamo il primo vi fu dal 1459 al 1494; (avendolo rinunciato ad Andrea ) Andrea il secondo vi fu dal 1494 al 1505, Giovanni il terzo vi fu dal 150... al 1554, e Pietro il quarto e 1’ ultimo dal 1535 al 1580. Vedi anche Annali del Malipiero Voi. VII, Parte li, pag. 704, e il Cornaro nella Creta sacra, ec. Fol. IFp.i 81. col. 2. Un. 46, 47. Relativamente ad Andrea e a Giovanni Landò souvi notizie curiose anche ne’ Tomi antecedenti de’ diarii del Sanuto. Voi. V. p. 246. » Adi 21 novembre 1503. Vene D. An-» drea Landò arcivescovo di Candia qual » convene esser portato in uno albuol (ma-